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Ricci ItalyGetty

Il Torino si gode Ricci: l'exploit in Nazionale fa felice Vanoli, tra un presente roseo e un futuro tutto da scrivere

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La sorpresa più bella di questa prima campagna di Nations League è senza dubbio l'intuizione di Luciano Spalletti in mezzo al campo: cabina di regia affidata a Samuele Ricci, che prima della tornata di settembre vantava appena due presenze in Nazionale, entrambe risalenti al 2022 e collezionate subentrando dalla panchina.

Contro la Francia, il classe 2001 ha preso le redini del centrocampo senza soffrire il salto dal contesto dell'Olimpico Grande Torino al Parco dei Principi di Parigi: una naturalezza da far spavento, replicata anche a Budapest nel successivo incontro vinto su Israele.

Notizie più che positive per il Torino, dove Ricci è impiegato da Vanoli in veste diversa nella zona nevralgica: a riprova di una duttilità preziosa per il tecnico granata e per Spalletti, pronto a fare nuovamente affidamento sull'ex Empoli anche nei prossimi impegni in programma tra ottobre e novembre.

  • L'EVOLUZIONE IN CAMPO

    Dicevamo della novità tattica proposta da Spalletti, che non si è fatto troppi problemi nel consegnare le chiavi della mediana e del gioco a Ricci: esame superato alla grande nella tana della Francia, nonostante nel Torino il ruolo svolto sia diverso.

    In granata Ricci gioca infatti da mezzala, 'dettaglio' che gli consente di partecipare con maggiore costanza all'azione offensiva a suon di inserimenti: che poi è quanto fatto da Tonali e Frattesi, schierati ai lati del nuovo regista azzurro e più liberi di dare manforte alla spinta nella metà campo avversaria.

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  • LE DIFFERENZE TRA JURIC E VANOLI

    Sia Ivan Juric che Paolo Vanoli rappresentano delle figure importanti per la crescita di Ricci, voluto a Torino proprio dal croato nell'estate del 2022 e punto di riferimento anche per il gioco del suo successore in panchina.

    La differenza sostanziale dell'impiego di Ricci sta non solo nella posizione occupata, ma anche nei compiti che ai tempi di Juric erano maggiormente di impostazione e copertura, lasciando l'onere della finalizzazione negli ultimi metri a Vlasic e alle due punte Zapata e Sanabria. Ciò che avviene in Nazionale, insomma.

    Il tutto sottolineato dallo stesso Ricci in un'intervista rilasciata a 'La Gazzetta dello Sport' pochi giorni fa.

    "Il Torino mi ha aiutato tantissimo. Sia il lavoro di Juric sia quello di Vanoli. Il gioco della scorsa stagione mi ha completato dal punto di vista fisico, dell’interdizione e della manovra. Quest’anno il calcio di Vanoli è un po’ diverso: da mezzala ho più possibilità di inserirmi e sono contento perché nelle prime tre giornate abbiamo ottenuto ottimi risultati".

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  • QUALE FUTURO PER RICCI?

    Come prevedibile, le luci dei riflettori portate dalle belle prestazioni offerte con la maglia della Nazionale non fanno che esporre Ricci nella vetrina del Torino, come uno dei gioielli più appetibili in ottica calciomercato.

    Dando per scontato che terminerà la stagione in granata, tutto potrebbe però cambiare nel corso dell'estate del 2025: Milan, Napoli e Fiorentina hanno già lanciato segnali di flirt inequivocabili, tanto che non è da escludere un ritorno di fiamma tra un anno.

    Un interesse giustificato anche dalla situazione contrattuale di Ricci, che nel 2026 vedrà scadere l'accordo in essere col Torino: qualora non dovesse palesarsi la fumata bianca di un eventuale rinnovo, sarebbe pressoché scontato un nuovo assalto delle pretendenti, stavolta più deciso e certificato dalla consacrazione in azzurro.

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