GOALLa risposta romanista a Dejan Stankovic. Fu definito così l'acquisto di Ivan Tomic da parte della società giallorossa.
D'altronde, la Roma doveva in qualche modo indorare la pillola ai propri tifosi e magari autoconvincersi di aver preso veramente un calciatore più forte di quello che, dopo essere stato vicinissimo, aveva scelto un'altra destinazione.
E non una squadra come tante, bensì la Lazio. I rivali cittadini, che nel pieno della gestione Sergio Cragnotti stava vivendo il momento migliore della sua storia e di lì a breve avrebbe vinto anche il Secondo e fin qui ultimo scudetto.
Dopo il boom degli anni Ottanta, nel decennio successivo la società giallorossa è tornata ad essere la "Rometta" dei '70. Una squadra di contorno rispetto alle solite tre strisciate del nord e le nuove e rampanti realtà del calcio italiano: Fiorentina e Parma su tutte.
Una mediocrità che cozza pesantemente con le ambizioni e l'ardore del presidente Franco Sensi, desideroso di restituire alla sua squadra del cuore quella dimensione di primissimo piano.
Un compito non facile, data la situazione economica ereditata, con i libri contabili praticamente in tribunale. E ad aggravare la situazione ci si mette appunto anche la Lazio.


