Gakpo a rischio sanzione: nel mirino il messaggio religioso durante i festeggiamenti per il titolo

Al Liverpool bastava un pareggio contro il Tottenham per aggiudicarsi la ventesima Premier League nel primo anno sotto la guida del nuovo allenatore Arne Slot.

I 'Reds' hanno reagito allo svantaggio e il gol di Gakpo per il momentaneo 3-1 ha segnato la svolta decisiva verso la netta vittoria (5-1 il risultato finale).

L'olandese ha festeggiato il goal togliendosi la maglia, il che gli è valso immediatamente un cartellino giallo per violazione del regolamento.

Inoltre, la sua esultanza ha immediatamente suscitato paragoni con quella di Kakà del 2007, quando il centrocampista brasiliano mostrò la maglia intima dopo la vittoria con il Milan contro il Liverpool nella finale di Champions League. Sia Gakpo che il brasiliano avevano lo stesso messaggio stampato sulla maglia: "I belong to Jesus", ovvero "io appartengo a Gesù".

Un gesto che potrebbe costare caro a Gakpo.

Le regole della Federcalcio inglese lasciano poco spazio all'interpretazione quando si tratta di questioni religiose: secondo la norma numero 4 del regolamento dell'International Football Association Board, ai giocatori è vietato mostrare messaggi politici, religiosi o personali sui propri indumenti.

Il testo della regola recita: "L'equipaggiamento non deve contenere slogan, dichiarazioni o immagini di carattere politico, religioso o personale. I giocatori non devono mostrare indumenti intimi che contengano slogan, dichiarazioni o immagini di carattere politico, religioso o personale, né pubblicità, ad eccezione del logo del produttore. In caso di violazione, il giocatore e/o la squadra saranno puniti dall'organizzatore della competizione, dalla federazione calcistica nazionale o dalla FIFA".

La FA potrebbe infliggere un'ammonizione o ulteriori sanzioni a Gakpo. La prossima partita è prevista per il 4 maggio contro il Chelsea: tuttavia, non è ancora chiaro se siano già state avviate delle indagini.