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Miretti JuventusGetty Images

Miretti e il Napoli, c'eravamo tanto piaciuti: il "quasi ex" si è ripreso la Juventus e arriva al Maradona da avversario

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Il fatto che all'inizio di dicembre 2025 Fabio Miretti fosse ancora un giocatore della Juventus, all'inizio dell'estate sembrava scarsamente possibile. Se non addirittura improbabile. E invece è quel che è accaduto davvero.

Miretti fa parte a tutti gli effetti della rosa bianconera, da poco è tornato a pieno regime da un infortunio, ha ricominciato a giocare. E domenica parteciperà a una trasferta che, nonostante un legame apparentemente molto debole, proprio come le altre non è.

Se il Napoli si prepara a sfidare l'ex Luciano Spalletti, l'artefice del terzo Scudetto, la Juventus ha in Miretti un... "quasi ex". Nel senso che durante il mercato estivo la destinazione del centrocampista sembrava essere proprio questa: i freschi campioni d'Italia.

  • LA TRATTATIVA NAPOLI-JUVENTUS

    Miretti era reduce dal prestito al Genoa, dove nella scorsa stagione aveva finalmente ricevuto il minutaggio che alla Juventus non poteva avere: 25 presenze in Serie A, con tre reti all'attivo e altrettanti assist. Gran parte da esterno sinistro di un tridente, la posizione in cui l'aveva riconvertito Patrick Vieira.

    La Juve se l'è riportato in rosa, apparentemente non convintissima di resistere alle lusinghe provenienti dal mercato. Ed in effetti una trattativa con il Napoli c'è stata, anche se alla fine non ha portato a nulla.

    Gli azzurri sono arrivati a offrire 14 milioni alla Juventus (12 fissi e altri due di bonus) per prelevare Miretti a titolo definitivo. Ma tutto è saltato definitivamente quando Fabio si è fatto male a metà agosto, nel bel mezzo delle trattative, rimediando una lesione muscolare durante l'amichevole contro la Next Gen.

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  • LO VOLEVA CONTE

    A spingere per il suo acquisto era Antonio Conte, che ironia della sorte nelle settimane precedenti era stato al centro di altre intense chiacchiere di mercato sull'asse Torino-Napoli. Solo che lui avrebbe dovuto riabbracciare la "sua" Juve, un ritorno che anche in questo caso non si è materializzato.

    Conte voleva Miretti per un semplice motivo: per completare il centrocampo a livello numerico. C'erano già Anguissa, De Bruyne, McTominay, più la seconda scelta Gilmour, più il volto nuovo De Bruyne. Ma serviva un sesto elemento per dare vita a tutti gli effetti al gioco delle coppie.

    Alla fine, con Miretti rimasto alla Juventus, il Napoli ha puntato sull'usato sicuro: due anni dopo, l'addio di Eljif Elmas verso il Lipsia si è trasformato in un arrivederci. 

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  • L'INFORTUNIO E IL RITORNO IN AUGE

    Ci ha messo un bel po', Miretti, a guarire dalla lesione alla coscia destra rimediata in estate: è tornato a disposizione solo dopo due mesi. Ma non di Luciano Spalletti: di Igor Tudor, il suo predecessore. E proprio nella partita persa 1-0 contro la Lazio, quella che ha segnato l'esonero dell'allenatore turco.

    Sarebbe stato interessante capire quanto spazio avrebbe potuto prendersi Miretti con Tudor. La certezza è che i motivi per essere ottimisti, con Spalletti, ci sono. Il nuovo tecnico lo ha lasciato in panchina un paio di volte, poi ha iniziato a puntare piuttosto forte su di lui: sono quattro le presenze di fila, di cui due dalla panchina in campionato e altre due dall'inizio nelle coppe, contro Bodo/Glimt e Udinese.

    Se con i friulani Miretti ha offerto una prestazione "normale", oscillando tra la sufficienza e una leggera insufficienza, a Bodo anche lui aveva dato un buon contributo nel secondo tempo dopo una prima frazione difficoltosa: goal annullato per fuorigioco, assist vincente per McKennie.

    "Sa fare molte cose - ha detto Spalletti dopo Juve-Udinese - È un professionista eccezionale, una persona seria, è già grande come testa. Ha i tempi delle giocate, ma anche la personalità di andare a creare l’imprevisto dal previsto. È un regista che ogni tanto inventa qualcosa. Gli ha fatto bene giocare in un ruolo diverso quando è andato in prestito, gli è servito, il suo ruolo è quello del mediano-centrocampista. Sapersi adattare da tutte le parti può dargli aiuto ulteriore alla squadra".

  • E A GENNAIO?

    Certo, ora il Napoli a centrocampo è in piena emergenza ben più che in estate. Lobotka si è fatto di nuovo male, Anguissa è infortunato, Gilmour si è operato, De Bruyne ne avrà per un bel po': un'ecatombe. Contro la Juventus dovrebbe toccare alla coppia Elmas-McTominay, completamente inedita.

    Qualcosa a gennaio la dirigenza azzurra farà, inevitabile che sia così. Si parla di Mainoo, di Lorenzo Pellegrini, ma ultimamente è tornato di moda anche il nome dello stesso Miretti dopo il naufragio delle trattative di qualche mese fa.

    I contatti tra i due club potrebbero essere riallacciati in maniera seria, ma dipenderà da tanti fattori: dalla disponibilità della Juventus a cedere Miretti, ma soprattutto dallo spazio che l'ex genoano si ritaglierà a dicembre con Spalletti. Intanto, domenica per Fabio sarà tempo di trovarsi uno contro l'altro. Nello stadio e contro i colori che a un certo punto potevano anche essere suoi.

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