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City accidental bid Messi 16.9Getty/GOAL

Quando il Manchester City fu vicino a prendere Messi: tutto frutto di un’offerta fatta per errore

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Quindici anni fa, il Manchester City era talmente affascinato dal Barcellona, che in quel momento dominava in campo europeo, che cercò di replicarne la stessa struttura. Iniziò assumendo l'amministratore delegato Ferran Soriano e il direttore sportivo Txiki Begiristain, per poi arrivare a Pep Guardiola. Mancava solo Lionel Messi, che però fu vicino ad essere acquistato 'per errore'.

Quando Guardiola si è trasferito al City nel 2016, si sono moltiplicate le voci che volevano il tecnico intenzionato ad accogliere il fuoriclasse argentino a Manchester. Durante la sua prima stagione ha dovuto più volte negare tale notizia e lo stesso ha dovuto fare con i rumors legati a Neymar e Sergio Busquets. 

Il momento in cui Messi è stato più vicino a riunirsi con Guardiola al City è stato nell'estate del 2020 quando ha informato il Barcellona con un messaggio di Burofax che voleva partire e si è incontrato con il suo ex allenatore a casa sua, prima di scegliere di rimanere in Catalogna.

Messi è stato successivamente offerto al City nel 2021 quando è stato costretto a lasciare il Barcellona a causa dei problemi finanziari del club, anche se il Paris Saint-Germain ha mostrato un maggiore interesse a ingaggiarlo. In nessuna di queste occasioni, tuttavia, il club di Manchester ha effettivamente presentato un'offerta per l'argentino. 

Il City ha contattato il Barça per il trasferimento di Messi solo in un'occasione, nel lontano 2008, pochi giorni dopo che il club era stato rilevato dal gruppo Abu Dhabi United e prima che l'argentino vincesse il suo primo Pallone d'Oro. Il tutto si tradusse in un'offerta che ha causato grande confusione sia a Barcellona che al City. Questo perché era stata fatta per errore ed era frutto di un malinteso.

  • Manchester City's English manager Mark HAFP

    UN CITY IN CATTIVE ACQUE

    Il City aveva iniziato la stagione 2008-09 in modo cupo, perdendo 4-2 contro l'Aston Villa. Non era del tutto inaspettato, dato che avevano perso l'ultima partita della stagione precedente 8-1 contro il Middlesbrough. La loro attività in sede di mercato era stata poco rilevante, tanto che aveva acquistato l'attaccante brasiliano Jô dal CSKA Mosca e Tal Ben Haim dal Chelsea, oltre a giocatore poco conosciuto dell'Amburgo di nome Vincent Kompany per 6 milioni di sterline. Ma con il passare delle settimane, divenne chiaro che un cambiamento era in arrivo e che il club, ma anche il calcio inglese, non sarebbero mai stati più gli stessi.

    Con il proprietario del City, Thaksin Shinawatra, che affrontava problemi legali in Thailandia e stava esaurendo il denaro a causa del congelamento dei suoi beni, il club era sull'orlo del collasso finanziario, arrivando a dover chiedere un prestito a un ex proprietario solo per pagare i giocatori. Nel frattempo, il nuovo allenatore Mark Hughes era scioccato dallo stato del club nel quale si era ridotto. 

    Ricordò a The Guardian: "Il centro di allenamento non era adatto allo scopo. Ero piuttosto scioccato da quanto fosse in cattivo stato. Supponevo che le persone e le strutture sarebbero state di alta qualità e invece era palesemente ovvio che non lo fossero. Mi ero trasferito dal Blackburn perché pensavo che il City fosse un club con potenziale, in una buona situazione finanziaria, e che ci sarebbero stati soldi disponibili. La realtà non era esattamente quella che mi era stata descritta e venduta." 

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  • FBL-EUR-C1-MAN CITY-INTERAFP

    TUTTO CAMBIATO DA UN GIORNO ALL'ALTRO

    Ma tutto è cambiato il 1 settembre. Hughes stava giocando a golf quando ricevette una chiamata dal CEO Garry Cook che lo informava che il club era stato acquistato dal gruppo Abu Dhabi United. Continuò a colpire le palline, ma presto venne seguito da una troupe di Sky News. Improvvisamente, il City era molto più di un club con potenziale. Cook informò gli spiegò che i nuovi proprietari "volevano un acquisto di prestigio" il prima possibile. 

    Hughes poteva scegliere tra i migliori giocatori del mondo; il problema era che mancava pochissimo alla chiusura del mercato ed inoltre il City veniva ancora visto come una società di secondo piano. 

    "Mi hanno semplicemente chiesto 'Chi vuoi?'. Avevano lanciato un sacco di offerte per praticamente tutti i migliori giocatori del mondo - Hughes ha detto nel podcast No Tippy Tappy Football - Restava da vedere se qualcuno avrebbe effettivamente risposto, ma la gente dimentica che a quel tempo, il Man City era un club di metà classifica della Premier League, da metà o bassa classifica, se siamo onesti. Non c'erano molti interessati perché i giocatori stavano pensando, 'Man City, chi?'."

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  • TOPSHOT-FBL-EUR-C1-CELTIC-BARCELONAAFP

    "DOBBIAMO PRENDERE MESSI"

    "Avevano tutte queste offerte in sospeso e non stava succedendo nulla, poi all'improvviso hanno avuto un piccolo segnale da Robinho e dal Real Madrid - ha ricordato Hughes - È stata una giornata folle, c'erano offerte per Lionel Messi e tanti altri! Siamo riusciti finalmente a ottenere Robinho, che è stata una mossa incredibile, e il resto è storia."

