Il Liverpool, la Premier League, gli attaccanti e il Barcellona: vincitori e vinti della sessione estiva di calciomercato

Lo scorso anno, in questo periodo, i tifosi del Liverpool stavano ancora una volta maledicendo i proprietari del club per la loro presunta parsimonia, dato che Fenway Sports Group (FSG) aveva fornito al nuovo allenatore Arne Slot un solo nuovo giocatore, Federico Chiesa. Ora, però, John Henry &Co. vengono lodati per la loro lungimiranza, poiché la prudenza dimostrata la scorsa estate ha aperto la strada a una campagna acquisti da record che ha sconvolto il calcio inglese.

Naturalmente non ci sono garanzie che ogni singolo acquisto si rivelerà giusto e la mancata acquisizione di Guehi è stata senza dubbio un duro colpo. Tuttavia, la brigata #FSGOUT è rimasta sbalordita e in silenzio, perché il Liverpool non solo ha speso molto, ma ha anche venduto in modo brillante, recuperando quasi la metà della sua spesa da record attraverso le cessioni, il che significa che non avrà alcun problema in ottica Fair Play.

In sostanza, il Liverpool è attualmente la migliore squadra della Premier League e probabilmente anche il club meglio gestito.

Per il Bayer Leverkusen questa sarebbe stata comunque un'estate difficile. Era inevitabile che diversi membri della squadra di Xabi Alonso, vincitrice del titolo nazionale al termine della storica stagione 2023-2024, seguissero lo spagnolo lontano dalla Bay Arena. Tuttavia, nessuno avrebbe potuto immaginare quanto traumatico sarebbe stato il cambiamento.

Il Leverkusen ha già esonerato il successore di Alonso, Erik ten Hag, dopo solo due partite di Bundesliga, mentre Piero Hincapié e Victor Boniface si sono uniti a Florian Wirtz, Jeremie Frimpong, Jonathan Tah e Granit Xhaka diventando gli ultimi grandi nomi a lasciare la squadra, passando rispettivamente all'Arsenal e al Werder Brema nell'ultimo giorno di calciomercato.

Il povero Jarell Quansah si starà chiedendo in cosa si è cacciato lasciando il Liverpool, campione della Premier League, per il club europeo più in crisi del momento!

Isak e Wissa sono stati ampiamente criticati per aver rifiutato di giocare rispettivamente per il Newcastle e il Brentford, al fine di forzare il trasferimento. Guehi, al contrario, è stato elogiato come modello di professionalità durante tutta la sessione di calciomercato.

Tuttavia, mentre Isak e Wissa hanno ottenuto il trasferimento dei loro sogni, Guehi è ancora al Crystal Palace, che all'ultimo momento ha bloccato il suo trasferimento al Liverpool. Non si può fare a meno di temere, quindi, che quest'estate sia stato creato un precedente preoccupante, perché la morale piuttosto triste di queste tre storie è che andare allo scontro con il proprio club funziona.

L'ascesa della "classe media" della Premier League è stata una delle storie della scorsa stagione. Come ha ripetutamente sottolineato Pep Guardiola, per i club più grandi è diventato più difficile che mai battere squadre allenate in modo brillante come il Brentford e il Bournemouth.

Tuttavia, è stato un periodo difficile per le squadre che hanno superato le aspettative. Il Brentford ha perso il suo allenatore e i suoi due migliori attaccanti, mentre la difesa del Bournemouth è stata smantellata.

Inoltre, le speranze dell'Aston Villa di continuare i recenti progressi sotto la guida di Unai Emery sono state vanificate dal mancato qualificazione alla Champions League, costringendo la squadra di Birmingham a ricorrere al mercato dei prestiti per ingaggiare nuovi giocatori. Il Newcastle, nel frattempo, ha dovuto fare i conti con la sua posizione nella gerarchia grazie a Isak e alla miriade di giocatori che hanno rifiutato il trasferimento al St. James' Park.

Con l'élite della Premier League che ha dato prova della propria forza finanziaria durante l'estate, sembra che potremmo assistere a un ristabilimento del vecchio ordine in questa stagione, il che senza dubbio scatenerà ulteriori dibattiti sulla disuguaglianza finanziaria sistemica in Inghilterra.

