Pubblicità
Pubblicità
Man Utd spending gfxGetty/GOAL

Ratcliffe sostiene che il Manchester United stia finendo i soldi: come fanno i Red Devils a permettersi un mercato da 235 milioni di euro?

Pubblicità

"Alla INEOS gestiamo un’organizzazione snella," aveva dichiarato Sir Jim Ratcliffe a marzo. "Come diceva mia madre, se badi ai centesimi, gli euro si badano da soli."

Il co-proprietario del Manchester United stava cercando di usare un linguaggio familiare per giustificare i drastici tagli imposti al club, rilevato l’anno precedente. In sostanza, Ratcliffe paragonava i tagli effettuati alla scelta di acquistare prodotti da supermercato con marchio bianco invece che brand di lusso.

Durante l’estate, però, lo United non ha certo badato ai centesimi. A giugno, ha messo sotto contratto Matheus Cunha per 73,1 milioni di euro (83 milioni di dollari), e a luglio ha aggiunto Bryan Mbeumo per 76,1 milioni iniziali (86,5 milioni di dollari), cifra che potrebbe salire fino a 83,1 milioni (94,5 milioni di dollari). E il mercato non è ancora chiuso: lo United spera di portare a casa anche Benjamin Sesko, operazione da almeno 80,7 milioni di euro (92 milioni di dollari). Il totale del saldo netto per questi tre colpi offensivi arriverebbe così a 235 milioni di euro.

Nel frattempo, il capitano Bruno Fernandes ha chiesto altri rinforzi, definendo l’atteggiamento della squadra "pigro" e sottolineando la necessità di maggiore concorrenza interna. Dato che il club ha chiuso la scorsa stagione al 15° posto in Premier League, è facile capire il suo punto di vista. Ma come può Ratcliffe, da una parte, parlare di crisi e giustificare tagli drastici, e dall’altra autorizzare una spesa simile?

  • Bryan Mbeumo Man Utd 2025 HICGetty Images

    TERZO SALDO NEGATIVO PIÙ ALTO

    Anche se lo United ha acquistato solo due giocatori, è quinto per spesa totale in Premier League quest’estate, dietro alle prime quattro della scorsa stagione: Liverpool, Chelsea, Arsenal e Manchester City. Ma per saldo netto (la spesa al netto delle cessioni), è addirittura terzo, dietro ad Arsenal e Liverpool.

    Il Liverpool ha incassato 134,5 milioni di euro (153 milioni di dollari) cedendo Luis Diaz, Jarell Quansah, Caoimhín Kelleher, Trent Alexander-Arnold e altri. Il Chelsea ha raccolto 203 milioni di euro (174 milioni di dollari) vendendo, tra gli altri, Noni Madueke e Joao Felix. Lo United, invece, non ha incassato nulla, pur avendo sostanzialmente messo sul mercato Rashford, Garnacho, Malacia, Antony e Sancho.

    L’unico a essere partito è stato Rashford, passato al Barcellona in prestito gratuito, ma con opzione d’acquisto fissata a 30,4 milioni di euro (34,5 milioni di dollari) per l’estate prossima, se il prestito andrà a buon fine.

  • Pubblicità
  • Anthony Elanga Newcastle 2025Getty Images

    COME FINANZIA IL MERCATO

    La partenza di Rashford ha comunque aiutato a finanziare il mercato. Il Barcellona si è infatti impegnato a coprire per intero il suo ingaggio, risparmiando allo United circa 19,9 milioni di euro.

    Inoltre, il club ha beneficiato di clausole sulla rivendita inserite in cessioni avvenute in passato. 

    Anthony Elanga, venduto al Nottingham Forest per 16,4 milioni di euro nel 2023, è stato poi rivenduto al Newcastle per 64,3 milioni di euro, facendo incassare allo United tra 7 e 9,3 milioni di euro grazie alla clausola del 15-20%.

    Grazie ad Alvaro Carreras, ceduto al Benfica per 6 milioni di euro, lo United ha incassato 9 milioni quando il Real Madrid ha speso 50 milioni di euro per prenderlo.

    Il club ha guadagnato 2,4 milioni di euro grazie al 40% sulla rivendita pattuita col Legia Varsavia per Maxi Oyedele, dopo il trasferimento allo Strasburgo.

    Senza acquistare o vendere direttamente, lo United ha incassato fino a 21 milioni di euro da queste operazioni.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Manchester United v Leeds United - Pre-Season FriendlyGetty Images Sport

    PAGAMENTO A RATE

    Il risparmio sugli stipendi e le clausole di rivendita hanno coperto gran parte degli acquisti di Mbeumo e Cunha. Questo perché il club ha scelto di pagare in rate, dilazionando i costi su più anni: una prassi molto comune nella Premier League, già utilizzata più volte dallo United.

