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Rashford Amorim Man Utd.jpgGetty/GOAL

Perché Rashford non gioca e può lasciare il Manchester United: i motivi dell'addio

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Ormai è assodato: Marcus Rashford, prima o poi, lascerà il Manchester United. Più prima che poi, probabilmente: magari già a gennaio, mese che l'inglese si augura possa rappresentare la svolta nel momento più difficile della propria carriera.

Il motivo? Rashford non sta più giocando. Non da oggi: ormai da parecchio tempo. Ed è per questo che il suo nome ha iniziato a circolare con discreta costanza anche negli ambienti italiani: al Milan, ad esempio, che ha presentato un'offerta agli agenti del giocatore ma anche alla Juventus.

Perché Rashford non gioca più, dopo esser stato per anni una delle punte di diamante dello United? Il motivo ha a che fare con il rapporto ormai incrinato con Ruben Amorim, il nuovo manager, in carica dall'inizio di novembre al posto di Erik ten Hag.

  • ULTIMA PRESENZA UN MESE FA

    L'ultima presenza di Rashford in Premier League è datata 7 dicembre. Ovvero un mese fa esatto. In quell'occasione - il manager era già Amorim - l'inglese partiva dalla panchina ed entrava in campo per l'ultima mezz'ora della partita casalinga contro il Nottingham Forest, senza evitare una clamorosa sconfitta per 3-2.

    L'ultima presenza in assoluto di Rashford, contando cioè tutte le competizioni in cui il Manchester United è impegnato in questa stagione, risale invece a qualche mese più tardi: quasi un'ora da titolare in Europa League in casa del Viktoria Plzen, faticosamente battuto per 2-1 dopo un iniziale svantaggio. La rimonta, per la cronaca, è arrivata dopo la sua uscita dal campo e per merito del suo sostituto: l'ex atalantino Hojlund, autore della doppietta decisiva.

    Poi, il buio. Rashford non è stato nemmeno convocato da Amorim per le quattro partite successive: tre di Premier League, contro Manchester City, Bournemouth e Wolverhampton, e una di League Cup contro il Tottenham. Si è rivisto a sorpresa contro il Newcastle, ma rimanendo in panchina 90 minuti su 90. Contro il Liverpool altra assenza, questa volta per un malanno.

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  • Ruben Amorim Marcus RashfordGetty

    L'EPISODIO PRIMA DI UNITED-EVERTON

    Perché, dunque, tutto questo? Secondo The Athletic, la rottura sarebbe scaturita da un dialogo andato in scena tra Rashford e Amorim prima della partita contro l'Everton di domenica 1° dicembre, unica vittoria ottenuta dall'ex allenatore dello Sporting all'Old Trafford (4-0).

    L'attaccante si sarebbe fatto vedere nei locali di Manchester due sere prima, il venerdì. E ciò avrebbe provocato la reazione infastidita del portoghese, che, scrive The Athletic, "non vuole che i suoi giocatori si trovino nei bar così a ridosso delle partite e ha chiesto a Rashford dei suoi spostamenti". Quest'ultimo, al contrario, avrebbe assicurato il proprio interlocutore di "essere stato male informato".

    Per la cronaca, Rashford ha giocato dall'inizio quella partita contro l'Everton. È rimasto in campo per tutti i 90 minuti e ha segnato due delle quattro reti con cui i Red Devils hanno travolto gli avversari (4-0). Ma poi è stato lasciato per un'ora in panchina nella gara successiva, persa contro l'Arsenal, fino ad arrivare alle ultime due presenze parziali contro il Forest e in Repubblica Ceca.

    L'episodio in questione fa il pari con ciò che è accaduto a gennaio, quando Rashford è stato immortalato nei locali di Belfast per due sere di fila, un mercoledì e un giovedì, dandosi poi malato all'allenamento del venerdì. L'attaccante, in quell'occasione, aveva dichiarato di essere uscito una sera sola, ovvero il mercoledì.

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  • IL RENDIMENTO IN CAMPO

    Quel che sarebbe accaduto due giorni prima di Manchester United-Everton, naturalmente, non può essere sufficiente per spiegare le continue esclusioni di Rashford. In ballo c'è anche la questione puramente calcistica, ovvero il rendimento sul terreno di gioco. Che, al pari di quello dello United, è scemato in maniera drastica da qualche tempo a questa parte.

