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Cambiaso Manchester CityGOAL

Perché Cambiaso è sulla via del Manchester City: dalla voglia di diventare una bandiera alla cessione, cos'è cambiato

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Il mondo di Andrea Cambiaso, tra poche ore o al massimo tra pochi giorni, potrebbe colorarsi di celeste. Ovvero il colore del Manchester City. Ben diverso da quel bianco e quel nero che il jolly genovese, a un certo punto, era convinto avrebbero fatto parte della propria vita per sempre.

Non è ancora fatta, ma la sensazione è che si farà. Il City è pronto a sborsare dai 60 ai 65 milioni di euro per prendere Cambiaso, la Juve ne vuole un'ottantina. Interesse troppo concreto e cifre troppo alte per pensare che l'operazione possa saltare.


Se davvero Cambiaso se ne andrà in Inghilterra, l'ennesima potenziale bandiera del nostro calcio verrà ammainata. Perché sì, Andrea della Juventus sperava di diventarlo. Lo aveva rivelato lui stesso qualche tempo fa, nel momento in cui il Real Madrid stava pensando anche a lui per sostituire già a gennaio l'infortunato Carvajal.

  • "LA JUVE È IL MIO REAL"

    Così parlava Cambiaso lo scorso 18 ottobre in un'intervista al Corriere dello Sport, nella quale uno degli spunti di discussione era proprio la corte del Real Madrid.

    "Solo il fatto che io sia accostato ad un club come il Real Madrid mi sembra una cosa più grande di me. Sono orgoglioso degli estimatori che potrei avere, è gratificante e stimolante sapere che qualcuno ti apprezza.

    Proposte non ne ho ricevute. In qualsiasi caso, la Juve è il mio Real. Cos'è la Juve per me? La storia del calcio italiano, una seconda famiglia e un grandissimo punto di arrivo per la mia carriera. Ho rinnovato fino al 2029 e vorrei rimanere qui il più a lungo possibile"

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  • IL CITY VUOLE DAVVERO CAMBIASO

    Che cos'è cambiato in pochi mesi? Qualcosa è cambiato, sì. Ed è questo qualcosa a far sì che le possibilità che Cambiaso lasci la Juventus per il Manchester City siano tremendamente reali.

    Tremendamente reale, intanto, è la voglia del City di contare sul jolly della Nazionale italiana. Come evidentemente non lo era quella del Real Madrid, essendo sfumata in un nulla di fatto. La riprova? Il club inglese ha già avuto dei dialoghi positivi con il calciatore per quanto riguarda la durata del contratto: cinque anni più opzione per una sesta stagione.

    Una prova di fiducia assoluta, una specie di dichiarazione d'intenti. Così come lo è la potente messa in moto sul mercato del City, che oltre a Cambiaso sta prendendo anche il giovane Khusanov (Lens) e l'egiziano Marmoush (Eintracht Francoforte) nel tentativo di raddrizzare una stagione fin qui storta.

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  • Cambiaso Motta 2-1Getty Images

    A QUESTE CIFRE SI CEDE

    Scrive Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, nell'edizione odierna che "Cambiaso a 65 milioni si vende e basta. “Vendi e pentiti” diceva Raiola, e oggi ha ancora più ragione. Siamo in tempi di vacche magre. La Serie A non ha la forza per trattenere certi campioni e certe cifre vanno accettate".

    Eccolo qui, il vero nocciolo della questione. Nemmeno a ottobre Cambiaso era incedibile. Non lo è mai stato. Semplicemente perché nel calcio non lo è nessuno. Men che meno in Italia. A queste cifre, cedere per un qualsiasi club di Serie A è diventato pressoché inevitabile. Lo ha fatto il Milan un anno e mezzo fa con Sandro Tonali, un altro che sperava di diventare una bandiera e che dopo essersi messo in luce da noi è stato preso dalla Premier League.

    La Juventus, del resto, ha sempre venduto quando le è capitata l'occasione. Nel 2001, per dire, il Real Madrid bussò alla sua porta e si prese Zidane. Uno dei più grandi di sempre. I bianconeri al posto acquistarono Buffon, Thuram, Nedved, cambiarono la rosa, aprirono un nuovo ciclo.

    Chi prenderà ora Giuntoli? Il lavoro è ancora tanto. L'attaccante è arrivato (Kolo Muani), ma il difensore ancora no. E ora servirà pure un sostituto di Cambiaso per non lasciare completamente scoperta la corsia di sinistra.

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  • SE NON CAMBIASO, CHI?

    Sempre alla ricerca di un faticoso equilibrio tra aspetto sportivo ed economico, la Juve si ritrova quasi costretta a sottomettersi all'assalto del Manchester City anche per un altro semplice motivo: se non Cambiaso, chi?

    Chi, insomma, potrebbe portare soldi freschi nelle casse bianconere in questo preciso momento? Non certo l'altalenante Vlahovic di inizio stagione, nonostante le voci che accostano il serbo a mezza Europa. Anche perché già Thiago Motta è in emergenza in attacco con lui, figuriamoci senza.

    Nessuno, all'interno della rosa attuale, ha un valore paragonabile a quello di Cambiaso sul mercato. Oggi nemmeno Dusan. L'esterno di Spalletti se l'è guadagnato, del resto, diventando uno dei principali punti di riferimento della rosa sia bianconera che azzurra.

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  • CEDUTO AL MOMENTO GIUSTO?

    Oltre al fatto di capire chi effettivamente prenderà la Juventus per sostituire Cambiaso nel caso l'operazione col Manchester City vada effettivamente in porto, un'altra domanda sgorga in modo consequenziale: la Juventus lo sta cedendo al momento giusto?

    Andrea non sta vivendo un gran momento di forma. Per essere più diretti: nelle ultime settimane il suo rendimento è sceso e gli errori sono aumentati in maniera esponenziale. Ricordiamoci la palla persa di Lecce, ricordiamoci lo scivolone contro la Fiorentina, per non parlare delle difficoltà contro l'atalantino Bellanova nel recupero di martedì. Oltre a un infortunio a una caviglia che a dicembre gli ha messo i bastoni tra le ruote.

    "Sono tutte scelte tecniche, ciò che vedo nelle partite e negli allenamenti - spiegava Motta prima di Juventus-Fiorentina, partita nella quale Cambiaso si era seduto inizialmente in panchina - Questa è la squadra migliore per poter iniziare oggi, ci sono giocatori che possono aiutarci a gara in corso. Cambiaso è in panchina, come gli altri darà il suo aiuto se ci servirà".

    Considerazioni, queste, che lasciano il tempo che trovano. Cambiaso era uno dei fari della Juve, si sarebbe ripreso. Il campo puro e semplice, qui, c'entra poco. C'entra tutta l'analisi precedente per spiegare una separazione sempre più vicina: la potenza economica della Premier League, l'assalto vero del City, una Serie A che non può permettersi di rifiutare cifre del genere. Va così. Con buona pace di chi avrebbe voluto vedere l'ex genoano a Torino per lungo tempo.

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