Il pagellone del calciomercato invernale in Serie A: upgrade Milan, Juventus confusionaria, Napoli senza pianificazione, il Como sogna in grande

Fuori Zaniolo e Godfrey, dentro un colpo "da Atalanta" come Daniel Maldini, talento che può spiccare il volo tra le sapienti mani di Gasperini, e un rinforzo meno sexy ma non questo meno importante come Stefan Posch, che arriva a rinforzare una retroguardia falcidiata dagli infortuni. Gasperini avrebbe gradito anche un altro centravanti, viste le condizioni di Scamacca, e un ulteriore innesto in difesa: per questo il mercato della Dea non arriva alla sufficienza.

Sfoltire e puntellare: niente fuori d'artificio per il Bologna in questa sessione di mercato, in cui spicca l'arrivo di Davide Calabria, che numericamente prende il posto di Posch. La scommessa Pedrola intriga ma difficilmente sposterà gli equilbri nel breve: serviva probabilmente un vice-Orsolini per cercare di alzare l'asticella.

Lo scambio Caprile-Scuffet, con l'arrivo in Sardegna dell'ex Empoli, ha dato maggiore sicurezza e stabilità al reparto arretrato. Serviva un attaccante per dare man forte a Piccoli, è arrivato un esterno velocissimo e dai numeri interessanti come il rumeno Coman. Poteva esser fatto qualcosa in più.

Fuochi d'artificio in riva al lago: un mercato scoppiettante quello del Como, antipasto di quella che sarà la prossima sessione in caso di salvezza. Un mix interessante: una scelta solida tra i pali come Butez, che ha chiuso ogni discussione sul ruolo, colpi di alto profilo come Caqueret e Diao, l'affascinante scommessa su Dele Alli, che può essere la vera ciliegina sulla torta.

Il grande merito dei Corsi è stato trattenere tutti i pezzi pregiati: da Goglichidze a Ismajli, passando per Anjorin, l'Empoli è riuscito a non indebolire la rosa in corsa. L'arrivo di Kouame alza il livello dell'attacco e regala a D'Aversa nuove, interessanti soluzioni offensive.

Come in estate, anche in questa sessione di mercato Daniele Pradè ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei migliori direttori sportivi in circolazione. Folorunsho è la soluzione tattica che mancava dopo il caso Bove, Pablo Marí copre numericamente la cessione di uno scontento Martinez Quarta, la scommessa Zaniolo può far saltare il banco, in positivo, Fagioli la ciliegina sulla torta. Occhio infine a Ndour, talento purissimo che può trovare la sua dimensione ideale a Firenze.

Due rinforzi di spessore per il Genoa di Vieira: Jean Onana a centrocampo e Maxwel Cornet in attacco alzano il livello della rosa rossoblu. Da non sottovalutare anche l'operazione Ellertsson, con l'islandese che resterà a Venezia fino a fine stagione. Serviva probabilmente un difensore dopo la partenza di Vogliacco.

L'avvicendamento Buchanan-Zalewski ha già dato i suoi frutti, con il polacco subito decisivo con un assist nel derby. Un rinforzo che ha fatto felice Simone Inzaghi, che non considerava il canadese pronto per entrare nelle rotazioni e che invece sembra stimare maggiormente l'ex giallorosso. La mancata cessione di Frattesi ha freezato ogni altra operazione, rinviata alla prossima estate.

Il colpo Kolo Muani può spostare gli equilibri, viste le difficoltà realizzative manifestate dalla Juve nella prima metà di stagione, ma il voto non può non essere influenzato dall'evidente confusione che ha guidato le scelte in difesa. L'investimento su Alberto Costa era forse il meno urgente, l'operazione Kelly (finanziata dalla cessione di Fagioli), per i costi pattuiti col Newcastle, lascia tanti dubbi, mentre su Renato Veiga e lo stesso Kolo Muani è la formula (prestito secco) a destare qualche perplessità. Fanno discutere anche le modalità dell'addio a capitan Danilo, in rotta con Motta e la società.

Baroni aveva un disperato bisogno di un centrocampista che potesse far rifiatare la coppia Guendouzi-Rovella ma gennaio è stato il mese delle telenovelas in casa Lazio: da Fazzini a Casadei, obiettivi sbandierati ma non centrati da Fabiani e Lotito. L'investimento fatto in extremis su una delle rivelazioni della Serie A, Reda Belahyane, rinforza ad ogni modo le ambizioni dei biancocelesti.

