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Gudmundsson FiorentinaGetty Images

Dove può arrivare la Fiorentina con Gudmundsson? Tra un rientro più vicino ed un possibile nuovo assetto

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Da un inizio da incubo, scandito anche dalle voci che volevano la panchina di Palladino non proprio solidissima, ad un cammino da sogno.

Nel giro di pochissimo il mondo per la Fiorentina si è completamente ribaltato, tanto che oggi i viola si godono una classifica che li vede al secondo posto, insieme ad Atalanta, Inter e Lazio, staccati di una sola lunghezza dalla capolista Napoli.

Per l’ultima partita non vinta dalla compagine viola in campionato bisogna tornare a fine settembre ed al pareggio nel derby contro l’Empoli e da allora in poi sono arrivate solo quelle gioie che l’hanno portata ad essere una delle più belle novità proposte dal torneo.

Oggi la Fiorentina pensa in grande e probabilmente nemmeno in casa gigliata si riescono ad intravedere i limiti di un gruppo che sin qui ha stupito per capacità di ottenere grandi risultati a fronte anche di momenti di sofferenza.

Limiti difficili da immaginare anche perché fino ad oggi Palladino ha potuto contare pochissimo su quello che, almeno sulla carta, dovrebbe essere l’elemento più forte dell’intera rosa: Albert Gudmundsson.

  • Gudmundsson FiorentinaGetty Images

    SOLO QUATTRO PRESENZE IN CAMPIONATO

    Delle decidi partite sin qui disputate dalla Fiorentina in questo campionato, sono state due terzi (ma anche di più considerando il minutaggio) quelle giocate senza poter contare sulla qualità e l’estro di Gudmundsson.

    Acquistato la scorsa estate dopo un lungo inseguimento partito già lo scorso gennaio, il centrocampista islandese è stato inizialmente fermato da un problema ad un polpaccio che lo ha costretto a saltare le prime quattro partite.

    Il suo debutto in viola si è registrato solo il 22 settembre, quando è entrato nel secondo tempo di una sfida con la Lazio che i gigliati stavano perdendo per 1-0 all’Artemio Franchi.

    Un esordio da trascinatore assoluto, scandito da un rigore procurato al primo pallone toccato e dalla trasformazione dei due penalty che hanno poi consentito alla Fiorentina di ribaltare la situazione.

    Da lì in poi una manciata di minuti in Conference League, la partita senza acuti contro l’Empoli, il goal decisivo contro il Milan e l’infortunio patito dopo appena 9’ della successiva gara contro l’Empoli.

    Tre goal in 202’ di campionato, ma anche la sensazione che il vero Gudmundsson a Firenze non lo si sia ancora visto.

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  • Lucas Beltran Fiorentina 2024-2025Getty Images

    LA RINASCIA DI BELTRAN

    Lo stop di Gudmundsson è coinciso con la rinascita di Lucas Beltran, uno dei giocatori sulla carta più forti della Fiorentina, ma che fino alla partita con il Lecce era sembrato essere quasi ai margini del progetto di Palladino.

    Fino a quel momento, aveva alternato quattro panchine a tre scampoli di partita (una sola da titolare in campionato), ma da quando è stato chiamato in causa al Via del Mare in sostituzione proprio dell’islandese, ha cambiato marcia.

    Beltran sta proponendo la migliore versione di sé stesso da quando da quando gioca in Italia e lo sta facendo anche grazie all’aiuto di Moise Kean. Nella sua prima stagione in viola si è capito che fa enorme fatica ad agire da unica punta, ma le cose cambiano se gioca a supporto di un centravanti capace di sostenere il peso dell’attacco.

    Più trequartista che seconda punta, posizione questa nella quale era stato già dirottato da Vincenzo Italiano, ma oggi la musica è diversa rispetto alla scorsa stagione.

    Il gioiello argentino, nelle ultime cinque partite di campionato (sempre da titolare) ha segnato due reti (contro Lecce e Roma) e sfornato tre assist (contro Roma, Genoa e Verona).

    L’intesa con Kean sta crescendo di partita in partita e con le sue prestazioni ha quasi fatto passare in secondo piano l’assenza di Gudmundsson.

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  • QUANDO RIENTRA GUDMUNDSSON

    La Fiorentina spera ovviamente di poter presto contare sul suo uomo di maggiore qualità.

    Gudmundsson sta smaltendo l’infortunio al bicipite femorale che lo blocca ai box dallo scorso 20 ottobre e la sosta per gli impegni delle Nazionali potrebbe correre in suo aiuto.

    La sensazione è quella che possa essere a disposizione per Como-Fiorentina in programma il prossimo 24 novembre e che dunque possa tornare abile ed arruolabile subito dopo la sosta.

    La Fiorentina sta sognando in grande e con un Gudmundsson in più potrebbe alzare ulteriormente la sua asticella.

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  • COME CAMBIA L’ATTACCO VIOLA

    Le recenti prestazioni di Lucas Beltran dicono che Gudmundsson può recuperare con ‘relativa calma’ e che dunque non c’è bisogno di un suo eventuale ritorno dal 1’ contro il Como.

    Al Sinigaglia, qualora dovesse effettivamente rientrare nella lista dei convocati, potrebbe partire dalla panchina per poi essere gettato nella mischia in caso di esigenze particolari.

    Quello che è certo è che i galloni da titolare sono i suoi e bisognerà poi vedere come verrà gestito proprio Beltran: l’argentino è un vice-Gudmundsson o Palladino penserà ad un qualcosa di diverso?

    Tecnicamente si potrebbe anche immaginare un Kean prima punta supportato dallo stesso Gudmundsson (alto a sinistra), Beltran e Colpani, ma molto dipenderà dall’attitudine dei quattro a sacrificarsi per la squadra e dalla capacità della Fiorentina di sostenere un attacco così pesante.

    Palladino, nella prima parte di stagione, ha spesso dato a Bove il compito di equilibrare la situazione galleggiando tra trequarti e mediana e l’intuizione ha dato i frutti sperati.

    Con il ritorno di Gudmundsson bisognerà necessariamente cambiare qualcosa, resta da vedere in che direzione andrà il tecnico viola.

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