Sembra che, tra tutto l'entusiasmo generato dall'assalto del Liverpool al calciomercato, si sia perso di vista il fatto che l'Arsenal ha effettivamente speso più dei Reds e rafforzato ogni reparto della propria rosa durante l'estate.

Con Viktor Gyokeres, l'Arsenal ha finalmente a disposizione un prolifico numero 9, Martin Zubimendi sembra essere il tassello mancante a centrocampo, Eberechi Eze è senza dubbio un potenziale punto di svolta, mentre Cristhian Mosquera e Hincapié forniscono una copertura di alto livello in difesa.

In effetti, si può affermare che Mikel Arteta abbia ora una rosa più forte di qualsiasi altro allenatore della Premier League. Il rovescio della medaglia, ovviamente, è che gli infortuni non possono più essere usati come scusa per giustificare la mancanza di trofei. L'Arsenal ha speso quasi 1 miliardo di sterline in giocatori da quando Arteta ha assunto la guida della squadra nel dicembre 2019: non riuscire a ripagare la straordinaria fiducia finanziaria riposta in lui con un successo importante potrebbe costargli il posto.

Il Manchester United è riuscito a liberarsi di molti esuberi quest'estate, con Tyrell Malacia unico membro della "Bomb Squad" a non aver trovato una nuova squadra lontano dall'Old Trafford.

Anche il Chelsea ha fatto piuttosto bene in questo senso, anche se ha dovuto ingegnarsi con Ben Chilwell vendendolo al club gemello Strasburgo (quindi, in sostanza, a se stesso!). Tuttavia, Raheem Sterling è rimasto nei ranghi dei Blues.

L'Arsenal ha rimandato l'ex nazionale inglese a Stamford Bridge al termine di un triste periodo di prestito, ma la speranza era che almeno trovasse una nuova squadra prima della chiusura del calciomercato. Nessun trasferimento si è concretizzato, però, il che significa che il trentenne si trova ad affrontare la prospettiva piuttosto ignominiosa di trascorrere un'intera stagione in panchina.

Onestamente, è difficile pensare a un giocatore che abbia subito un declino più drammatico. Sterling è stato senza dubbio il primo acquisto di prestigio del Chelsea nell'era Boehly-Clearlake; ora sembra essere il peggior affare mai fatto dal club, il che la dice lunga.

Era chiaro già molto prima della fine della scorsa stagione che Jack Grealish doveva lasciare il Manchester City, soprattutto se voleva sperare di rappresentare l'Inghilterra ai Mondiali del 2026.

Sebbene Grealish non sia stato convocato da Thomas Tuchel per i prossimi impegni, l'ala non può essere lontana da un ritorno in Nazionale dopo aver iniziato alla grande la sua avventura all'Everton.

Si potrebbe sostenere che il 29enne abbia semplicemente trovato il suo livello, ovvero una squadra di metà classifica della Premier League. Tuttavia, i primi segnali indicano che l'attaccante ha ritrovato la scintilla che Pep Guardiola aveva spento all'Etihad e, anche se non lo dirà pubblicamente, Grealish deve essere felice che il City sembri mancare proprio di quella gioiosa libertà di espressione che lo ha già reso uno dei beniamini dei tifosi al magnifico Hill Dickinson Stadium.

Riserviamo un pensiero a James Trafford in questo momento. Il calciatore della Nazionale inglese era comprensibilmente entusiasta dopo essere stato nuovamente ingaggiato dal Manchester City grazie al ruolo fondamentale che ha svolto nella promozione del Burnley in Premier League. Con Ederson in declino, Trafford sembrava avere ottime possibilità di diventare il nuovo numero uno di Pep Guardiola.

Tuttavia, poco più di una settimana dopo aver commesso un errore contro il Tottenham, Trafford è rimasto a guardare mentre il City ingaggiava Gigi Donnarumma, probabilmente il miglior portiere al mondo.

Ci sono legittimi dubbi sull'idoneità dell'italiano allo stile di gioco di Guardiola, basato sulla costruzione dal fondo, ma si può essere certi che Donnarumma non è stato ingaggiato per stare in panchina. Questo sarà probabilmente il ruolo di Trafford, il che sarebbe una prospettiva amaramente frustrante per l'aspirante nazionale inglese, dato che la mancanza di tempo di gioco è stata la ragione per cui ha lasciato il City in primo luogo.

