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3x3 GOAL

L'Inter è sopravvalutata? Ma c'è anche la Juventus per lo Scudetto? Il 3X3 di GOAL

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  • Questa Juventus può rientrare nella corsa Scudetto?
  • Abbiamo sopravvalutato l'Inter?
  • Il problema della Juve era Vlahovic?

Tre domande a tre giornalisti di GOAL sulla 23esima giornata di Serie A: il punto di vista di Antonio Torrisi, Marco Trombetta e Lelio Donato.


  • Yildiz Locatelli JuventusGetty Images

    CORSA SCUDETTO, C'È ANCHE LA JUVENTUS?

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  • Antonio Torrisi: “Ma smettiamo di essere schizofrenici? Per favore”

    Ah, com’era diverso il mondo, due settimane fa. Ah, com’era diversa anche la Juventus, dopo aver demolito l’Empoli in chiusura di una settimana che l’aveva vista perdere contro Napoli e Benfica. Cosa si diceva? Una “Vittoria di Pirro”? Quella con Vlahovic che esulta per un goal sostanzialmente inutile? E allora come si è stati capaci di passare da quelle analisi, intrise di discorsi sul futuro di Thiago Motta e sul progetto, a una Juventus che può magicamente rientrare nella lotta Scudetto?

    Basta. Basta, che così rischiamo di essere schizofrenici. La Juventus va presa al momento per quella che è: ha dei buoni giocatori, un progetto che va portato avanti con pazienza (difficile, se sei alla Juventus, eh), e può vivere dei momenti difficili. Poi, col passare delle settimane, vedremo il resto. 

    Ma se in Champions dovesse cambiare tutto? Se dovesse uscire e, poi, avere una nuova flessione in campionato? Lì cosa si dirà? Di nuovo “Motta Out”? Oggi “Juve di nuovo in corsa” e domani “Motta Out”? Per favore.

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  • Marco Trombetta: "Non scherziamo, la Juventus non è da Scudetto"

    La vittoria sull'Inter, per quanto complessivamente ci abbia forse mostrato una delle migliori Juventus della stagione, non trasforma per magia la squadra di Thiago Motta in una squadra capace di vincere lo Scudetto. Non quest'anno, perlomeno, e non con 10 punti di distanza dal primo posto.

    La vittoria sull'Inter non cancella i limiti palesati nel corso del campionato, quelli che hanno impedito alla Juventus di imporre il proprio gioco e la propria superiorità in partite dove avrebbe dovuto farlo, necessariamente, per essere una squadra da Scudetto. Da questa giornata la squadra che ne esce meglio è il Napoli, che ha guadagnato un punto sull'Inter pareggiando a casa della sua bestia nera e con un calendario decisamente favorevole rispetto ai nerazzurri. Per la Juve, sicuramente, c'è da segnalare un progresso. Ma lo Scudetto, non scherziamo dai...

  • Lelio Donato: "La Juve deve arrivare tra le prime quattro, in quale posizione si vedrà"

    La squadra di Thiago Motta ha vinto per la prima volta in stagione quattro partite di fila e sembra avere finalmente trovato una certa continuità di rendimento. Ma piano con gli entusiasmi. La Juventus era andata sotto in casa contro l'Empoli, si è fatta riprendere da Como e PSV e ha sofferto tantissimo nel primo tempo contro l'Inter.

    Le squadre davanti, compresi i nerazzurri di Simone Inzaghi, sembrano insomma ancora più pronte ed il distacco dalla vetta dei bianconeri seppure sensibilmente diminuito soprattutto grazie al rallentamento di Napoli, Inter ed Atalanta, resta notevole.
    L'obiettivo della Juventus era e resta arrivare tra le prime quattro. In quale posizione si vedrà a fine stagione. Ma, a meno di clamorosi crolli altrui, ogni sogno tricolore è rimandato.

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  • Lautaro Martinez Juventus Inter Serie AGetty Images

    ABBIAMO SOPRAVVALUTATO L'INTER?

  • Antonio Torrisi: “Come si fa a sopravvalutare una squadra che non può neanche far mercato?”

    E, finalmente, è arrivato il giorno in cui si dice che l’Inter non è la più forte per distacco. Perché la più forte lo è: calmi, calmi, lo è. Non stiamo dicendo il contrario. È la più forte, ma non per distacco. Ma mi sembra che ne abbiamo già discusso, no? Lautaro Martinez e Marcus Thuram e nessun altro in attacco. Henrikh Mkhitaryan e Francesco Acerbi andati ben oltre il loro limite calcistico nelle scorse stagioni, Hakan Calhanoglu nella classica stagione in cui non ti reggi in piedi. 

