Il ritorno del Le Havre: la squadra che lanciato Mahrez e Pogba

Prima di trasferirsi al Milan per quasi 12 miliardi e diventare una sorta di talismano per i trionfi rossoneri, Ibrahim Ba si è formato calcisticamente proprio al Le Havre, dove ha debuttato tra i professionisti e messo in luce il suo talento in oltre 120 presenze in maglia bluceleste.

Anche lui è passato dal Milan, ma più che altro come meteora. Dhorasoo ha infatti vissuto il periodo migliore della sua carriera in Francia, vincendo 7 trofei tra Lione, Bordeaux e PSG. Inoltre ha partecipato alla spedizione della Francia ai Mondiali 2006, conquistando la medaglia d'argento. Il suo percorso calcistico, però. è iniziato a Le Havre: formazione, esordio tra i professionisti e oltre 100 presenze complessive.

Vice campione del Mondo con la Francia nel 2006, ha vinto una Confederations Cup con i Bleus nel 2003. Per iniziare la propria carriera, nonostante l'interesse di parecchi club della Ligue 1, ha scelto il Le Havre. Una scelta vincente: da lì il trasferimento all'Auxerre, con cui ha vinto una Coppa di Francia, e poi quelli alla Juventus e al Lione. Con i bianconeri ha partecipato al campionato di Serie B vinto con Deschamps in panchina.

Chelsea, Arsenal, Real Madrid, PSG. 12 titoli conquistati in carriera e l'onore di indossare la pesantissima maglia numero 10 dei blancos. E' entrato nell'accademia del Le Havre come ragazzino talentuoso e ne è uscito da giocatore vero, capace di giocare nei migliori club al mondo.

Leggenda del Marsiglia e campione del mondo con la Francia nel 2018. Uno dei migliori portieri francesi della storia, cresciuto nel centro di formazione del Le Havre. Ci è entrato nel 2000 ed ha lasciato il club nel 2007, per diventare un simbolo dell'OM.

Un altro che ha fatto la storia del Marsiglia. Protagonista assoluto ad Euro 2016 con la Francia e giocatore di grandissima tecnica, capace di incantare nelle serate buone. Lui nell'accademia del Le Havre ci è entrato addirittura a 12 anni. Era un bambino, ma è stato trasformato in un giocatore di assoluto livello.

Non c'è moltissimo da dire su questo signore qua. Lo conosciamo e lo conoscete. Ma chi lo ha regalato al calcio, oltre al suo talento innato, è stato proprio il Le Havre che nel 2010 ha deciso di puntare su un ragazzo algerino e piuttosto gracile di 19 anni. Il salto dalla squadra riserve alla prima è stato piuttosto veloce. Appena sei anni dopo Mahrez vincerà il titolo con il Leicester. Il resto è storia.

Manchester United, Juventus, ma prima di tutto Le Havre. Il 'Polpo' è entrato nelle giovanili ad appena 14 anni, diventando ben presto il giocatore più talentuoso del centro di formazione. Il Manchester United, pur di scipparlo al club francese, si è beccato una denuncia alla FIFA e ha rimediare con un risarcimento.

Campione del mondo nel 2018, si è formato nel Le Havre prima di consacrarsi al Monaco e successivamente al Manchester City. Gli infortuni e i recenti problemi giudiziari hanno frenato una carriera che avrebbe potuto vederlo maggiormente protagonista nei titoli vinti.

A 14 anni stava per dire addio al calcio a causa di un'artrite all'anca. A 18 è entrato nell'academy del Le Havre e la sua carriera ha preso il volo. Lione, nazionale e la Champions vinta con il Real Madrid.

A 11 anni correva già sui campi del centro di formazione del Le Havre. A 17 faceva l'esordio tra i professionisti e due anni dopo il Marsiglia sborsava quasi 6 milioni di euro per accaparrarselo. Girato in prestito all'Auxerre per giocare con continuità, rischia di essere l'ennesimo figlio della nuova generazione d'oro francese.

E a proposito di nuova generazione, non possiamo che concludere citando chi oggi è attualmente protagonista della cavalcata del Le Havre.

Partendo dal centrale classe 2002 Sangante, leader della difesa meno battuta della Ligue 2 e in generale d'Europa con appena 10 goal subiti. Passando per l'altro 2002 Kechta, centrocampista marocchino dalal grande visione di gioco. E finendo con Amir Richardson (anche lui 2002), 195 centimetri di pura eleganza in mezzo al campo.

Teneteli d'occhio, perché loro potrebbero essere i prossimi...