Spesso è tutta questione di testa. La testa di Alvaro Morata, ad esempio. La stessa testa che, improvvisamente rasata, ha deviato sotto la traversa il centro su punizione di Theo Hernandez consentendo al Milan di aprire le acque contro Lecce e imporsi con un facile 3-0.
La testa di Morata, intesa come mentalità e intesa come voglia di stringere i denti, lo ha spinto a scendere in campo nell'anticipo di venerdì nonostante lo spagnolo non fosse nelle migliori condizioni possibili. In pochi, anzi, credevano che Paulo Fonseca lo avrebbe schierato dal primo minuto in una sfida contro un'avversaria della parte bassa della classifica.
"Ha una borsite - annunciava il portoghese nella conferenza stampa di giovedì scorso - Oggi ha avuto un problema in allenamento. È convocato, aspettiamo domani per vedere come sta. Ma in questo momento quello che posso dire è che è in dubbio, non sappiamo se potremo usarlo domani. Non voglio prendere rischi".
Alla fine Fonseca il rischio se l'è preso, evidentemente rassicurato da Morata. Che però continua a non essere al meglio, tanto che la domanda si ripropone in vista della prossima partita: l'ex bianconero giocherà martedì sera contro il Bayer Leverkusen, nella seconda giornata del girone di Champions League?