    Ratcliffe stesso si era lamentato di questa modalità:
"Quest’estate 'compreremo' Antony, Sancho, Casemiro, Martínez, Hojlund e Onana, tutti per circa 19,9 milioni di euro l’uno. Perché sono i residui da pagare. Anche se non acquistiamo nessun altro, stiamo comunque acquistando quei giocatori."

    Eppure, anche quest’estate, lo United ha continuato con questo metodo.

    • Cunha: 73,1 milioni di euro in 3 rate. Il Wolverhampton ha respinto la richiesta di dilazionare in 5. Esborso immediato: 24,4 milioni di euro.
    • Mbeumo: 76,1 milioni di euro, pagabili in 4 rate. Prima rata: 19 milioni di euro.

    Totale sborsato per entrambi nell’immediato: 43,4 milioni di euro su 149,2 milioni complessivi. E invece di cedere un big o aumentare il debito, è bastato cedere Rashford in prestito e sfruttare vecchi contratti del vivaio.

  • FBL-ENG-PR-MAN CITY-MAN UTDAFP

    C'È ANCORA MARGINE

    Altri margini sono arrivati dai risparmi sugli stipendi dei prestiti di gennaio (Rashford, Antony, Malacia), oltre a quello di Sancho al Chelsea lo scorso anno. Il club cita anche una riduzione dei "costi generali", effetto diretto dei tagli di Ratcliffe.

    Per chiudere altri colpi (come Sesko o ulteriori richieste di Fernandes), lo United potrebbe attingere dalla linea di credito rotativa. Avendo restituito 58,5 milioni di euro a inizio anno, ora può accedere fino a 163,8 milioni di euro in prestiti.

    Lo svantaggio? Il debito aumenta. Attualmente, il club ha un’esposizione di 834,4 milioni di euro, con tasso d’interesse variabile.

    Buona parte di questo debito deriva ancora dal controverso acquisto a leva dei Glazer nel 2005, che misero solo una piccola parte dei 924 milioni di euro necessari per comprare il club.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • MONACO-RED CROSS-GALA-CHARITYAFP

    A CORTO DI LIQUIDITÀ?

    Le spese estive non significano che i tagli abbiano salvato i conti. A marzo, Ratcliffe aveva rivelato che senza interventi drastici, il club sarebbe rimasto senza liquidità entro dicembre 2025, anche dopo il suo investimento da 272 milioni di euro.

    Alla BBC disse:
"Il Manchester United avrebbe finito i soldi entro la fine del 2025, anche se non acquistassimo nessuno. Siamo in un periodo difficile e capisco i tifosi. Ma senza questi interventi, il club va in rosso a Natale."

    Più netto con Times e Telegraph:
"Fallisce a Natale."

    Nel frattempo, la liquidità è salita da 93,6 a 175,5 milioni di euro tra settembre 2023 e settembre 2024. Ma il bilancio di giugno ha mostrato un calo di 26,3 milioni rispetto al trimestre precedente. Questo bilancio includeva i primi 250 esuberi, ma non i 200 successivi, annunciati a maggio.

    I risparmi della prima ondata (tra 9,4 e 11,7 milioni di euro) non bastano certo a coprire operazioni come Cunha, Mbeumo o Sesko.

  • FBL-EUR-C3-MAN UNITED-ATHLETIC BILBAOAFP

    UNA MACCHINA DA SOLDI

    Lo United resta una macchina da soldi, nonostante i problemi. Secondo la UEFA, è il club con miglior utile operativo in Europa: 141,6 milioni di euro, ricavati da biglietti, merchandising, sponsor e TV.

    Forbes lo valuta secondo club più prezioso d’Europa, dietro al Real Madrid.

    Il contratto con Qualcomm vale 225 milioni di dollari in 3 anni, come quello di Spotify col Barcellona e Emirates col Real.

    Ha il secondo accordo per maglia più redditizio della Premier League, superato solo dal nuovo contratto Puma–Manchester City. E gioca nel più grande stadio d’Inghilterra – il terzo più capiente d’Europa.

    Lo United ha senza dubbio gestito male mercato e ingaggi, spendendo da Champions League anche quando non vi partecipa. E Ratcliffe, in fondo, non ha cambiato approccio: i suoi tagli sembrano più ideologici che realmente necessari, e non hanno colpito i veri responsabili della situazione finanziaria.

    Alla fine, anziché badare ai centesimi, Ratcliffe ha portato gli euro al casinò. Ha rilanciato tutto su Mbeumo, Cunha e ora Sesko. Ma se il rischio non paga, qualcun altro dovrà saldare il conto.

  • Pubblicità
    Pubblicità
0