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Mbappé contro il PSG: il fuoriclasse del Real Madrid deve lasciare il segno nella semifinale del Mondiale per Club

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Poco più di un mese fa, Mbappé aveva respinto con decisione l’idea che la stagione 2024-25 del Real Madrid potesse essere considerata un fallimento. "Abbiamo vinto due trofei – questo non è un fallimento", aveva dichiarato, attribuendo molta più importanza di quanto faccia la maggior parte degli osservatori alla Supercoppa UEFA e alla Coppa Intercontinentale.

Ma lo stesso attaccante aveva poi sottolineato che la stagione non era ancora finita. All’orizzonte c’era il Mondiale per Club 2025. "E quello è un trofeo importante", aveva aggiunto.

Il valore sportivo del progetto fortemente voluto da Gianni Infantino è ancora oggetto di discussione nel mondo del calcio, ma è innegabile che il torneo abbia un peso rilevante per il Real Madrid – e ancor di più dopo il sorteggio che ha messo di fronte i blancos al Paris Saint-Germain in semifinale.

Il match di mercoledì a New Jersey assume così i contorni di una sfida simbolica, un’occasione per Mbappé e per il suo nuovo club di lanciare un messaggio forte in vista della prossima stagione. Un’occasione da non fallire, per nessuno dei due.

  • Paris Saint-Germain v FC Internazionale Milano - UEFA Champions League Final 2025Getty Images Sport

    MISSIONE COMPIUTA. SENZA DI LUI

    A onor del vero, Kylian Mbappé ha reagito con grande sportività al trionfo del PSG in Champions League. Mentre in molti lo deridevano per il tempismo del suo passaggio al Real Madrid, lui si congratulava sinceramente con il suo ex club per il successo storico.

    "È finalmente arrivato il grande giorno", ha scritto su Instagram subito dopo il clamoroso 5-0 inflitto all’Inter all’Allianz Arena il 31 maggio. Tuttavia, era inevitabile che si sottolineasse come la partenza di Mbappé sia stata un passaggio chiave nel percorso che ha portato il PSG alla tanto agognata Coppa dalle grandi orecchie.

    Mbappé aveva fatto della Champions il suo obiettivo principale sin dal ritorno a Parigi nell’estate 2017, dopo l’exploit al Monaco. Era la “missione” del ragazzo di Bondy: portare la sua squadra del cuore sul tetto d’Europa. Ma nonostante gol a raffica e prestazioni decisive, in sette stagioni al Parc des Princes quel sogno è sempre svanito, spesso in modo traumatico nelle fasi a eliminazione diretta.

    Anzi, molto prima del suo addio, era già emerso chiaramente come Mbappé fosse diventato più un limite che una risorsa per il progetto europeo del PSG.

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  • TOPSHOT-FBL-EUR-C1-PSG-DORTMUNDAFP

    "UN GRANDE GIOCATORE, MA NON UN LEADER"

    Christophe Dugarry aveva già lanciato l’allarme nel 2019, mentre l’ex ds Leonardo, due anni fa, dichiarò senza mezzi termini: "È arrivato il momento che Kylian se ne vada". Il brasiliano ricordò come diversi club avessero vinto la Champions senza di lui.

    "Con il comportamento degli ultimi due anni, Mbappé ha dimostrato di non essere ancora in grado di guidare davvero una squadra", spiegò in un’intervista a L’Équipe. "È un fuoriclasse, ma non un leader. È difficile costruire un gruppo attorno a lui".

    Parole che hanno trovato riscontro nei fatti. Anche Luis Enrique, pur difendendo pubblicamente Mbappé e dichiarando dispiacere per la sua partenza, non ha mai fatto mistero della sua convinzione: il PSG poteva vincere la Champions anche senza il suo miglior marcatore di sempre. E aveva ragione.

    Guidati dal nuovo corso sul mercato impostato da Luis Campos – erede di Leonardo – i parigini hanno detto basta ai colpi da copertina e hanno iniziato a puntare su giovani talenti di prospettiva, come Désiré Doué e João Neves. I risultati? Immediati e clamorosi: triplete completato con una finale storica contro l’Inter.

