"Ho preso la Lazio al funerale, ho fermato il funerale, e ho portato la società in condizione di coma ancora irreversibile, spero di riuscire a renderlo reversibile, ma non è un compito semplice".
Era il 19 luglio 2004 quando Claudio Lotito, con queste parole, diede il via alla sua gestione della Lazio. Il club biancoceleste, come lo stesso patron ama ricordare, era ad un passo dal fallimento, considerando l’estrema difficoltà finanziaria legata agli ultimi anni dell’era Cragnotti: il tutto mentre era in atto la grande fuga, con una serie di addii e cessioni (dal tecnico Roberto Mancini a big come Hernan Crespo e Jaap Stam) per cercare di salvare il salvabile.
L’intervento dell’imprenditore, allora noto per le sue società attive nelle pulizie e vigilanza con seimila dipendenti, evitò guai peggiori, con la Serie B e lo spettro del fallimento alle porte (negli stessi giorni in cui il Napoli ripartì dalla Serie C).
Di seguito, un ampio ritratto fornito da 'Calcio e Finanza' della gestione Lotito alla Lazio.