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Caputo EmpoliGetty Images

L'impensabile tentativo dalla Serie C per Ciccio Caputo: "C'è stato un contatto diretto"

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L'Empoli è ormai il passato: da qualche giorno Ciccio Caputo non è più un giocatore dei toscani. Una risoluzione consensuale annunciata dal club azzurro con un comunicato negli ultimi giorni di agosto, agli sgoccioli del mercato.

Ma la vera domanda è un'altra: dove giocherà ora il centravanti pugliese, senza squadra e libero di ascoltare qualsivoglia offerta in vista della prossima stagione? Una domanda che non ha ancora una risposta, anche se le offerte per averlo, fino a questo momento, non sono mancate.

Di questo e di altro, compreso il motivo della separazione dall'Empoli, ha parlato Caputo in un'intervista al sito borderline24.com.

  • PERCHÉ HA LASCIATO L'EMPOLI

    “È stata una mia scelta che avevo maturato da tempo. Il matrimonio con l’Empoli non poteva più proseguire e, in accordo con il club toscano, si è giunti alla risoluzione del contratto”.

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  • IL TENTATIVO A SORPRESA DALLA SERIE C

    “Ho grande rispetto per la società dell’Altamura anche perché conosco il presidente oltre ai dirigenti: il direttore sportivo Andrea Grammatica è un mio grandissimo amico. C’è stato un contatto diretto col mister ma, al momento, non è una strada percorribile”.

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  • DAL FROSINONE AL SASSUOLO: CHI LO HA CONTATTATO

    “Ho fatto tutto il ritiro con l’Empoli e mi sono allenato benissimo: sul piano fisico sto meglio ora che qualche anno fa. Ho avuto tante richieste, tra queste quella del Frosinone di Guido Angelozzi che mi conosce bene. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare sia lui che Piero Doronzo perchè hanno provato in tutti modi a portarmi nella città laziale. Purtroppo ho dovuto rinunciare per motivi familiari: con la mia famiglia vivo ad Empoli e giocare a Frosinone avrebbe costituito un problema vista la distanza. Ma sono stato contattato anche dal Sassuolo, dall’Arezzo, dal Catania e dalla Virtus Entella. Tutti hanno aperto le porte delle loro società al sottoscritto e sono stati anche molto disponibili e comprensivi”.

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  • IL BARI

    “Non abbiamo avuto nessun contatto con il Bari e smentisco in maniera categorica quanto riportato da alcuni organi di stampa circa un mia candidatura a vestire nuovamente la maglia  biancorossa. Con tutto il rispetto per la società del Bari e per i suoi tifosi, non sono il tipo che fa queste cose. Mi dispiace per le conseguenze che questa notizia ha generato, ma ne il sottoscritto né il mio agente ha mai sentito qualcuno del Bari calcio.

    Se dovesse arrivare una chiamata del Bari, la prenderei in considerazione così come ho fatto con gli altri club che mi hanno cercato. Ma questo non vuol dire che scelga di tornare, perché ci sarebbero tanti aspetti da valutare. Ma una cosa è certa: la mia famiglia vive ad Empoli ed è molto difficile che io possa allontanarmi molto dalla Toscana. Ma nel calcio mai dire mai”.

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  • IL RAPPORTO COI GALLETTI

    "Quando ho iniziato a giocare nel Bari, avevo un grande desiderio:  disputare tutta la mia carriera con la maglia biancorossa. Il mio sogno era quello di una  ‘carriera a vita’ nel Bari come ha fatto Totti nella Roma. Poi, per le varie vicissitudini che hanno colpito la società biancorossa come cessioni e fallimenti, non mi hanno permesso di realizzare questo sogno.

    Cosa mi ha fatto più male dell’ultimo periodo a Bari? Tante cose mi hanno fatto male. Ovviamente non prendo neanche in considerazione le polemiche nate sui social, ma solo quelle accadute sul rettangolo verde. Nell’ultimo periodo a Bari, quando entravo in campo, venivo fischiato e l’aria si era fatta decisamente pesante. Poi venne fuori la voce di un mio rifiuto a giocare il derby contro il Foggia, tutte cose non vere che hanno contribuito ad alimentare un clima ostile nei miei confronti. Quindi, a malincuore, decisi di lasciare Bari per pensare solo alla mia carriera”.

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