Pubblicità
Pubblicità
Questa pagina contiene link di affiliazione. Quando acquisti tramite i link forniti, potremmo guadagnare una commissione.
3x3 GOAL

Inter o Napoli, chi ha il calendario migliore? Leao è davvero imprescindibile? L'Atalanta rischia la Champions? Il 3X3 di GOAL

Pubblicità
  • Inter o Napoli, chi ha il calendario migliore?
  • Leao è davvero imprescindibile?
  • L'Atalanta rischia la Champions?

Tre domande a tre giornalisti di GOAL sulla corsa Scudetto, il tema Leao e il crollo della Dea: il punto di vista di Simone Gambino, Stefano Silvestri e Marco Trombetta.


  • Inter Napoli Acerbi LukakuGetty Images

    Inter o Napoli, chi ha il calendario migliore?

  • Pubblicità
  • Marco Trombetta: "Ma quanto sarebbe bello uno spareggio Scudetto?"

    Per i tifosi interisti e napoletani sarebbe da infarto, ma per amante del calcio imparziale quanto sarebbe bello assistere a uno spareggio Scudetto? Quanta visibilità darebbe al nostro campionato? E per certi versi sarebbe anche giusto, per il testa a testa che Inter e Napoli ci stanno regalando.

    Certo, l'Inter ad oggi ha tre punti di vantaggio e la possibilità di difenderli con un calendario dal livello di difficoltà abbastanza simile a quello del Napoli. Entrambe dovranno affrontare il Bologna in trasferta, i nerazzurri avranno però anche Roma e Lazio a San Siro, oltre gli impegni in Champions. Qualche altro colpo di scena ce lo possiamo ancora aspettare, magari proprio con un arrivo a pari punti che ci regalerebbe un finale da libri di storia.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Stefano Silvestri: "La prossima giornata potrebbe già essere decisiva"

    La prima considerazione è che, guardando alle ultime otto partite, il Napoli avrà oggettivamente un calendario meno complicato rispetto all'Inter, dovendo affrontare solo una tra le prime otto della classifica e diverse formazioni della parte bassa. La seconda considerazione riguarda invece la prossima giornata: Conte andrà a Bologna, Inzaghi a Parma.

    Attenzione, perché qui il giudizio si ribalta: se sabato l'Inter avrà la possibilità di portarsi a casa altri tre punti contro un avversario impelagato nella lotta per non retrocedere, l'impegno del Napoli al Dall'Ara due giorni più tardi è tra i più complicati che il calendario possa proporre in un momento del genere. La squadra di Italiano è semplicemente la più in forma di tutte: vince quasi sempre, sogna di nuovo la Champions League, ha un Orsolini in formato Nazionale.

    In caso di vittoria interista al Tardini e di passo falso partenopeo a Bologna, buona parte dei giochi potrebbe anche chiudersi con diverse giornate d'anticipo: la squadra di Inzaghi si ritroverebbe a gestire 5 o addirittura 6 punti di vantaggio e si porterebbe al massimo distacco dall'inizio della stagione. Con conseguenze enormi anche e soprattutto sul fattore morale, in positivo da una parte e in negativo dall'altra.

  • ENJOYED THIS STORY?

    Add GOAL.com as a preferred source on Google to see more of our reporting

  • Simone Gambino: "Bologna è lo snodo cruciale per entrambe"

    I discorsi sul calendario lasciano il tempo che ti trovano se si considera che il Napoli, già in piena corsa per il titolo, nel giro di poche settimane ha perso a Como e pareggiato a Venezia. Ma analizzando le ultime otto avversarie il percorso degli azzurri sembra più abbordabile rispetto a quello dell’Inter. Il vero ostacolo è alla prossima, con la trasferta di Bologna che rischia davvero di essere il crocevia della stagione del Napoli. Attenzione anche alle ultime due trasferte in programma per la squadra di Conte, a Lecce e a Parma, contro due avversarie che potrebbero essere ancora a caccia di punti salvezza.

    Per l’Inter il fattore San Siro può essere decisivo, visto che le sfide più ostiche sulla carta, contro Roma e Lazio, saranno entrambe disputate a Milano. Anche per i nerazzurri la trasferta di Bologna, che arriva a cavallo tra le gare di ritorno contro Bayern e Milan, può essere il vero snodo del campionato.

    Difficile sbilanciarsi ma sulla carta il calendario del Napoli sembra alimentare i sogni Scudetto degli azzurri.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • leao lecce milan 8 marzo 2025Getty Images

    Leao è davvero imprescindibile?

  • Marco Trombetta: "Dipende quale versione di Leao"

    Se guardiamo l'impatto di Leao su Napoli-Milan è facile dire che la scelta di Fonseca di tenerlo inizialmente in panchina sia stata una follia. Praticamente inspiegabile, impopolare e cervellotica. Ma se guardiamo la partita precedente contro il Como, siamo sicuri che Leao sia davvero così imprescindibile?

    78 minuti di una svogliatezza assoluta conclusi con una sfilza di 5 in pagella sui principali siti e quotidiani. Il problema di Leao è che non sai come si sveglia. Un giorno può risolvere la partita da solo, l'altro va in giro per il campo caracollando, aspettando che il pallone arrivi da lui. Certo, uno come Leao, è sempre meglio averlo in campo, a scanso di equivoci, perché non sai mai quale versione sarà.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Stefano Silvestri: "Il Milan non ne può fare a meno, mai e poi mai"

    Ha detto Fabio Capello alla Gazzetta dello Sport, il giorno dopo Napoli-Milan, che Leao “ha un qualcosa in più”. E poi ha aggiunto: “Gli manca sempre la continuità. Ma se l’avesse forse non sarebbe in questo Milan”.

