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Hugo AlmeidaGetty/GOAL

Hugo Almeida, il gigante che ha fatto flop al Cesena: effetto nostalgia troppo tardi

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È difficile trovare un paese in cui la nostalgia scatta in maniera continua e costante più che in Italia. In ogni ambito, si rimane aggrappati al passato senza scoprire qualcosa di nuovo. Con il passare degli anni sono arrivati nuovi interpreti, ma il ricordo di come facevano stare bene in gioventù - proprio perché era gioventù - passa sopra ogni cosa.

In questo modo si ascoltano gli stessi artisti che spopolavano vent'anni prima e trovano nell'ancora di salvezza eterna l'Italia. Si vola a vedere pellicole che ricalcano o ricordano i film con cui si è cresciuti. Un continuo riproporre, credendo senza alcun dubbio che possa ancora andare bene. Si fa andare bene. Il calcio non fugge a questa regola e nel corso negli ultimi quindici anni si è visto in maniera costante.

In Serie A approdano i calciatori over 30 capaci di fare la storia all'estero. La lista è infinita. In cerca di un approdo facile, in cui grazie al calare della continuità in molti hanno trovato largo consenso, le grandi avuto fortuna con i big, che da una forza passata di dieci si sono accontentati di un bel sette, abbastanza in una Serie A sempre meno competitiva. Le piccole, invece, hanno puntato per forza di cose su chi era un 7 o un 8 su 10. Avendo a che fare con un 4. Ovvio, con gli anni passati.

La speranza di poter vivere ancora il passato, con nostalgia e speranza, ha avuto modo di essere spazzata via dopo pochi mesi. Uno di questi casi è sicuramente quello di Hugo Almeida, arrivato a Cesena nel 2014.

  • Hugo Almeida Werder Bremen 2010Getty Images

    BRACCIO ARMATO TRA PATRIA E BUNDESLIGA

    Un gigante. Un metro e 90 per 90 kg. Hugo Almeida è stato l'opposto rispetto agli attaccanti portoghesi riusciti a raggiungere un buon numero di reti nella Nazionale lusitana. Undicesimo in graduatoria, non è mai stato un bomber assoluto. Più una boa, capace di fare sponda e servire i compagni. Lavoro sporco, ma anche un dato non proprio da cestinare in termini realizzativi. Certo, non ha mai avuto l'occasione di mettere a segno venti goal, ma non era ciò per cui veniva utilizzato in Portogallo e in giro per l'Europa.

    Nato nella piccola Figueira da Foz nel 1984, Hugo Almeida entra nelle giovanili del Porto, dove con i giusti sguscianti compagni al suo fianco riesce a raggiungere 21 reti in 23 gare con la maglia della seconda squadra. Il grande risultato della sua carriera, mai ripetuto nei successivi vent'anni.

    Un colosso del genere riesce a mettersi in mostra con l'esplosività della sua età, ma contro colleghi più esperti e tattica più definita, diverrà la boa che aiuta una punta più piccola ed efficace, o in alternativa le ali pronte ad inserirsi scattando senza freni dalle fasce.

    Negli anni in patria tra Uniao Leiria, Boavista e la prima squadra del Porto non sarà mai un imprescindibile, riuscendo però ad essere titolare alla sua ultima stagione con la casacca dei Dragoes, quella prima del passaggio in Germania con la casacca del Werder Brema.

    In Bundesliga, invece, Hugo Almeida avrà una media vicina al goal ogni due partite, come braccio armato di Miro Klose e del Diego pre-Juventus. Leggermente più bassa rispetto al periodo in Turchia, in cui avrà meno dettami tattici e più forza bruta nel dare sfogo al proprio mancino, forte e preciso.

    Sono anni in cui Hugo Almeida vince con la regolarità, sia a Istanbul che a Brema, continuando ad arricchire il proprio palmares iniziato con il successo in Champions League. Una vittoria a metà, però, vista la cessione in prestito al Leiria nel calciomercato invernale.

    Mesi più tardi la truppa di José Mourinho conquisterà l'Europa, ma per il futuro Special One non ci sarà dubbio: il grande rapporto con Hugo Almeida, ceduto temporaneamente per permettergli di trovare maggior spazio, lo porterà a considerarlo tranquillamente come campione continentale.

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  • Hugo Almeida Portugal 2014Getty

    SFUMANO REAL MADRID E SOGNO MONDIALE

    Nel gennaio 2011, Hugo Almeida lascia Brema dopo quattro stagioni e mezzo. Andrà a giocare a Istanbul, non prima di essersi avvicinato alla grande occasione della carriera: il Real Madrid. Sulla panchina dei Blancos siede il vecchio maestro Mourinho, che ha deciso di puntare su di lui in virtù dell'infortunio capitato a Gonzalo Higuain. I nomi sul tavolo sono molteplici, da Dzeko al nome alla fine prescelto, ovvero Adebayor.