Uno dei motivi principali per cui squadre come Real Madrid, Barcellona e Juventus hanno spinto così tanto per creare una Superlega europea è che i rispettivi presidenti erano seriamente preoccupati dal potere finanziario della Premier League. Le loro preoccupazioni si sono rivelate molto fondate, perché il divario economico tra la massima serie inglese e le sue controparti continentali si è solo ampliato negli ultimi due anni.

Il calciomercato estivo ne è stato un esempio lampante. I 20 club della Liga hanno speso in totale poco più di 570 milioni di euro per i trasferimenti, mentre il Liverpool da solo ha speso più di 460 milioni. Quindi, anche se il progetto della Superlega europea è fallito, è chiaro che l'Inghilterra è riuscita a creare la propria Superlega e sembra che il resto del continente non possa fare assolutamente nulla al riguardo.

Il percorso verso la celebrità raramente è privo di ostacoli. Gli infortuni possono improvvisamente frenare la crescita di un giocatore, ma lo stesso vale anche per un cambio di allenatore, come hanno scoperto a loro spese sia Kobbie Mainoo che Rodrygo.

Mainoo ha giocato da titolare con l'Inghilterra nella finale di Euro 2024 dopo essere entrato nella formazione titolare di Ten Hag al Manchester United. Tuttavia, è diventato subito chiaro che il successore dell'olandese, Ruben Amorim, non riteneva il centrocampista adatto al suo 3-4-3, il che ha spinto Mainoo a chiedere un trasferimento in prestito quest'estate. Lo United ha però rifiutato di lasciar partire il ventenne, il che significa che il talento inglese rimarrà probabilmente un giocatore di rotazione per il prossimo futuro.

La situazione di Rodrygo al Santiago Bernabeu è altrettanto frustrante.  Era un giocatore chiave del Real Madrid di Carlo Ancelotti, ma è scivolato in fondo alla gerarchia dopo l'arrivo di Alonso. Si pensava che Rodrygo sarebbe stato ceduto al giusto prezzo, ma il presunto interesse di club della Premier League come Manchester City, Arsenal e Liverpool non si è concretizzato in un trasferimento.

Di conseguenza, il brasiliano, proprio come Mainoo, si trova ad affrontare una dura lotta per ottenere un posto da titolare in un anno di Mondiali.

Nelle ultime due stagioni, le tre squadre neopromosse in Premier League sono retrocesse immediatamente, ma il Sunderland riuscirà a invertire questa preoccupante tendenza?

I Black Cats hanno dato il massimo durante il calciomercato, spendendo oltre 200 milioni di euro per ingaggiare nuovi giocatori, tra i quali Brian Brobbey e Bertrand Traore prelevati dall'Ajax, l'ex ala del Brighton Simon Adingra e, soprattutto, l'ex capitano del Bayer Leverkusen Granit Xhaka.

Fortunatamente per il Sunderland, la scommessa sta già dando i suoi frutti, visto che la squadra di Regis Le Bris che ha vinto due delle tre partite disputate finora. Sarà atteso sicuramente prove più difficili, ma, sulla base di quanto visto finora, la squadra il Sunderland sembra più che in grado di continuare a trarre vantaggio da un calendario relativamente facile nei primi due mesi di campionato.

Il Barcellona non ha mai avuto intenzione di spendere molto durante questa finestra di mercato estiva del 2025, soprattutto perché non disponeva di grandi risorse finanziarie, ma comunque l'obiettivo era mettere segno un acquisto importante e che sembrava essere stato individuato in Nico Williams, un obiettivo di mercato di lunga data.

Tuttavia, l'ala ha deciso di non trasferirsi in Catalogna perché il Barça non sarebbe stato in grado di offrirgli alcuna garanzia di poterlo tesserare nella Liga, quindi ha invece accettato un prolungamento di 10 anni con l'Athletic Bilbao.

I timori di Williams si sono rivelati fondati, perché il Barcellona è riuscito a registrare solo Joan Garcia e Marcus Rashford a causa di un altro infortunio molto occorso a Marc-Andre ter Stegen che ha liberato un po' di spazio nel tetto salariale. La cosa positiva per il Barça è che Hansi Flick ha comunque a disposizione una rosa piuttosto forte, ma questa estate ha offerto un altro doloroso promemoria della precaria situazione finanziaria del club.