Il retroscena sul futuro svelato da Gasperini: "Ho pensato di andare al Napoli"

Gasperini ha parlato innanzitutto del suo carattere: è una leggenda, stando a quanto dice, il suo essere "focoso".

"Incaz*oso, boh, non sempre. Come ho già chiarito, sono stro**o con gli stro**i e buono con i buoni. Ecco, non sopporto i soprusi, le ingiustizie. Sono poco diplomatico".

Gasperini poi ha proseguito la sua analisi sul calcio attuale parlando della questione arbitrale e dei metri di giudizio utilizzati in Italia e all'Estero.

"Devo ammettere che quello degli arbitri è diventato un mestiere impossibile, colpa del regolamento che troppo spesso non è chiaro. Sui contatti e i falli di mano non si capisce più nulla. Troppe interpretazioni dissimili e notevoli diversità tra il campo nazionale e quello internazionale. In serie A e nelle coppe si giocano due differenti sport".

Nella sua analisi ha toccato poi il tasto della costruzione dal basso.

"Il calcio senza contatto diventa brutto, brutto come quello dei passaggi sistematici al portiere. L’Ifab dovrebbe fare qualcosa per evitare questa idiozia, una perversione. Ti rendi conto che oggi il giocatore che tocca più palloni con i piedi è il portiere? Il gioco speculativo lo trovo orribile. Il calcio non è all’indietro, ma portato in avanti, verso la porta avversaria".

Poi, Gasperini ha parlato della sliding door relativa al suo futuro: il Napoli.

"Ho pensato di andare al Napoli, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta, ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione. Abbiamo vinto e alla fine hanno prevalso Bergamo, la sua gente. A Napoli ora c’è Conte, i tifosi non possono provare dispiacere".