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SSC Napoli v Pisa SC - Serie AGetty Images Sport

Napoli tra luci ed ombre: Lucca si sblocca, ma la squadra stacca la spina troppo presto

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Missione compiuta per il Napoli che, seppur con qualche patema di troppo, batte 3-2 il Pisa e centra la quarta vittoria consecutiva in campionato confermandosi in qualità di capolista solitaria in questo inizio di Serie A.


Gli azzurri, infatti, si confermano come l'unica squadra a punteggio pieno dopo i primi quattro turni. Un segnale importante, forte, lanciato ad una concorrenza che è già chiamata a rispondere per le rime ma, soprattutto, a inseguire.

Contro i toscani, autori di una prova di livello e spessore, è stata tutt'altro che una passeggiata e per strappare i tre punti la squadra di Antonio Conte ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie. Una gara intrisa di luci e ombre che però non cambia il quadro generale. I campioni d'Italia rimangono il riferimento.

  • SI SBLOCCA LUCCA

    La vittoria contro il Pisa, oltre ad avere un valore estremamente importante per la classifica del Napoli, si è rivelata il contesto ideale per il primo lampo di Lorenzo Lucca in maglia azzurra.

    L'attaccante arrivato in estate dall'Udinese si è infatti sbloccato siglando il goal del definitivo 3-1 che sembrava aver messo al sicuro il risultato prima del brivido finale targato Lorran. Il classe 2000, alla quinta presenza complessiva tra campionato e Champions League ha trovato il primo centro in azzurro. Un goal bello dal punto di vista estetico, ma soprattutto dal peso specifico non indifferente per lui e per il momento del Napoli.

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  • SPINAZZOLA SUGLI SCUDI

    Tra gli uomini copertina della notte del Maradona, però, spicca Leonardo Spinazzola, diventato ormai sempre più un punto fermo agli ordini di Antonio Conte e protagonista di un'autentica rinascita dal punto di vista tecnico, fisico e mentale che ha riconsegnato nelle mani del tecnico leccese un calciatore preziosissimo per il suo calcio.

    Spinazzola, oltre alla prestazione che certifica uno stato di forma davvero importante, ci ha messo anche il carico di effetti speciali: è stato proprio lui, infatti, a riaccendere il 'Maradona' con il piazzato che ha bucato le mani di Semper riportando in vantaggio il Napoli dopo il momentaneo pari di Nzola. Un goal di inestimabile valore che ricolloca Spinazzola tra i punti di riferimento di questo primo Napoli versione 25/26.

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  • POCO RITMO E IL CALO NEL FINALE

    Nel computo della vittoria di misura del Napoli al 'Maradona' contro il Pisa, c'è ovviamente anche qualche aspetto rivedibile o che quantomeno necessita di un'ulteriore analisi. Il brusco calo nel finale, infatti, è un segnale che deve in un certo senso preoccupare perché i campioni d'Italia in carica hanno corso il serio rischio di mettere in discussione una partita che sembrava ormai in ghiaccio.

    Una gara giocata per larghi tratti sotto ritmo dagli azzurri e forse in tal senso hanno inciso anche i 70 minuti giocati a Manchester con un uomo in meno. Una scelta o una necessità che però poteva costare davvero caro alla formazione partenopea che ha chiuso il match con qualche affanno di troppo.

  • LE PAROLE DI CONTE

    "Minuti finali come a Firenze? Iniziamo a dire che non è mai facile vincere. Avevo messo in guardia i calciatori perché dalle statistiche fisiche il Pisa è primo in tutto. Nella quantità di corsa, nell’intensità, nelle accelerazioni. Significa che hanno giocatori molto forti fisicamente. Non era una partita semplice. Nel momento in cui fai la partita e lasci campo aperto poi diventa difficile, perché vai a pressarli alti, ma appena la palla arriva sugli attaccanti diventa un problema. Ma c’è soddisfazione per le quattro vittorie. Sarà un campionato molto equilibrato, con sei/sette squadre di ottimo livello.

    "Come mantenere l’intensità alta? Giocando e facendo esperienza questa cosa si allena. Questa stagione sarà la più complessa, perché siamo intervenuti sul mercato comprando nove giocatori. Vuol dire mezza squadra nuova. Giocatori che arrivano da realtà completamente diverse e trovano grandi aspettative. Rispetto alle squadre che fanno l’Europa sistematicamente, loro sono rodati, noi no. Ecco perché giocare ogni 3-4 giorni porta stress fisico e mentale.", ha dichiarato il tecnico azzurro a DAZN.



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