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  • Paris Saint-Germain v FC Internazionale Milano - UEFA Champions League Final 2025Getty Images Sport

    IL PIANO PER CONQUISTARE IL MONDO

    Ora il PSG sogna in grande: trasformare quel triplete in uno storico poker stagionale. E la sensazione è che questa squadra, per anni sinonimo di delusioni europee, sia pronta a inaugurare un ciclo vincente.

    "Siamo ambiziosi", ha dichiarato Luis Enrique dopo aver travolto i nerazzurri. "Vogliamo continuare a conquistare il mondo del calcio".

    I presupposti ci sono tutti. Oltre al solido appoggio economico del Qatar – che ha permesso a gennaio di aggiungere anche Kvaratskhelia a un attacco già esplosivo – il PSG si è presentato agli ottavi di Champions con la rosa più giovane del torneo: età media 23,6 anni.

    Insomma, questa squadra non solo ha vinto, ma ha ancora margini enormi di crescita. E questo rappresenta una minaccia reale non solo per il Real Madrid, ma anche per Mbappé.

  • Kylian Mbappe Real Madrid 2025Getty

    "IL DESTINO HA VOLUTO CHE VINCESSERO SENZA DI ME"

    Alla domanda, il 7 giugno, se avesse lasciato il PSG troppo presto, Mbappé ha risposto senza esitazioni: "No, la mia storia era finita, doveva chiudersi. Non c’era amarezza, avevo dato tutto. Ma il destino ha voluto che vincessero senza di me".

    "Ero felice per loro, se lo meritavano", ha aggiunto. "Hanno vissuto momenti difficili, e io con loro. Ho attraversato tutte le fasi della Champions, tranne la vittoria. Ma il fatto che abbiano vinto senza di me non mi tocca. È una cosa positiva. Tutti affrontiamo sfide nelle nostre carriere". E questa, senza dubbio, è la più dura della carriera di Mbappé.

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  • KYLIAN MBAPPE REAL MADRID Getty Images

    NON PERFETTO, MA "IN CRESCITA"

    L’equazione "Mbappé + Real Madrid = dominio europeo" sembrava scontata. E invece, nel 2024, i blancos sono stati eliminati ai quarti di finale dalla sorprendente Arsenal. L’attaccante ha sottolineato con orgoglio di aver disputato comunque una buona stagione, nonostante le difficoltà iniziali, culminando con la Scarpa d’Oro europea: segno che la classe, quella vera, non svanisce mai.

    "Non è ancora tutto perfetto", ha detto dopo aver segnato 31 gol nelle prime 34 giornate di Liga, "ma sto crescendo". Tuttavia, parlare di stagione "di crescita" per il Real è fuori luogo.

    È stata, in realtà, un’annata di preoccupante involuzione. Il Real ha ceduto il trono europeo senza combattere ed è stato più volte surclassato in patria dal Barcellona. Risultato? L’addio di Ancelotti e l’arrivo in panchina di Xabi Alonso.

  • FBL-WC-CLUB-2025-MATCH59-PSG-BAYERNAFP

    "LA SQUADRA CHE TUTTI VOGLIONO BATTERE"

    Alonso, amatissimo ex centrocampista blanco, ha già dimostrato le sue qualità da tecnico portando il Bayer Leverkusen a uno storico double senza sconfitte. Ora avrà il pieno sostegno di Florentino Perez, già incoraggiato da quanto visto in questo nuovo Real, imbattuto fin qui al Mondiale per Club.

    Ma il vero banco di prova sarà proprio il PSG. I parigini hanno incassato una sconfitta a sorpresa contro il Botafogo nella fase a gironi, ma hanno mostrato un calcio brillante e dominante contro Atletico Madrid, Inter Miami e Bayern Monaco. Sono – parole di Mbappé – "la squadra più forte d’Europa", e per questo anche "quella che tutti vogliono battere".

    Per Mbappé e per il Real Madrid, il PSG è più di un avversario da superare. È l’ostacolo simbolico da abbattere per chiudere una stagione complicata con almeno un successo significativo, e provare a riprendersi la scena.

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