    E, soprattutto, zero mercato. Zero dove serviva, almeno: sbagliato l’acquisto di Mehdi Taremi (ma in estate come facevi a prevedere che quello che per anni è stato una certezza, altrove, si sarebbe trasformato a Milano in un giocatore avulso da ogni genere di contesto calcistico?) hai deliberatamente deciso di non rimediare a gennaio, facendoti andare bene Marko Arnautovic e Joaquin Correa. Oltre all’iraniano, eh. Non hai preso neanche qualcuno in difesa: Acerbi ha avuto problemi fisici (e ha già dato), ti affidi a Stefan de Vrij benedetto dalla sorte, nonostante l’età? Ok.

    Allora, forse, ti stai sopravvalutando. Poche storie. Non puoi far mercato? E dove si inserisce questa cosa? Tra la situazione societaria e i progetti (e le ambizioni) calcistiche? O è una cosa collaterale? E, soprattutto, anche basta con le dichiarazioni simpatiche Mkhitaryan-Style. Che passare da “ingiocabili” in senso positivo a “ingiocabili” in senso positivo è un attimo.

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  • Marco Trombetta: "Di sicuro non è... 'ingiocabile'"

    Ribadisco per l'ennesima volta questo concetto: per me l'Inter resta la squadra più forte di questo campionato, quella più collaudata e consapevole dei propri mezzi. Non è sopravvalutata, ma quest'anno, al netto delle dichiarazioni di Mkhitaryan, ha dimostrato di non essere 'ingiocabile'.

    Soprattutto in questo momento, con troppi elementi importanti che stanno rendendo sotto i propri standard. Penso a Calhanoglu, tornato un altro giocatore dall'infortunio, penso a Dimarco, il vero motore (insieme a Barella) della squadra di Inzaghi, e penso a Thuram, indispensabile per il gioco nerazzurro come dinamismo e fisicità. La vera forza dell'Inter in questi anni è stata quella di non credersi la più forte, ma di scendere in campo per dimostrarlo, in ogni partita.

  • Lelio Donato: "Forse è l'Inter ad essersi sopravvalutata"

    No, l'Inter era e resta la squadra più forte di questo campionato. Il problema è, semmai, che nelle ultime settimane a furia di sentirselo dire anche i giocatori dell'Inter hanno iniziato a credersi forti. Troppo. Anzi 'ingiocabili', per dirla alla Mkhitaryan.

    Il vero avversario della squadra di Simone Inzaghi rischia così di diventare la supponenza con cui è scesa in campo, prima nel recupero di Firenze e poi nel secondo tempo contro la Juventus. Quasi come se la vittoria dovesse arrivare in ogni caso.

    Se l'Inter avrà imparato dalle sconfitte subite nelle ultime due trasferte lo vedremo. La prossima fuori casa, intanto, si gioca proprio a Napoli e dunque almeno il pericolo di sottovalutare l'avversario sembra scongiurato.

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  • Vlahovic panchinaGetty Images

    IL PROBLEMA DELLA JUVENTUS ERA VLAHOVIC?

  • Antonio Torrisi: “Se Kolo Muani adesso è Dio sceso in terra che ci può fare?”

    Questa analisi, mi scuserete, sarà molto breve. No, il problema della Juventus non era Dusan Vlahovic. È solo che Kolo Muani in questo momento è davvero Dio sceso in terra. Gli riesce tutto: la ruleta del Derby d’Italia è la pennellata su un quadro che nulla ha a che vedere con il serbo. 

    Caratteristiche diverse, momenti diversi, fortune diverse. Buon per la Juventus che lo ha preso: il resto, se riguarda Vlahovic, non c’entra nulla.

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  • Marco Trombetta: "Vlahovic è un problema, sì, ma per Thiago Motta"

    Facile dire adesso, con questo Kolo Muani, che il problema della Juventus fosse Vlahovic. In realtà i problemi della Juventus, nonostante la vittoria sull'Inter, non sono mica evaporati. Thiago Motta ha semplicemente ottenuto l'attaccante che voleva, quello a cui ha mostrato sin dal primo momento una fiducia totale, cosa che con Vlahovic non è mai successa.

    Lo stato di grazia di Kolo Muani ha poi fatto il resto. Il francese è arrivato senza pressioni, con la mente libera, praticamente senza nulla da dimostrare. Thiago Motta teneva in campo Vlahovic solo perché non aveva alternative, lo dimostrano le due panchine di fila senza mettere piede in campo nelle ultime due giornate di Serie A. Vlahovic, quindi, non era il problema della Juve, ma il problema di Thiago Motta.

  • Lelio Donato: "Un attaccante forte, non quello giusto per questa squadra"

    Vlahovic ad oggi è ancora il migliore marcatore stagionale della Juventus e dunque non può essere diventato improvvisamente il problema della squadra bianconera.

    Allo stesso tempo è innegabile che l'innesto di Kolo Muani abbia migliorato i risultati e, almeno a tratti, anche le prestazioni della Juventus.

    Il serbo resta un attaccante fortissimo e con ampi margini di miglioramento, ma forse non è stato e non sarà mai l'attaccante giusto per i bianconeri. Ecco perché separarsi al termine della stagione potrebbe essere la soluzione migliore. Per tutti.

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