"Il collegio del CAS - prosegue la nota - ha fornito le seguenti informazioni in relazione alla sua decisione: 'Il collegio del CAS ha basato la sua decisione sulle prove e sugli argomenti legali presentati, secondo cui l'assunzione di DHEA da parte del Sig. Pogba, la sostanza per la quale è risultato positivo, non è stata intenzionale ed è stata il risultato di un errore nell'assunzione di un integratore prescritto da un medico in Florida, dopo che al Sig. Pogba erano state date assicurazioni che il medico, il quale sosteneva di aver trattato diversi atleti di alto livello statunitensi e internazionali, fosse competente e avrebbe tenuto conto delle obbligazioni antidoping del Sig. Pogba ai sensi del Codice Mondiale Antidoping. Il Sig. Pogba ha chiesto una sanzione di soli 12 mesi in riconoscimento di una certa colpa da parte sua (non ha richiesto una determinazione di assenza di colpa o negligenza da parte del collegio del CAS)'.
NADO Italia ha sostenuto che la negligenza del Giocatore fosse grave e giustificasse una squalifica di 4 anni. Il caso di Pogba è stato supportato da diversi esperti. Gran parte delle prove fornite dal Sig. Pogba non sono state contestate. Tuttavia, il collegio del CAS ha stabilito che il Sig. Pogba non era esente da colpa e che, in qualità di calciatore professionista, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione in tali circostanze.
La decisione del collegio del CAS è definitiva e vincolante, salvo il diritto delle parti di presentare ricorso al Tribunale Federale Svizzero entro 30 giorni, su motivi limitati".