Non è mai semplice essere un erede di. Specialmente se il tuo predecessore ha segnato un'epoca. Specialmente se si chiama Ciro Immobile, e della Lazio ha rappresentato praticamente tutto: simbolo, idolo, capitano, miglior marcatore di sempre.
Per questo Valentin Castellanos, detto Taty, alla vigilia di una stagione così particolare non poteva non ritrovarsi con l'animo combattuto: da una parte la voglia di spaccare il mondo, di dimostrare di essere il perfetto successore di Immobile, di prendersi una volta per tutte la Lazio senza un concorrente così ingombrante; dall'altra il timore di non farcela, di farsi sopraffare da una responsabilità così pesante.
Ogni dubbio e ogni paura sono stati spazzati via all'esordio: la Lazio si è imposta per 3-1 sul Venezia e Castellanos ha ricoperto il ruolo del protagonista indiscusso. Con un goal segnato, altri sfiorati, un rigore guadagnato, una traversa, un palo. Di tutto e di più. Compreso l'inevitabile premio di MVP al termine della partita.
D'accordo, a facilitargli le cose ci hanno pensato i gentili regali degli sbadati difensori veneziani, Svoboda in primis. Ma poco cambia: l'esordio di Castellanos ha assunto i contorni di un sogno. E pure l'inizio della nuova settimana non è stato da meno.