    Ricordate quando Marcus segnava come se non ci fosse un domani? Era l'inizio del 2023 e le reti, a un certo punto, erano diventate 13 in 14 partite. Tempi lontani: nel 2023/2024 Rashford ha segnato appena 8 volte in tutte le competizioni (7 in Premier League), venendo inglobato nella crisi generale della squadra, appena annacquata dal trionfo ottenuto nella finale di FA Cup contro i rivali cittadini del Manchester City.

    Il rendimento scadente di Rashford gli è costato pure la partecipazione agli Europei: l'allora ct inglese Gareth Southgate non si è fatto troppi problemi nel tagliarlo dall'elenco dei convocati per la Germania, alla pari di Grealish e di altri pezzi grossi.

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  • FBL-ENG-PR-MAN UTD-NEWCASTLEAFP

    "PRONTO PER UNA NUOVA SFIDA"

    La storia tra Rashford e il Manchester United, esplosa in senso positivo quando il ragazzino dei record segnava al Midtjylland in Europa League (2016), ora è sul punto di implodere. Tanto che lo stesso giocatore, in un'intervista rilasciata al giornalista Henry Winter poco prima di Natale, ha annunciato in maniera praticamente ufficiale la propria decisione di cambiare squadra al più presto.

    “Penso di essere pronto per una nuova sfida. Quando me ne andrò, non ci saranno rancori. Non riceverete commenti negativi da parte mia sul Manchester United. Io sono fatto così. Se so che una situazione è già brutta non la peggiorerò. Ho visto come altri giocatori se ne sono andati in passato e non voglio essere quel tipo di persona. Non ho rimpianti e non ne avrò in futuro perché prendo le cose giorno per giorno, consapevole che a volte succedono cose brutte e a volte succedono cose belle”.

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  • LA RISPOSTA DI AMORIM

    Amorim, naturalmente, si è sentito porre più e volte dai giornalisti inglesi domande sulla situazione di Rashford. Anche dopo la già citata intervista. Com'è normale che sia, quando una delle teoriche stelle della squadra non vede il campo da un mese per scelta tecnica. E ogni volta ha provato a dare una spiegazione delle proprie decisioni, rivelando anche di aver parlato con la dirigenza sul modo migliore di gestire il caso.

    "È una situazione difficile. Capisco che questi giocatori hanno un sacco di persone intorno a loro, che prendono decisioni che non sono la prima idea del giocatore. Come allenatore mi concentro sulla prestazione e sul modo in cui ci si allena. Il resto, è meglio per me e per il club occuparcene quando arriverà il momento. Per ora mi concentro sul miglioramento di Marcus, abbiamo bisogno di un ragazzo di talento come lui. Ora dimentico l'intervista e mi affido a quello che vedrò in campo".

  • QUANTO GUADAGNA RASHFORD E LE SIRENE ITALIANE

    Il contratto di Rashford è ancora piuttosto lungo: scadrà tra tre anni e mezzo, nel giugno del 2028, dopo l'ultimo rinnovo avvenuto nel 2023. E l'ingaggio che il calciatore percepisce a Manchester è fuori portata quasi per chiunque: 13 milioni (di euro) netti a stagione.

    E allora? E allora, a dare una mano alle pretendenti potrebbe essere proprio la situazione ormai irreversibile che Rashford sta vivendo sotto la guida di Amorim. Marcus vuole andarsene, e questo è ormai acclarato. E le continue esclusioni non giovano a nessuno: né a lui, né al club, né tantomeno al manager.

    Per questo anche le italiane sperano: Relevo ha avanzato il nome del Milan come società interessata, mentre qualche giorno prima Tuttosport aveva lanciato quello della Juventus. Lo United, in questo senso, sembra aperto alla possibilità di un prestito con pagamento di buona parte del suo ingaggio. Per iniziare finalmente a sbloccare una situazione divenuta insopportabile da diverse settimane.

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  • L'OFFERTA DEL MILAN PER RASHFORD

    In particolare il Milan si sta muovendo concretamente per Rashford visto che cerca un attaccante che abbia le caratteristiche dell'inglese.

    Il club rossonero come riferisce Sky ha presentato un'offerta agli agenti: un prestito non secco ma con diritto di riscatto. Adesso si attende anche la posizione del giocatore, che prende tempo e valuta tutte le opzioni, tra cui il Borussia Dortmund, una delle squadre maggiormente interessate.

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