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HIC_GUARDIOLA-FAIL_16-9Getty

L'ultima occasione per Guardiola? Con il Manchester City in Champions solo delusioni

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È da ormai una decina d’anni che Pep Guardiola non riesce a stringere tra le mani una Champions League. Dopo il successo con il Barcellona a Wembley contro il Manchester United, il tecnico ha iniziato un digiuno che non si è ancora interrotto.

Le sue squadra han giocato un calcio fantastico, ha portato alcuni dei suoi giocatori ad un altro livello, ma dopo i due successi in tre anni al Barça non è più riuscito a trionfare.

Dopo l’eliminazione in semifinale nel 2012 per mano del Chelsea e l’inizio dell’anno sabbatico, nel 2013 ha preso le redini del Bayern Monaco fresco campione d’Europa. Ma non si è ripetuto. E non ce l’ha fatta nemmeno al Manchester City, dove allena dal 2016.

Nel 2020 Pep ha detto “le persone mi dicono ‘ma non vinci la Champions League’! Ed è il motivo per cui sarò giudicato. Se non riesco a vincerla, sarà un fallimento. Lo so bene”.

E con il contratto in scadenza a fine stagone, senza decisioni già prese, questa potrebbe esser la sua ultima spiaggia.

Anche perché i primi sei tentativi non sono andati bene, vuoi per sfortuna vuoi per calcoli sbagliati.

  • Fabinho Mbappe Manchester City Monaco UEFA Champions League R16 21022017Getty Images

    2016-17

    L’anno precedente il City era arrivato in semifinale con Manuel Pellegrini, ma l’avvento di Guardiola aveva portato una nuova aria.

    In Champions però le cose non sono andata bene: alla vittoria al playoff con la Steaua è seguito un 4-0 subito dal Barcellona nella fase a gruppi. E agli ottavi la sfida al Monaco.

    Sembrava una sfida favorevole a Pep, ma il Monaco contava su Falcao, Bernardo Silva, Fabinho e soprattutto Mbappé. Al pazzesco 5-3 dell’andata, con doppietta di Aguero, seguì una sconfitta per 3-1 a Montecarlo che portò all’eliminazione.

    “Dobbiamo migliorare, ma questa competizione chiede di stare ad un alto livello. A volte bisogna essere speciali e fortunati. Stavolta non lo siamo stati”.

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  • Salah Manchester City

    2017-18

    Fase a gironi passata senza patemi, idem ottavi col Basilea. Ma ai quarti arriva la sfida al Liverpool di Klopp.

    In ‘All or Nothing’ si vede come Pep sia preoccupato dalla necessità di contenere il trio composto da Salah, Firmino e Mané: “Sono pericolosi, mi spaventano”.

    Ci prese, visto che tutti e tre han trovato il goal tra andata e ritorno. Il doppio confronto finì 5-1, anche se c’è un grosso “ma” su quella sfida: un goal annullato in fuorigioco a Sané che in realtà era buono e un fuorigioco non segnalato. Il Var non c’era ancora.

    Nel match di ritorno inoltre negò un gol regolare al City che avrebbe riaperto i giochi. Pep si fece espellere per proteste.

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  • Guardiola Tottenham

    2018-19

    Il Var dà, il var toglie. Nel 2018-19 il City perde in casa col Lione la prima gara della fase a gironi, poi inizia a vincere, massacra lo Schalke agli ottavi con 10 reti in 2 partite e ai quarti torva il Tottenham.

    Stavolta il Var all’andata offre un rigore al City che Aguero si fa parare, in una partita poi decisa da un goal di Son in favore degli Spurs.

    Il vero thriller però è al ritorno. 5 reti nei primi 21 minuti, poi il 4-2 di Aguero mette Pep in vantaggio nel computo totale. Nel finale Llorente segna forse con un tocco di mano, non ravvisato. 4-3, avanti il Tottenham. 

    Beffa delle beffe: il Var toglie a Sterling quello che sarebbe stato il 4-4, il goal qualificazione, per fuorigioco. Per l’amarezza di Guardiola: “È crudele, ma è così, dobbiamo accettarlo”.

  • Manchester City Lyon

    2019-20

    Di tutte le grandi delusioni europee del City, quella del 2020 è forse la più grande, o comunque la meno attesa.

    Dopo aver concluso il gruppo da imbattuti, i ragazzi di Pep batterono due volte il Real Madrid per 2-1 nel giro di 5 mesi, dato lo stop causa Covid.

    Nella Final Eight di Lisbona il sorteggio ha messo Pep contro il Lione, che aveva appena eliminato la Juve ma non giocava da marzo, essendo stata fermata la Ligue 1.

    Incredibilmente, il City ne uscì sconfitto 3-1, pagando caramente la scelta di Pep di mettersi a tre dietro, con David Silva, Bernardo Silva e Mahrez tutti in panchina.

    “Abbiamo provato a coprire i nostri punti deboli” disse Pep, che ricevette critiche anche dalla dirigenza.

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  • Manchester City Chelsea

    2020-21

    Dopo aver eliminato il Gladbach, il Dortmund e il PSG nel percorso dando prova di grande solidità e compattezza, il City nel 2021 ha raggiunto la sua prima finale, giocata a Porto con pochi tifosi sugli spalti a causa delle restrizioni.

    Ancora una volta però Guardiola ha mancato l’appuntamento: stavolta è stato il Chelsea a fermare la sua corsa al titolo, con l’1-0 di Havertz.

    Con Fernandinho e Rodri in panchina, il City aveva sofferto le corse in profondità dei Blues e su una di queste era arrivato il goal decisivo.

    “Abbiamo giocato 12 partite, le abbiamo vinte quasi tutte, una pareggiata quando eravamo già qualificati e perso la finale giocando benissimo. È un fallimento? No, abbiamo fatto una grandissima Champions, ma in finale siamo calati”

  • Vinicius Junior Ederson Manchester City Real MadridGetty Images

    2021-22

    Pep è arrivato ad un passo dalla seconda finale consecutiva, prima che al Bernabéu il Real Madrid ribaltasse le carte in tavola. La sua squadra ha sofferto una brutta sconfitta sul campo del Real Madrid.

    Dopo il pazzesco 4-3 dell’andata, con rigore di Benzema all’ultimo, Mahrez al 73’ aveva portato gli Sky Blues ad un passo dalla finale, ma la doppietta di Rodrygo a cavallo del 90’ aveva mandato la partita ai supplementari. Dove ha deciso Benzema.

    “Non abbiamo sofferto, ma non siamo stati al nostro livello. Normale in una semifinale con così tanta pressione. Ci siamo andati vicini. Il calcio è imprevedibile”.

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