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Conte Danilo Lorenzo PellegriniGetty/GOAL

Perché il Napoli pensa a Danilo e Pellegrini: emblema della "ricostruzione" di Conte

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Al netto dei rispettivi momenti, se pensi di acquistare il capitano della Juventus e quello della Roma il progetto non può che essere ambizioso.

Per il mercato di gennaio alle porte - seppur per ora trattasi di semplici rumors - il Napoli (senza dimenticare Fagioli)starebbe valutando le suggestioni Danilo e Lorenzo Pellegrini, ipotesi su cui c'è ben impressa la griffe di Antonio Conte.

Slogan sbandierati, rafforzati e ribaditi a più riprese, mescolati con le parole al miele di Aurelio De Laurentiis tra le righe degli auguri di Natale: la tanto rimarcata "ricostruzione" azzurra passa anche per strategie invernali con cui il tecnico salentino, cavalcando l'onda del secondo posto attuale, proverà a restare sul treno Scudetto.


  • PERCHÉ IL NAPOLI PENSA A DANILO

    I nomi di Danilo e Pellegrini nascono inanzitutto da necessità d'organico derivanti da infortuni, modulo e caratteristiche utili a migliorare duttilità e livello qualitativo dei calciatori a disposizione di Conte.

    Partiamo dal brasiliano, finito indietro nelle gerarchie bianconere con l'arrivo in panchina di Thiago Motta e - a dispetto delle smentite - possibile partente durante la finestra di gennaio.

    Danilo via dalla Juve con destinazione Napoli? Uno scenario intrigante e inatteso, legato al bisogno dei partenopei di reperire un difensore di spessore capace di sopperire alle eventuali assenze del tandem Rrahmani-Buongiorno.

    Il brutto ko dell'ex Toro (out fino a fine gennaio) ha complicato i prossimi impegni in calendario degli azzurri, lasciando orfano il pacchetto arretrato dell'uomo riuscito a ridare solidità ad un reparto trasformatosi in groviera durante il post Scudetto.

    Juan Jesus gode della fiducia di Conte ma non appare più un piano B impeccabile, così come Rafa Marin nei primi mesi sotto al Vesuvio si è rivelato inadatto all'idea di calcio dell'allenatore leccese.

    E allora ecco spiegata la suggestione Danilo (magari da inserire in un discorso più ampio con Madama da affiancare a Giacomo Raspadori, pupillo di Giuntoli e deludente nell'avventura partenopea), potenziale prima alternativa in difesa capace di agire al centro, a destra e a sinistra sia come terzino che da braccetto. Insomma, 'usato' garantito.

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  • PELLEGRINI-NAPOLI: I MOTIVI DELLA SUGGESTIONE

    Da capitano a capitano, da una big all'altra: Danilo affascina, Pellegrini pure. Ribadiamo, i rendimenti offerti in questi mesi non fanno il paio con un potenziale oggettivo, ma ciò sulla carta basta per agevolare un eventuale asse che conduce a Trigoria.

    Motivo? La svalutazione del cartellino dovuta al trend in picchiata del calciatore e caratteristiche che ben si sposerebbero col 4-3-3, schema sul quale Conte ha deciso di poggiare il proprio progetto tattico.

    Con Folorunsho possibile partente, in rosa mancherebbe un alter ego di Scott McTominay e Pellegrini rappresenterebbe un 'doppione' ideale dell'ex Man United: mezzala, all'occorrenza sottopunta e con un background di rilievo.

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  • "RICOSTRUZIONE", "ROSA COMPETITIVA" E "OPPORTUNITÀ CREDIBILI"

    La parola "ricostruzione", negli interventi pre e post partita, ormai rappresenta un dogma del Conte-pensiero e si unisce agli indizi forniti dal tecnico per trasmettere all'universo azzurro le linee guida della rinascita.

    "Gilmour e McTominay ci alzano il livello, portano competizione e questa deve essere la nostra strada - aveva evidenziato a metà settembre - Nel tempo dobbiamo creare una rosa competitiva, dove non ci sono titolari fissi o qualcuno che gioca sicuro. Non bisogna ragionare da provinciali, ma da club che ha voglia e ambizione di competere per qualsiasi di importante".

    Frasi unite a quanto dichiarato alla vigilia di Genoa-Napoli, parlando di mosse in entrata solo in caso di "opportunità credibili" e se "il club dovesse decidere e aver voglia di cambiare qualcosa". Danilo e Pellegrini, per costi, dinamiche presenti e DNA calcistici, in tal senso rispecchierebbero tali condizioni.

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  • DE LAURENTIIS: "CONTE MI HA FATTO CAPIRE CHE C'ERA DA RISTRUTTURARE"

    Ricostruzione, dicevamo. Un caposaldo riconosciuto anche da De Laurentiis, a 'Radio CRC', alla vigilia di Natale:

    "Ho trovato nell’uomo Antonio Conte una persona che mi ha dato una mano capendo che io ho bisogno di ristrutturare. Ringrazio lui, Lele Oriali, Manna, lo staff e tutti i calciatori".

    Il restyling avviato in campo e fuori entra nel vivo, con la regia dell'ex Spurs ad alimentare la trama del nuovo film azzurro.

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