Tutto giusto, ma intanto i motivi di preoccupazione non mancano. Nonostante Chiesa sembri entusiasta dell'idea di andare a giocare a Liverpool, tanto che la trattativa con la Juventus è decollata in poche ore, l'italiano arriva ad Anfield con lo status di seconda scelta, dovendo necessariamente ritagliarsi spazio e considerazione da parte di Slot.
Non il massimo della vita per un elemento bisognoso di fiducia. Specialmente dopo il grave infortunio del gennaio del 2022, quello che in pratica ha spezzato in due la sua carriera: c'è stato il brillante e a tratti imprendibile Chiesa pre-Olimpico e c'è il Chiesa lampeggiante, e a volte sottotono, post-Olimpico. Il tutto condito da tutto quel che è successo con la Juventus, con inevitabili conseguenze sulla sua condizione fisica: l'ultima presenza in campo dell'ex viola risale al tremendo Svizzera-Italia degli Europei, ormai quasi due mesi fa.
Salah potrà anche aver superato la trentina. Ma oggi l'ex giallorosso e Luis Diaz sono titolari indiscutibili del nuovo Liverpool targato Slot. Con Chiesa a sperare in un passo falso dei due e nella propensione al turnover del manager in una stagione così lunga.
Luciano Spalletti osserva, prende nota e intanto sembra aver deciso di non convocare Chiesa contro Francia e Israele, le due avversarie in Nations League a settembre. Una sorta di turno di riposo in attesa di richiamarlo per le sfide successive, pare. Intanto, però, il passaggio al Liverpool non gioca esattamente a favore di uno degli eroi di Wembley.