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Sampdoria Serie CGetty Images

Il presidente Manfredi: "La Sampdoria era ad un passo dal fallimento. Playout atto dovuto, ci iscriveremo in Serie B o Serie C"

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Il deferimento del Brescia da parte della Procura della FIGC cambia lo scenario in casa Sampdoria.

La penalizzazione del club lombardo consente ai blucerchiati di giocarsi i playout e la permanenza in Serie B sul campo contro la Salernitana.

Il Presidente della Sampdoria Matteo Manfredi ha rilasciato un’intervista a Sky Sport, dove ha trattato di diversi temi di quest’ultima stagione appena trascorsa.

  • RETROCESSIONE

    “Ho preso una settimana di tempo per riflettere su quanto è accaduto. Perché nonostante la stagione avesse già preso una piega negativa, abbiamo subìto un duro colpo al quale non eravamo preparati. La Sampdoria non può mai essere preparata a questo tipo di situazioni. Ho voluto fare autocritica innanzitutto e ho voluto pianificare insieme alla mia squadra di lavoro una strategia seria per il futuro. Quindi abbiamo utilizzato questo tempo per fare questo tipo di attività”.

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  • STAGIONE DISASTROSA

    “È successo che abbiamo delegato, è successo che Gestio Capital è un investitore finanziario. E quindi con un approccio razionale, come altri investitori finanziari in questo settore, ci siamo affidati a persone esperte che purtroppo non hanno portato i risultati sperati. Detto questo, abbiamo investito, come ben sapete. Anche agli occhi dei critici eravamo dati tra i favoriti. Gli investimenti sono stati sono stati tanti e non hanno pagato”.

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  • IL GRANDE ERRORE

    "Ho fatto un errore grandissimo: ho iniziato la stagione dando istruzioni che non avrei mai cambiato allenatore. Quindi è evidente che purtroppo non ho dato seguito alla mia convinzione e questo è stato l'errore principale. Questa è una fotografia sicuramente impietosa ma anche realistica: quando ci sono tanti cambi è evidente che qualcosa non abbia funzionato. La cosa che non rifarei è dare deleghe così ampie: il calcio purtroppo ha bisogno che la guida sia presente, ancora di più di quanto io non lo sia stato, e quindi chiaramente la delega va monitorata. Cosa che da ora in avanti faremo, continuando a investire, dando credibilità, rispetto e un futuro serio a questo club. Siamo stati da subito sotto pressione perché pensavamo, come voi stessi pensavate, di aver allestito una rosa competitiva. In parte lo pensiamo ancora: non riteniamo che i nostri calciatori siano da questa posizione di classifica. Dopodiché, da Frosinone in poi, che è stata la nostra prima partita, ci siamo trovati in una posizione di difficoltà perché ogni domenica dovevamo vincere e ogni domenica era diventata la partita della vita. Sapevamo che sarebbe stata una stagione dura, durissima, perché la società ha combattuto fuori dal campo una partita difficilissima che ci ha visto risolvere situazioni molto complesse ereditate dal passato. Abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo, abbiamo investito in questa società per salvare il patrimonio, un marchio e un club storico del calcio italiano ed europeo. L'abbiamo fatto prima dell’omologa”.

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  • SAMP AD UN PASSO DAL FALLIMENTO

    La Sampdoria era ufficialmente un passo dal fallimento! Siamo entrati noi: prima dell'omologa sono stati investiti diversi milioni. Ed è stato fatto prima di trovare un accordo con i creditori, cosa che invece altre cordate non volevano fare perché volevano portare la Sampdoria al fallimento. Noi abbiamo scelto di farlo per salvaguardare in primis i nostri tifosi, che sono il vero patrimonio di questo club. Abbiamo dovuto combattere per più di un anno durante questa stagione sportiva per tagliare tutte le relazioni con il passato: ci siamo ricomprati il marchio che non era più della Sampdoria, abbiamo subìto attacchi anche personali e ho subìto personalmente attacchi legali, dai quali mi sono dovuto difendere. Questo sicuramente non è un alibi, ma una cosa che non rifarò più nel futuro è dovermi trovare a vincere su due campi. Quest'anno dobbiamo concentrarci per portare la Sampdoria a vincere e basta”.

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  • SAMP IN SERIE B O IN C

    La Sampdoria si iscriverà al campionato di Serie B o al campionato di Serie C, questo è ciò che vi comunico oggi. Dopodiché, come tante altre società che provano a risalire la china, si deve investire. Il calcio purtroppo ha un disavanzo finanziario cronico: non parlo dei debiti che ci portiamo alle spalle da anni, ma degli investimenti che ogni anno dobbiamo fare per ripianare le perdite. Perché questa società ha dei costi e i costi aumentano per le risorse che vogliamo mettere sul campo alla domenica. Per vincere la domenica, le società di calcio devono investire. Questo è il nostro dovere, lo dobbiamo ai nostri tifosi. Dobbiamo continuare a investire e fare scelte più coraggiose, più serie e più concrete”.

  • PLAYOUT

    La Sampdoria si è allenata sotto la mia guida anche l'anno scorso dopo aver perso i playoff a Palermo. Ancora di più sicuramente ci saremmo dovuti allenare (e ci alleneremo...) quest'anno dopo i risultati ottenuti, perché dobbiamo migliorare. Quindi le facili illazioni di oggi, dalle quali ci stiamo difendendo (e lo faremo con ancora più vigore), sono tutte strumentali. Con obiettivi che ancora non conosciamo. Ci sono tanti suoi colleghi che stanno costruendo e architettando attacchi alla Sampdoria dai quali io la difenderò”.

    Poi ha aggiunto:

    Il playout è una questione di dignità. Se confermata la situazione del Brescia, il playout è una situazione dovuta alla Samp, che manifesta e certifica una stagione fallimentare dalla quale dobbiamo sicuramente ripartire. Quindi chi scenderà in campo dovrà farlo innanzitutto per la dignità personale, della maglia e della professionalità che svolge”.

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  • SAMPDORIA PARTE LESA

    “Io ho rilasciato un comunicato ufficiale (leggilo qui, ndr): ho il dovere di proteggere il club. Se confermato, la Sampdoria è stata parte lesa: ho vissuto la settimana peggiore della mia vita insieme a quella che hanno vissuto i nostri tifosi. Quindi, ripeto: se confermato la Sampdoria deve giocare i playout perché sul campo ci siamo meritati questo. Dovremo scendere sul campo e dimostrare la nostra dignità”.

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