    Robinho lasciò Madrid pensando che sarebbe andato al Chelsea, e quando si diresse verso Manchester, era convinto che si trattasse dello United, e non i loro nuovi ricchi rivali. Non era l'unico a essere confuso. Anche se Shinawatra aveva appena venduto il club, il suo braccio destro Pairoj Piempongsant era ancora coinvolto nelle trattative di mercato del City. 

    Lui e Cook si collegarono in una teleconferenza con l'allora COO del club Paul Aldridge per discutere su chi acquistare, come spiegò Cook a The Athletic nel 2019: "Quindi immagina la scena. C'è Paul con il suo accento londinese: 'Pairoj, devi dirmi cosa stiamo facendo, sta diventando fuori controllo'. Pairoj era sdraiato su una chaise longue, ricevendo un massaggio, e gridando: 'Sì, sì, sì! Molto confuso, confuso, sta diventando confuso.' Qualcosa si è perso nella traduzione e - giuro sulla vista di mia figlia, questa è la verità - è stato frainteso come 'Dobbiamo prendere Messi'.".

  • Liverpool v Manchester City - Premier LeagueGetty Images Sport

    "SEI PAZZO?"

    "Paul è venuto da me dopo: 'Garry, sta diventando confuso, non so cosa stiamo facendo qui.' Ho detto: 'Fai l'offerta, vediamo cosa ne viene fuori'." Secondo Cook, il City ha fatto un'offerta di 70 milioni di sterline (80 milioni di euro) per Messi che avrebbe frantumato il precedente record per il trasferimento più costoso della storia, ovvero quello di Zidane al Real Madrid nel 2001. 

    Messi aveva 21 anni all'epoca ma era già in cammino verso la celebrità, avendo segnato una tripletta contro il Real Madrid due stagioni prima e si era classificato terzo nella classifica del Pallone d'Oro, dietro a Kakà e Cristiano Ronaldo. Aveva segnato 10 goal e fornito 14 assist durante la stagione precedente, ma dato ciò che stava accadendo al City, ingaggiare Messi non era così fuori luogo come sembra ora. Infatti, Robinho aveva segnato un goal in più rispetto all'argentino per il Madrid nell'annata 2007-08.

    Tale era lo status del City a livello globale, che il Barcellona ebbe una doppia sorpresa quando venne a sapere dell'offerta. Cook aggiunse: "Poi Dave Richards mi chiamò il giorno successivo dalla Premier League: 'Garry, hai fatto un'offerta per Lionel Messi? Settanta milioni di sterline? Sei pazzo?'"

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  • Joan Laporta MessiGetty

    "PENSATE DI POTER COMPRARE MESSI?"

    Mark Bowen, assistente tecnico di Hughes all'epoca, ha parlato di quella offerta negli anni successivi. La sua versione differisce dalla storia di Cook, sostenendo che l'offerta per Messi era la stessa di quella per Robinho, nell'ordine dei 40 milioni di euro. Infatti, Cook aveva citato anche la stessa quando aveva raccontato la storia per la prima volta all'autore Gary James. 

    Questo potrebbe spiegare perché l'allora presidente del Barcellona Joan Laporta non fu molto contento quando vide l'offerta, che era irrisoria per un giocatore che tutti sapevano sarebbe diventato il migliore al mondo.

    Bowen ha dichiarato al podcast Business of Sport l'anno scorso: "Il presidente è tornato e ha detto, 'Chi diavolo credete di essere? Pensate di poterci comprare Messi? Non c'è nessuna possibilità, per favore tiratevi indietro'."

  • FC Internazionale v Manchester City FC - UEFA Champions League Final 2022/23Getty Images Sport

    UN GESTIONE DILETTANTESCA

    Laporta chiaramente non ha preso sul serio il City e l'offerta accidentale dimostra quanto fosse dilettantesca la gestione del club all'epoca, un giorno dopo aver vinto il jackpot. Il club ha continuato a mostrare un'enorme, sebbene un po' fuori luogo, ambizione sul mercato e, nella successiva finestra di gennaio, hanno cercato di ingaggiare Kakà, offrendo al Milan oltre 100 milioni e al brasiliano uno stipendio di oltre mezzo milione a a settimana. 

    Kakà ha rifiutato l'offerta e invece i tifosi del City, uno dei quali incautamente si è fatto un tatuaggio con il nome di Kakà sul petto, hanno dovuto accontentarsi di nuovi acquisti come Craig Bellamy e Nigel de Jong. Cook ha lasciato il club ed è stato infine sostituito da Soriano, poi seguito dall'ex collega del Barcellona Begiristain. Quattro anni dopo, lo stesso ha fatto Guardiola, e così è la reputazione del City è finalmente cambiata. Quando Messi ha lasciato il Barcellona, ironicamente dopo le false affermazioni di Laporta che i catalani in difficoltà economiche avrebbero potuto permettersi di estendere il suo contratto, City era l'unico club insieme al PSG che poteva realisticamente permetterselo. 

    Il City non ha mostrato un grande desiderio di chiudere l'operazione, avendo già preso Jack Grealish per 100 milioni di sterline, mentre stava già volgendo sua attenzione al prossimo superstar del calcio: Erling Haaland. Accordi dell'ultimo giorno come l'arrivo di Gianluigi Donnarumma a settembre sono ora eventi rari per un club che pianifica gli acquisti principali con largo anticipo. L'invio di un'offerta errata, ordinata mentre un negoziatore di trasferimenti si gode un massaggio, è ora davvero impensabile.

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