Morata si presenta ai tifosi del Milan: "Nessun club mi ha voluto così tanto"

"Morata ha vinto tanto, gli ho detto che il ruolo dell'attaccante è l'ideale per chi gioca in questa squadra: deve solo rimanere concentrato e fare goal. Prima era un 'animale', ora un 'bello'. Dio ha creato il mondo in sette giorni, ora siamo al quarto: arriviamo, siamo carichi".

"Alvaro è se stesso ed è ciò che conta di più. Il suo nome ci è sempre piaciuto, per convincerlo gli ho detto che gli avrei portato la felicità: chi sta bene fuori dal campo poi fa bene anche in campo. Lui è già al top ed è completo, sarà più semplice per lui".

"Nessuna squadra mi ha voluto così tanto: sembravo un giocatore del Milan già agli Europei, questo mi ha reso orgoglioso. Non è ancora arrivato il mio massimo in carriera: ringrazio Ibrahimovic e la società, il Milan è il Milan. Difficile trovare una società con un'organizzazione del genere. Non posso promettere campionati e titoli, ma di sicuro correrò come un cane per pressare".

"A Ibra ho sempre chiesto maglie e scarpe, non so come abbia fatto a non mandarmi a quel paese. Ho parlato con Kaká e altri grandi campioni come Pato, Shevchenko e Beckham: mi hanno detto che nel Milan ora c'è qualcosa di diverso".

"Fare 50 goal o 60, non me ne frega nulla se poi non si vince. Dobbiamo vincere e goderci il percorso, ci sono tanti giocatori in squadra che possono garantirci tante reti. Voglio aiutare a conquistare la seconda stella".

"Sono sicuro che tutti al Milan capiranno che l'acquisto di Morata è stato buono".

"Io sono grato alla Juventus per quello che hanno fatto per me in passato, ma ora sono un giocatore del Milan: gli amici sono amici ma con loro si va a cena e nulla di più".

"Ci sono giocatori simili, alcuni possono diventare tra i migliori al mondo se non lo sono già. L'idea di gioco di Fonseca è simile a quella di de la Fuente. Per me è importante inserirmi nel gruppo per far capire chi sono: niente protagonismo, voglio vincere".

"Con lui ho un rapporto bellissimo, è una persona divertente e aperta. Sono stato in vacanza con lui per qualche giorno. Per questa squadra è fondamentale: ha le potenzialità per diventare il miglior terzino sinistro al mondo, cercherò di ricordarglielo ogni mattina".

"Col mister ho parlato molte volte, anche a lungo. Ha un'idea molto simile a ciò che piace a me e in cui posso dare il meglio. Con Max di recente non ho parlato, quando lo rivedrò sarà divertente perché mi ha aiutato tanto".

"L'ho incontrato oggi e l'ho salutato, lo conosco perché ho guardato alcune sue partite. Posso rivedermi in lui quando ero giovane, anche se le sue reti sono molto di più. Potrà essere anche che un giorno sarà lui a giocare e io a fare panchina".