    Mourinho e il direttore sportivo Valdano dialogano. José cerca di convincerlo come possa essere l'uomo giusto per qualche mese, ma l'argentino non ne vuole sapere:

    "Ero nella fase finale del contratto con il Werder e si è presentata l'opportunità di andare al Real Madrid" racconterà Hugo a 'Jornal de Noticias. "José Mourinho voleva che fosse così. Ho lavorato tutta la mia carriera per arrivare in un club di quelle dimensioni, in più avevo degli amici laggiù. Purtroppo le cose non sono andate bene. Il direttore sportivo Valdano non mi ha voluto e ho dovuto andare avanti con vita":

    La Turchia sarà una delle tante tappe della sua carriera dopo aver lasciato la Germania, con l'approdo in Italia con il Cesena, il trasferimento in Russia per giocare con Kuban e Anzhi, il tentativo greco in maglia AEK Atene e la stagione croata di Spalato. Una grande squadra, però, non arriverà mai, tra i no finali dei dirigenti e una vera esplosione mai avvenuta. Quella - magari anche abbagliante - capace di trasportarlo in una realtà superiore.

    La grande soddisfazione della sua carriera sarà quella di vestire con alti e bassi la maglia della Nazionale portoghese per un decennio, riuscendo a partecipare ad due Europei e due Mondiali, ultimo dei quali nel 2014. Qui Hugo Almeida è costretto a dare forfait contro la Germania per infortunio, dicendo addio al sogno internazionale. Sarà la sua penultima gara, con saluto finale a inizio 2015.

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  • Hugo Almeida CesenaGetty Images

    FLOP AL CESENA E DESTINO INTER

    L'infortunio alla coscia sinistra occorso contro la Germania terrà fuori Hugo Almeida per il resto della fase a gironi e dunque per il Mondiale 2014, visto l'immediata eliminazione del Portogallo di Cristiano Ronaldo dal torneo. Rimasto senza squadra il primo luglio successivo per la conclusione del contratto con il Besiktas, andrà in cerca di una squadra che possa dagli fiducia a trent'anni, dopo essere rimasto per diverse stagioni dal grande giro dei tornei big d'Europa.

    Nel corso dell'era turca ha saltato diverse partite per vari problemi fisici, l'ultimo prima dell'addio quello capitato al Mondiale. Il Cesena vede in lui una grande opportunità. L'effetto nostalgia più forte di ogni cosa. L'aver giocato Champions e Mondiale passa sopra la condizione fisica e il non aver mai giocato, se non a inizio carriera, in squadre abituate a non avere una rosa lunga e senza ambizioni di alta classifica.

    Da svincolato a inizio ottobre 2014, approda in un Cesena neopromosso che può contare in attacco su Rodriguez, Succi e Defrel. Manca il grande bomber, ma l'idea dei romagnoli è che l'arrivo di Hugo Almeida possa contribuire sia a se stesso, sia ai suoi compagni:

    "Per me è un piacere grande essere parte di questa squadra" dirà Hugo Almeida nella conferenza di presentazione. "Le mie condizioni fisiche sono buone, sto lavorando per trovare il ritmo partita dopo il piccolo infortunio. Il passato è passato ora guardo solo il mio futuro e nel mio futuro c'è solo il Cesena.

    Sognavo di venire a giocare in Italia da bambino, è un campionato molto tattico con squadre molto forti. Il mio idolo era Bobo Vieri. Il mio obiettivo è quello di tornare in forma in 2 settimane di lavoro. Ho caratteristiche da terminale in area, amo ricevere i cross e giocare per i compagni. Per me non si tratta di un nuovo inizio, ma dell'inizio di una nuova avventura con il Cesena".

    Dopo aver rifiutato il trasferimento in India per mettersi in gioco, Hugo Almeida esordirà in Serie A contro l'Inter. Il destino sembra parlare. La sua più nota realizzazione è infatti quella del 2005/2006, una punizione di mancino all'incrocio, giudicata da molti come la miglior battuta da fuori e da fermo nella storia della competizione.

    Ma si tratta del passato, di un Hugo Almeida senza problemi fisici e con al suo fianco giocatori come Diego, Raul Meireles, Lucho Gonzalez, Pepe, Bosingwa. Insomma, una squadra top. Al Cesena, invece, le difficoltà da neopromossa contro i colossi del campionato sono palesi. La gara contro l'Inter sarà per il portoghese solo quella dell'ultima mezzora, senza lode.

    Una situazione simile ai successivi mesi, in cui giocherà altre nove volte (quasi sempre titolare), senza mai segnare. Senza mai dimostrare di poter essere ancora un buon attaccante. L'esperienza italiana durerà fino a gennaio, quando prenderà la via della Russia per cominciare la sua definitiva parabola discendente.

    Hugo Almeida ha chiuso la carriera in patria con il Coimbra nel 2020 per iniziare la carriera da allenatore. Attualmente è vice allenatore ad Esfahan, con il Sepahan. Avrà nostalgia della musichetta della Champions o dei colori Mondiali, probabilmente. Ma si tratta del passato, troppe volte inutilmente riportato a galla.

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