Questa volta si è davvero arrivati a un punto di non ritorno. La notte del derby e quella del Bernabeu sembrano lontanissime: il Milan è di nuovo piombato nello sprofondo rossonero di inizio stagione e la gente, proprio in concomitanza con l'evento dei 125 anni del club, è entrata in uno stato di ebollizione.
Sul banco degli imputati, come sempre in questi casi, sono finiti un po' tutti. La società, capeggiata da un Gerry Cardinale che ieri a San Siro non c'era. Zlatan Ibrahimovic, fischiato dai tifosi presenti allo stadio appena il suo volto è comparso sul maxischermo. E poi i giocatori, naturalmente, perché in campo ci vanno pur sempre loro. E infine Paulo Fonseca, il manico, scelto in estate per avviare un nuovo corso.
Tanto, da agosto a oggi, non ha funzionato. E quando qualcosa ha funzionato è successivamente e immediatamente tornato nel dimenticatoio, seppellito da nuove delusioni e nuove frustrazioni. Fino ad arrivare a una classifica che parla da sola.