Continuo a pensare che la Roma, prima o poi, ne verrà fuori. I segnali delle ultime partite, in questo senso, sono stati incoraggianti. Perché sì, la Roma è uscita dal campo senza punti tra Napoli e Atalanta. Ma al Maradona ha sfiorato il pareggio, e contro una Dea che ultimamente le sta dando di santa ragione a chiunque se l'è giocata alla pari per una settantina di minuti.
Non è un'opinione, ma un dato fatto, che la squadra appena presa in mano da Claudio Ranieri ha poco o nulla a che fare con la zona retrocessione. Lo dice la rosa, evidentemente e nettamente superiore a quella di un Verona, di un Monza, di un Como, dello stesso Lecce. Lo dicono le potenzialità di una squadra che dovrebbe lottare per l'Europa. Lo dicono, appunto, anche le prestazioni debolmente confortanti delle ultime partite. Compresa quella di Europa League contro il Tottenham, nella quale i giallorossi sono stati in grado di rispondere colpo su colpo agli Spurs, trovando in pieno recupero il pareggio con Hummels.
Però poi c'è la classifica. E la classifica dice che la Roma è quintultima alla pari con il Lecce, con due sole lunghezze di margine sulla zona retrocessione. E sabato andrà in scena proprio un delicatissimo “scontro diretto” – se così si può chiamare – proprio contro i salentini. Roba che, se non sei abituato a sguazzare in acque melmose, ti si bloccano le gambe e la testa ed entri nel panico. Per cui occhio: meglio che la Roma si rimbocchi in fretta le maniche. O chissà che cos'altro di imprevedibile potrà accadere.