La cessione milionaria di Dorgu è l'ennesimo capolavoro di Pantaleo Corvino, che nella prossima estate firmerà l'ennesima maxi-plusvalenza con il sempre più probabile addio di Krstovic. Karlsson è un giocatore da rilanciare ma la stoffa è di qualità; Danilo Veiga, Tiago Gabriel e Konan N'Dri rientrano nella categoria "scommesse alla Corvino".

Tutto o quasi nella coda: il Diavolo cerca di scuotere la stagione con un mercato da elettroshock. L'avvicendamento Morata-Gimenez è un'operazione che non appesantisce i bilanci, che regala a Conceiçao un attaccante più adatto al suo gioco e che progettualmente segna una nuova epoca per il Milan. Il cambio di pagina è soprattutto nelle cessioni di due senatori a fine corsa come Calabria e Bennacer (sostituito da un giocatore con caratteristiche diametralmente opposte come Bondo). L'esperienza di Walker e la classe di Joao Felix alzano il tasso tecnico di una rosa che verrà ulteriormente rivoluzionata la prossima estate.

Forse una delle sessioni di mercato più difficili della lunga e straordinaria carriera di Adriano Galliani, chiamato a fare i salti mortali per cercare di salvare il Monza. Ma il saldo finale, tra entrate e uscite, è preoccupante per Bocchetti: sono andati via giocatori d'esperienza come Djuric e Pablo Marì, oltre ai due migliori giocatori a disposizione, Daniel Maldini e Bondo; al loro posto solo scommesse più o meno rischiose come Castrovilli e Ganvoula o giovani di belle speranze come Palacios e Zeroli. Non abbastanza per guardare con fiducia alla corsa salvezza.

Nessuno, tanto meno Antonio Conte, avrebbe potuto immaginare che il Napoli, saldamente in vetta alla classifica, si sarebbe trovato al 3 febbraio senza il sostituto di Kvicha Kvaratskhelia. Dopo aver perso giorni rincorrendo la suggestione Garnacho, dopo aver incassato il no di Adeyemi, Manna si è trovato a setacciare il mercato alla ricerca di un nome quantomeno plausibile: e se Saint-Maximin sembrava già un piano C, la virata finale su Okafor, scaricato dal Milan per far posto a Joao Felix, è da considerarsi una mossa d'emergenza.

Un paio di innesti solidi come Djuric e Vogliacco, un investimento interessante come Ondrejka, un'alternativa in attacco come l'argentino Pellegrino ma soprattutto le conferme dei vari Man, Bernabé e Sohm: come in estate, poche operazioni ma mirate.

Niente colpi di scena ma solo tanta praticità: la Roma ha puntellato la rosa dando a Ranieri alternative pronte ai titolari. Rensch ha già dimostrato di avere gamba e personalità, Nelsson è una buona presa per sostituire un giocatore come Hermoso che con Ranieri era finito ai margini, Gourna-Douath un potenziale colpo alla Kone.

L'urlo di Vanoli è rimasto inascoltato: dopo aver a lungo invocato un attaccante per sostituire Zapata il tecnico granata si è dovuto "accontentare" di Amine Salama (0 goal in 17 partite col Brest in Ligue 1), ma si può consolare con l'arrivo di due innesti di spessore a centrocampo come Elmas e Casadei. Da non sottovalutare anche l'innesto di Biraghi, che aggiunge esperienza e qualità sulla corsia sinistra.

I friulani hanno trattenuto Lucca e Bijol, seguiti con interesse da diversi club di altra fascia, e hanno puntellato la difesa con l'ex Salisburgo Solet, che fino a qualche mese fa sembrava destinato a ben altri lidi: Runjaic sembra avere a disposizione una rosa adeguata per terminare la stagione senza grandi patemi d'animo.

Il mercato del Venezia è stato inevitabilmente condizionato dal divorzio con Pohjanpalo, una cessione che rischia di pesare come un macigno sulle speranze di salvezza dei lagunari. Non è arrivato un sostituto all'altezza (il giovane Fila non può bastare), servirà probabilmente spulciare la lista svincolati per trovare un'altra punta.

Zanetti ha perso un giocatore importantissimo per il suo Verona come Belahyane e nessuno dei nuovi arrivi (Oyegoke, Niasse e Valentini) sembra poter davvero spostare l'asticella verso l'alto.