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Erling Haaland Champions League GFXGetty

La notte di Haaland: può diventare il nuovo padrone della Champions?

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Con Lionel Messi e Cristiano Ronaldo che hanno lasciato il calcio europeo, c'è un vuoto incolmabile nella Champions League. Fortunatamente per tutti i dirigenti UEFA, Erling Haaland l'ha già colmato.

Il portoghese e l'argentino hanno caratterizzato la competizione europea per oltre 15 anni. Oltre a sollevare il trofeo per un totale di nove volte e a segnare 269 goal in totale, sono stati due vincitori insaziabili che si divertivano a giocare sul più grande palcoscenico d’Europa.

Ma Haaland ha la stessa voglia di esibirsi quando il mondo lo guarda. Ha parlato a lungo del suo amore per la competizione e lo ha manifestato in altri modi, come ad esempio avendo l'inno come suoneria del suo telefono.

Stasera, allo Stadio Olimpico Ataturk di Istanbul, giocherà la sua prima finale all'età di 22 anni. È improbabile che sia l'ultima e, se continuerà a segnare al ritmo attuale, potrebbe addirittura scalzare Ronaldo e Messi dal ruolo di capocannoniere della competizione.

  • Erling Haaland Manchester City 2022-23Getty

    Un amore nato da bambino

    I calciatori parlano della vittoria della Champions League come di un sogno che si avvera, ma per Erling Haaland non è stato tanto un sogno quanto un obiettivo che si è prefissato di raggiungere. Si potrebbe addirittura definire un'ossessione.

    "Ho sognato e pensato a questo obiettivo per tutta la vita. È il mio sogno da quando ho memoria, quindi da molto tempo”.

    Il legame di Haaland con la competizione è iniziato a sette anni, quando nel 2008 ha assistito alla sua prima finale di Champions League, quella tra Manchester United e Chelsea. Mentre lo United ballava sotto la pioggia di Mosca dopo aver battuto il Chelsea ai calci di rigore, il giovane norvegese, che guardava in TV nella sua città natale, Bryne, voleva partecipare all’azione.

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  • Erling Haaland Salzburg AnfieldGetty Images

    Tripletta all'esordio in Champions

    Haaland è stato prolifico nella sua prima esperienza nel calcio europeo, segnando quattro goal in cinque presneze nelle qualificazioni all'Europa League con il Molde, il suo secondo club norvegese.

    Il passaggio successivo al Salisburgo gli ha permesso di giocare nella competizione che desiderava. Il suo debutto non poteva andare meglio. Segnò al secondo minuto del suo debutto in Champions League contro il Genk e nell'intervallo completò la sua tripletta in una splendida vittoria per 6-2.

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  • Erling Haaland goal v DortmundGetty

    Numeri impressionanti

    Haaland ha continuato la sua storia d'amore con la Champions League nella sua prima uscita europea per il City, segnando due volte al Siviglia. Il destino ha voluto che la prima partita europea in casa del suo nuovo club fosse proprio contro il Borussia.

    E proprio contro il Dortmund ha segnato uno dei suoi gol più belli di sempre, con un tiro al colpo straordinario, simile a un kung-fu, per vincere la partita 2-1.

    Haaland è andato a segno altre due volte contro il Copenaghen prima dell'infortunio, ma ha concluso la fase a gironi con cinque goal nonostante abbia giocato solo 250 minuti, con una media di un goal ogni 50 minuti.

    Nella fase a eliminazione diretta ha fatto la storia della Champions League contro il Lipsia diventando il primo giocatore a segnare cinque goal in una partita a eliminazione diretta dopo Lionel Messi contro il Bayer Leverkusen nel 2012. Haaland avrebbe potuto battere il record se non fosse stato sostituito al 63° minuto.

  • Erling Haaland Man City 2022-23Getty Images

    Avere in mente solo la coppa

    Per alcuni giocatori, la responsabilità di cercare di far vincere al City l'unico trofeo che storicamente manca sarebbe un grosso peso. Haaland ha ammesso di sentirsi responsabile. Ma la prende anche con filosofia.

    "Certo che sento la pressione. Mentirei se dicessi che non è così. Lo dici tu stesso ed è vero: hanno vinto la Premier League senza di me, hanno vinto tutti i trofei senza di me. Quindi sono qui per cercare di fare una cosa che il club non ha mai fatto prima e farò del mio meglio", ha detto.

    Il norvegese ha già in mente di sollevare il gigantesco trofeo: "Certo che ci ho pensato", ha detto.

    Alla domanda su cosa significherebbe, ha aggiunto: "Significherebbe tutto, ovviamente".

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