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La Bolivia vola e sogna: il ritorno nella fase finale dei Mondiali non è poi così impossibile

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Si è conclusa la nona giornata valida per le qualificazioni sudamericane ai Mondiali del 2026 in programma tra Canada, USA e Messico: al giro di boa è possibile fare già dei bilanci, tra sorprese positive e squadre in forte difficoltà.

Nel primo gruppo rientra sicuramente la Bolivia, probabilmente la nazionale più 'intrusa' del lotto delle sei che, ad oggi, sarebbero qualificate per la rassegna iridata.

'La Verde' occupa proprio la sesta posizione, l'ultima utile per strappare il pass diretto: un evento che manca addirittura dal 1994 in occasione di un'altra edizione nordamericana, quella volta esclusivamente a stelle e strisce.

  • BATTUTA LA COLOMBIA CON UN UOMO IN MENO

    Uno dei risultati più inattesi dell'ultima giornata è senza dubbio l'1-0 rifilato dalla Bolivia alla Colombia di James Rodriguez e Luis Diaz, incapace di portare a casa l'intera posta nonostante la superiorità numerica avuta per larga parte dell'incontro.

    I padroni di casa sono infatti rimasti in dieci in virtù dell'espulsione diretta comminata a Cuellar al 20' del primo tempo: un evento negativo che comunque non ha impedito ai ragazzi allenati da Villegas di portare a casa tre punti pesantissimi.

    Merito di Miguelito, che al 58' ha lasciato partire un sinistro imprendibile dal limite e diretto all'incrocio: una gemma in grado di trafiggere il cuore dei 'Cafeteros'.

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  • Bolivia Copa America 2024Getty

    TERZO SUCCESSO DI FILA

    Adesso la classifica del girone unico di qualificazione sorride alla Bolivia, a quota dodici punti e al sesto posto che vale la qualificazione diretta ai Mondiali senza passare dal playoff interzona.

    Un bottino diventato realtà grazie alle tre vittorie consecutive che hanno reso bellissima da vedere la graduatoria: nel computo anche un successo sul campo del disastrato Cile (fanalino di coda) e un pesante 4-0 inferto davanti al proprio pubblico al Venezuela, nazionale che insegue a un punto di distanza e sogna la prima storica partecipazione alla fase finale dei Mondiali.

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  • FATTORE CAMPO

    Un aspetto da tenere in considerazione riguarda l'elevata altitudine delle maggiori città boliviane, causa di enormi difficoltà per gli avversari, per nulla abituati alla respirazione di aria rarefatta: non a caso, infatti, nove dei dodici punti raccolti sono arrivati tra le mura amiche di La Paz ed El Alto.

    L'Estadio Municipal di El Alto è stato peraltro oggetto di critiche per i 4080 metri di altitudine su cui sorge: poco meno di 300 rispetto ai 4338 dello Stadio Unión Minas di Cerro de Pasco, in Perù, ovvero l'impianto più alto del pianeta.

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  • Bolivia USA 1994Getty

    UN'ATTESA LUNGHISSIMA

    La Bolivia ha messo da tempo nel mirino la quarta partecipazione in assoluto alla fase finale dei Mondiali, disputati per l'ultima volta nel 1994 grazie al secondo posto nel girone alle spalle del Brasile che poi si sarebbe laureato campione del mondo negli Stati Uniti.

    Quello fu un percorso indimenticabile per i tifosi boliviani, ebbri di gioia per la prima storica sconfitta subita da Romario e compagni nelle qualificazioni sudamericane: prima dello 0-2 del 25 luglio 1993 andato in scena a La Paz, i verdeoro non erano mai stati battuti in quel contesto.

    Il cammino si interruppe precocemente al termine della fase a gironi: appena un punto conquistato in un raggruppamento comprendente anche Germania, Spagna e Corea del Sud. Ora, a 30 anni di distanza, il sogno americano è tornato a occupare le menti boliviane.

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