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Yildiz JuventusGetty Images

Il guaio della Juventus verso la Lazio: Yildiz è stanco da tempo, ma un vero sostituto in rosa non c'è

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Nel classico giochino della "sfida nella sfida", mercoledì sera una delle sfide nella sfida in questione batteva bandiera turca. Da una parte Arda Guler, talento del Real Madrid, e dall'altra Kenan Yildiz, simbolo della Juventus.


Non solo ha vinto il Real, 1-0 grazie a Bellingham: ha vinto anche Guler. Il mancino si è aggiudicato lo scontro diretto, uscendo a un quarto d'ora tra gli applausi del Bernabeu e tra i sorrisi, a differenza del compagno di nazionale Yildiz, di nuovo opaco e stanco.

Stanchezza, già: un mantra che va ripetendosi ormai da diverso tempo quando l'argomento riguarda Yildiz. E il motivo è palese: l'ex gioiello del Bayern gioca sempre. Semplicemente perché la Juve non può permettersi di fare a meno di lui.

Con ogni probabilità sarà così anche domenica sera, nel posticipo dell'ottava giornata di campionato in casa della Lazio: Yildiz sarà in campo, di nuovo giocherà dall'inizio, di nuovo toccherà a lui il compito di accendere la luce. Anche se da diverse settimane è il buio ad averlo avvolto.

  • IL CALO DI RENDIMENTO

    L'ultima volta in cui Yildiz ha fatto l'Yildiz, dal punto di vista delle prestazioni e delle giocate decisive, coincide non a caso con l'ultima grande notte vissuta dalla Juventus: il pirotecnico e assurdo 4-4 di metà settembre contro il Borussia Dortmund.

    In quell'occasione Kenan ha segnato un goal alla Del Piero, una magnifica pennellata sotto l'incrocio molto simile a quella che Alex aveva estratto dal cilindro nel 1995 proprio contro i tedeschi. Non solo: suo è stato l'assist per il secondo pareggio di Vlahovic, sempre sue altre iniziative a sparigliare le carte nella difesa di Kovac.

    Ma da quel momento la luce si è spenta. Per la Juventus, che ha collezionato altri 4 pareggi e due sconfitte, e pure per Yildiz. Solo in nazionale l'ex Bayern si è esaltato, segnando tre volte tra Bulgaria e Georgia; per il resto ha sempre oscillato tra la sufficienza e l'insufficienza. Con prestazioni, in ogni caso, ben lontane dalle aspettative.

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  • Yildiz Tudor JuventusGetty Images

    L'ALLARME DI TUDOR

    In più di un'occasione Igor Tudor ha lanciato l'allarme: Yildiz è stanco. E guardando al minutaggio di questa prima parte di stagione si comprende bene il perché: ha giocato 14 volte su 14 tra Juventus e Turchia, venendo sempre schierato titolare sia dal proprio allenatore di club che di nazionale, ovvero Vincenzo Montella.

    6 volte Yildiz si è sciroppato tutta la partita, restando in campo fino al 90'. Ma contro Borussia Dortmund e Parma siamo lì: Tudor l'ha tolto rispettivamente all'89' e all'87'. Il minutaggio minimo per quanto riguarda campionato e Champions League sono i 68 minuti contro il Milan di inizio ottobre, altra notte in cui Kenan non è riuscito a rendere secondo quel che ci si sarebbe attesi da uno come lui.

    Dopo la partita contro il Dortmund di settembre, Tudor l'aveva già buttata lì parlando del tour de force di Yildiz, ma anche di una Juventus costretta a tornare in campo alla velocità della luce: "Il problema è capire perché si gioca con l’Inter sabato e si torna in campo di martedì. Oggi Kenan era bianco. Ci prendiamo questo punto, in questo momento è il massimo che si poteva fare”.

    Ecco dunque che quei 63 minuti contro il Milan, minimo stagionale per Yildiz, non rappresentavano un caso. Dopo quella gara, Tudor ha spiegato di aver tolto il proprio simbolo tecnico a mezz'ora dalla fine "perché l'ho visto stanco".

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  • MA NON CI SONO ALTERNATIVE

    Il guaio è che Yildiz non ha una vera e propria alternativa in rosa. Non c'è, insomma, un elemento che possa farne le veci sia dal punto di vista tattico che tecnico in un undici titolare, quello della Juventus, che dal punto di vista qualitativo e del rischio della giocata pare sempre essere in difetto.

    Per dire: i centravanti a disposizione sono tre. E sono intercambiabili, al netto delle prestazioni altalenanti e spesso deludenti dei vari Vlahovic, David e Openda. Di più: un 9 fisso, a oggi, Tudor non l'ha ancora trovato. Ed è per questo che a ruota giocano un po' tutti.

    Con Yildiz è diverso. Chi gioca se manca il turco? Chi si prende la briga di inventare tra trequarti e attacco, di dare quel qualcosa in più che troppi compagni non sono in grado di dare, di inventare cose che troppi compagni non sono in grado di inventare?

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  • Francisco Conceiçao Juventus UdineseGetty Images

    TRA MODULO E GIOCATORI

    Alla fine è una questione di modulo, sì, ma non solo. Specialmente se Tudor deciderà di cambiare rispetto al 3-4-2-1 di inizio stagione, come accaduto prima a Como e poi a Madrid. Gare nelle quali, in realtà senza troppi esiti, il croato ha sperimentato un 4-3-3 e poi un 3-5-1-1.

    Al Sinigaglia Yildiz ha giocato a sinistra nel tridente, al Bernabeu ha accentrato la propria posizione per sostenere il centravanti Vlahovic. In entrambi i casi, così così per non dire male. Col Real, peraltro, la mossa di inserire Koopmeiners in mezzo al campo ha significato l'esclusione di Francisco Conceiçao, uno dei migliori della Juve in questo avvio di stagione, che non a caso qualcosa dal proprio ingresso in campo ha provato a fare.

    Nel 3-4-2-1 tudoriano, un altro Yildiz che possa giostrare sul centro-sinistra per rientrare sul destro non c'è. Così come in un 4-3-3. Potrebbe essere adattato Cambiaso, che ha caratteristiche diversissime, oppure lo stesso Conceiçao che però è mancino. Senza poter contare troppo su uno Zhegrova fin qui poco impegnato, nonché costantemente in lotta con gli ostacoli del fisico. E con un'espressione di sospetto verso il doppio centravanti, considerando il rendimento altalenante se non negativo dei vari Vlahovic, David e Openda. Mentre Adzic, dopo il Derby d'Italia, è quasi tornato nel dimenticatoio.

    Yildiz, dunque, a meno di sorprese con la Lazio ci sarà. Da capire se in un 3-4-2-1, in un 4-3-3, in un 3-5-1-1. Se giocherà più verso il centro, più verso la fascia sinistra. Ma ci sarà. Anche se fin qui le ha giocate tutte, anche se da tempo dà l'impressione di avere la lingua penzoloni. Un bel problema per una Juve che proprio non può e non riesce a fare a meno di lui.

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