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Marco PASALIC-croatia-20240326-friendlies(C)Getty Images

Marco Pasalic nel mirino del Verona, è fratello di Mario? Chi è il 24enne attaccante croato

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Nato e cresciuto in Germania, Marco Pasalic ha scelto di difendere i colori della rappresentativa croata, visto un cognome che tradisce chiare origini di tale paese. Classe 2000, Pasalic ha fatto parte delle Nazionali giovanili prima di entrare nel giro di quella principale, di cui fa attualmente parte. In Bundesliga per brevissimo tempo, vista la sola partita giocata con il Borussia Dortmund, ora è sotto contratto con il Rijeka. Ancora per poco? Forse.

Marco Pasalic, infatti, è finito nel radar del Verona, che ha visto in lui qualità ottime per la squadra gialloblù. Attaccante, principalmente ala destra che può comunque giocare anche sulla corsia opposta, sa inserirsi e fornire assist con una buona continuità di rendimento.

Il Rijeka ha chiesto 5 milioni per il trasferimento di Pasalic 300 km a ovest (tanto dista Verona da Fiume, città croata in cui milita il suo club) e nei prossimi giorni gli scaligeri potrebbero accelerare per il suo trasferimento. Che porterebbe un altro Pasalic in Serie A dopo Mario, noto giocatore dell'Atalanta. Di cui non è fratello o parente.

  • MARCO E MARIO PASALIC NON SONO PARENTI

    Marco Pasalic, giocatore del Rijeka e obiettivo del Verona, e Mario Pasalic, tra i più noti giocatori dell'Atalanta di Gasperini, non sono fratelli nè parenti.

    Sì, entrambi sono nati in Germania, ma i due Pasalic non hanno legami. Marco è nato a Karlsruhe nel 2000, mentre Mario in quel di Mainz nel 1995.

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  • L'INFANZIA DI MARCO PASALIC

    “Non sono cresciuto in una zona ricca di Karlsruhe" ha raccontato qualche anno fa Marco Pasalic. "Noi sei avevamo un appartamento di tre stanze. Per me la strada e il calcio erano la libertà di cui avevo bisogno. Molti dei ragazzi del vicinato con cui sono cresciuto sono finiti in affari criminali. A causa del calcio, non avevo tempo per niente. Fin da bambino, il mio obiettivo era guadagnare soldi attraverso il calcio in modo che la mia famiglia potesse godersi una vita senza preoccupazioni”.

    Marco Pasalic ha imparato velocità e tecnica nelle strade della città tedesca, riuscendo a dimostrare tra i professionisti che il calcio del quartiere è stato fondamentale per diventare il giocatore che è oggi: “La strada mi ha plasmato. Impari ad affermarti così su un campo di calcio".

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  • PASALIC, IL CEMENTO E L'IMPRESA EDILE

    Prima di diventare un calciatore professionista tra Borussia Dortmund e Rijeka, Marco Pasalic ha lavorato in un cantiere dopo aver abbandonato la scuola:

    "Per mio padre era importante che non restassi a casa tutto il giorno davanti alla televisione. Dato che uno dei miei fratelli ha un'impresa edile, ho dovuto dare una mano. La mia tipica vita quotidiana era quella in cui trascinavo e mescolavo il cemento al mattino, dipingevo i muri e applicavo l'intonaco grezzo. Poi andavo ad allenarmi nel pomeriggio".

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  • IN PROVA AL BAYERN. POI IL DORTMUND

    Il Bayern è rimasto stregato dalle abilità di Marco Pasalic, all'epoca 19enne dello Stoccarda, tanto da chiamarlo a Monaco:

    “Mi è stato permesso di allenarmi con il Bayern per alcuni giorni come prova, il che ovviamente mi ha entusiasmato" svela Pasalic. "Ho avuto conversazioni positive e intense soprattutto con Holger Seitz (l'allora allenatore del Bayern II, ndr). "Mi ha anche fatto sapere che avrebbe programmato qualcosa con me".

    "Quello che non sapevo, perché ero troppo ingenuo, è che in fondo il mio consigliere di allora si era alienato il Bayern con forti richieste di denaro. Quella è stata la prima volta che ho capito che il calcio ha anche molti lati oscuri da offrire e che ci sono molte persone sbagliate che lavorano in questo settore".

    Pasalic continuerà così con lo Stoccarda, fino alla chiamata del Dortmund. Dortmund con cui ha assaggiato il grande calcio e uno spogliatoio di campioni. Chiuso dai colleghi d'elite, però, è stato ceduto al Rijeka. dove ha continuato a mostrare tutte le sue capacità. Quelle che non sono passate inosservate dalle parti di Verona.

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