Un difensore centrale per la Juventus a gennaio: da Skriniar a Hancko, un sogno, un obiettivo e un nome a sorpresa

Antonio Silva è il profilo che in casa bianconera metterebbe tutti d'accordo, sia dal punto di vista anagrafico che tecnico.

Il centrale portoghese ha compiuto 21 anni il 30 ottobre e da tempo è considerato l'astro difensivo nascente non solo del Benfica, ma anche dell'intero movimento calcistico lusitano: non a caso conta diciassette gettoni con la nazionale capitanata da Cristiano Ronaldo, con cui ha preso parte ai Mondiali in Qatar e agli ultimi Europei tedeschi.

Antonio Silva ha sempre dimostrato di possedere una certa precocità nel raggiungimento degli obiettivi personali: questa in corso è infatti già la terza stagione consecutiva in qualità di punto di riferimento difensivo del Benfica, dove ha iniziato a giocare con regolarità a partire dal 2022/23, quando le 'Aquile' vinsero il loro ultimo titolo portoghese e arrivarono fino ai quarti di finale di Champions League (eliminazione per mano dell'Inter).

Soltanto la stagione precedente, invece, Antonio Silva si era laureato campione d'Europa a livello giovanile con l'Under 19 del Benfica, vittoriosa in Youth League.

Legato alle 'Aquile' da un contratto valido fino al 2027, Antonio Silva potrebbe lasciare Lisbona a gennaio: la conferma l'ha data il suo agente Jorge Mendes, con tanto di ammissione della volontà del suo assistito di sbarcare a Torino. L'ultima parola, però, sarà del Benfica.

"La Juventus vuole Antonio Silva e Antonio Silva vuole firmare con la Juventus. Il Benfica ha l’ultima parola, dovrà prendere una decisione e quindi serve avere un po’ di pazienza. Vedremo cosa succederà. Sicuramente ad Antonio Silva piacerebbe molto andare alla Juve. I tempi? Il mercato è ancora chiuso, vedremo… Lui è un giocatore molto importante, ha grande qualità ed è stato seguito dai più importanti club del mondo".

Da non sottovalutare è l'accostamento della Juventus a David Hancko, pilastro del Feyenoord e della nazionale slovacca con un passato in Italia tra le fila della Fiorentina: con la maglia viola, il classe 1997 scese in campo soltanto cinque volte (tutte in campionato) nella stagione 2018/19.

Il club toscano lo ha poi ceduto a titolo definitivo ai cechi dello Sparta Praga ma è in Olanda che Hancko sta vivendo la propria consacrazione: il 26 novembre è balzato agli onori della cronaca per la rete che ha regalato un punto insperato sul campo del Manchester City, rimontato fino al 3-3 dopo il triplo svantaggio.

Hancko è probabilmente il profilo meno 'appariscente', ma non per questo più bistrattato: lo stesso Cristiano Giuntoli ne aveva parlato in questi termini nel pre-partita di Monza-Juventus.

"Ci stiamo guardando intorno. È un bravo calciatore che seguiamo da un po’ di tempo, ma non è il solo. Siamo alla finestra, sappiamo che dietro dobbiamo assolutamente fare qualcosa".

Il nome di Hancko stuzzica e non poco nell'ambiente bianconero, su questo non vi sono dubbi.

Slovacco come Hancko è anche Milan Skriniar, il quale non ha di certo bisogno di presentazioni: ex colonna dell'Inter, da ormai un anno e mezzo gioca in Francia al PSG.

O meglio sarebbe più corretto dire che non gioca molto, visto che nei piani di Luis Enrique non gode di molta visibilità: proprio questo aspetto giocherebbe in favore della Juventus, che potrebbe puntare su un elemento a caccia di riscatto in un contesto conosciuto come quello italiano.

Il PSG potrebbe anche acconsentire a una partenza in prestito, anche se rimarrebbe lo scoglio dell'elevato ingaggio percepito da Skriniar all'ombra della Tour Eiffel: sono 9 i milioni percepiti a stagione dall'ex Inter. Inoltre sarebbe forte il pressing del Galatasaray, deciso a puntare sullo slovacco: a mancare sarebbe l'accordo tra i due club.

Lo status di vecchio simbolo tecnico dei rivali nerazzurri, comunque, non apparrebbe come un freno alla trattativa, bensì come una sorta di stimolo per uno 'sgarbo' a oltre un anno dal tormentato addio di Skriniar alla Milano interista: chissà, dunque, che al prossimo Derby d'Italia non possa prendere parte anche lo slovacco, stavolta come risorsa e non come avversario da battere.