    Capello non ha certo scoperto l'acqua calda. Che a Leao manchi la costanza di rendimento, quella che trasforma gli ottimi giocatori in campioni fatti e finiti, è risaputo sin dai tempi della pietra. Il problema è un altro: chi ce l'ha la costanza, in un Milan che una volta vince e un'altra perde, una domenica pare aver ingranato la marcia e quella dopo torna al punto di partenza, con un quasi inevitabile nono posto come specchio fedele della stagione?

    Ecco perché Leao è imprescindibile: perché, pur nella sua mancanza di continuità, è potenzialmente più forte dei compagni. Quel “potenzialmente” fa tutta la differenza del mondo, ovvio, ed è proprio questo ad attirare al portoghese critiche spesso impietose. Però il bell'ingresso in corsa del Maradona, non il primo in stagione, lo conferma: il Milan, questo Milan, non può fare a meno di lui. Mai e poi mai.

  • Simone Gambino: "Non è senza Leao che si trova l'equilibrio"

    Un problema atavico con una soluzione altrettanto ripetitiva: il Milan, questo Milan, non può fare a meno di Leao. La partita contro il Napoli, rivoltata come un calzino dall’ingresso del portoghese, ha ribadito l’ovvio: per quanto discontinuo, il giocatore più creativo, imprevedibile, straripante della rosa non può restare fuori, a maggior ragione contro la squadra che più di ogni altra lo esalta. E non è un caso se il Napoli ha sfondato nel primo tempo proprio sulla fascia destra, con Di Lorenzo e Politano mentalmente liberi dall’apprensione di dover cercare di contenere Leao.

    Al di là della singola partita, non è rinunciando a Leao che il Milan può trovare equilibrio, solidità, continuità: solo valorizzando le doti del suo miglior giocatore il Diavolo può quanto meno provare a giocarsi le sue chance in questo rush finale.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Retegui AtalantaGetty Images

    L'Atalanta rischia la Champions?

  • Marco Trombetta: "Prima rischiava lo Scudetto… rimaniamo equilibrati"

    Fino a qualche settimana fa, dopo il trionfo di Torino, si parlava di Atalanta in piena corsa per lo Scudetto. Oggi si parla di un'Atalanta che, dopo due sconfitte di fila, rischia addirittura di non andare in Champions.

    Secondo me dovremmo fermarci un attimo ed equilibrare i nostri giudizi. Basta una vittoria o una sconfitta a stravolgere completamente l'idea mediatica attorno a una squadra o un allenatore. Questa stagione ci ha dimostrato più che mai di come le cose cambiano e si evolvono molto rapidamente. Ci sono praticamente 6 squadre che rischiano/sognano la Champions League. Dopo ogni giornata potremmo dare un giudizio diverso. Il calendario, sicuramente, sarà una dura prova per la Dea con Lazio, Bologna, Milan e Roma ancora sulla sua strada.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • Stefano Silvestri: "L'Atalanta 'vera' non deve temere nessuno"

    Di quale Atalanta stiamo parlando? Della squadra capolavoro che ha demolito la Juventus a domicilio o della sua pallida copia, quella che a Firenze ha ufficialmente abbandonato la lotta per lo Scudetto? Perché c'è una bella differenza tra le due versioni. Come una sorta di Dottor Jekyll e Mister Hyde.

    L'Atalanta “vera” non deve temere nessuno. Se è in giornata, può battere e addirittura stritolare chiunque. Il problema è proprio quel “se”, e al Franchi si è notato chiaramente: se Retegui e Lookman non sono nelle migliori condizioni, se nemmeno De Ketelaere è in giornata, la Dea può vincere contro tutti ma paradossalmente può anche perdere contro tutti. Questa è la differenza principale con l'Inter di turno, fermo restando che il ko pre-sosta contro la capolista ha evidentemente ammazzato l'entusiasmo della rosa, checché ne dica Gasperini.

    Per cui sì, certo: l'Atalanta rischia di non andare in Champions. Non è una sensazione, è un dato di fatto guardando la classifica: la Dea ha 58 punti, il Bologna 56, la Juventus 55. Con la Lazio che battendo il Torino può portarsi a 54. Una bagarre vera e propria. Resettare e ripartire, per Lookman e compagni, sarà la parola d'ordine per evitare pessime sorprese.


  • Simone Gambino: "La Dea sembra aver tirato i remi in barca"

    Dopo aver sognato il paradiso la Dea rischia di svegliarsi all’inferno: l’odore di bruciato si sta facendo sempre più persistente, per una stagione che si è complicata anche per l’ormai evidente scollamento tra Gasperini, ai titoli di coda, e la dirigenza. L’Atalanta sembra aver tirato i remi in barca dopo la sconfitta con l’Inter e la sconcertante prestazione contro la Fiorentina, in cui spicca lo 0 alla voce tiri in porta, ha fatto scattare l’allarme.

    Perchè il calendario è durissimo e la Juventus è ormai a sole tre lunghezze: ergo, non sono più ammessi passi falsi. Gasperini ha bisogno di tirar fuori dai suoi ragazzi le motivazioni per l’ultimo sprint, per chiudere la stagione con un piazzamento Champions, degno finale di un ciclo leggendario. Il rischio di restar fuori dalle prime quattro è concreto, ma l’Atalanta, per gioco espresso e risorse tecniche, ha sicuramente le carte per tornare in carreggiata.

  • Pubblicità
    Pubblicità
0