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Ousmane Dembele PSG journey GFXGetty/GOAL

Il riscatto di Dembélé: dal flop da 148 milioni di euro del Barcellona a favorito per il Pallone d'Oro, con il suo PSG ad un passo dalla gloria nella finale di Champions League

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A cavallo tra la fine dell'anno e l'inizio del nuovo, Ludovic Giuly ha sottolineato quanto fosse fortunata la Ligue 1 ad avere un giocatore come Ousmane Dembele. "È un dribblatore incredibile, veloce e dotato di grande potenza", ha dichiarato l'ex fuoriclasse del Monaco e del Paris Saint-Germain a Telefoot.

Tuttavia, Giuly ha riconosciuto che, nonostante tutte le qualità di Dembélé, il rendimento dell'attaccante del PSG lasciava spesso a desiderare. "Se fosse più bravo sotto porta", ha detto l'ex ala francese, "potrebbe essere uno dei grandi giocatori della Ligue 1. E, cosa ancora più importante, potrebbe vincere pure il Pallone d'Oro".

A distanza di soli sei mesi, però, Dembélé è già tra i favoriti per questo prestigioso premio, perché uno dei più grandi talenti incompiuti del calcio non solo ha migliorato la sua capacità di finalizzazione sotto porta, ma ha anche finalmente messo la testa a posto: ora resta la partita più importante della sua stagione, quella contro l'Inter che vale la Champions League 2024/25.

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    "NON HO MAI VISTO NESSUNO CON IL SUO TALENTO"

    Dembélé ha sempre avuto tutte le qualità del mondo. L'ex direttore sportivo del Rennes, Mikael Silvestre, lo ha descritto come il teenager più dotato che abbia mai visto dai tempi in cui giocava al Manchester United insieme a Cristiano Ronaldo; l'ex allenatore del Borussia Dortmund, Thomas Tuchel, ha affermato che era un piacere vedere Dembélé sfoggiare le sue "incredibili abilità" durante gli allenamenti; Martin Braithwaite è rimasto semplicemente sbalordito dal francese quando è arrivato al Barcellona nel 2020.

    "Non ho mai visto nessuno con il suo talento. Dico sul serio!", ha dichiarato il danese a Tot Costa. "Leo Messi è di un altro livello, ma dopo di lui non ho visto nessun giocatore come Dembélé. Quel ragazzo è speciale".

    Persino Messi ha descritto Dembele come "un fenomeno in campo". Il problema, però, sussisteva fuori dal rettangolo verde di gioco.

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    TRADITA LA FIDUCIA DEL BARCELLONA

    Anche nei momenti in cui Dembélé era in perfetta forma fisica, si faticava a giustificare la fiducia che il Barcellona continuava a riporre in lui. Rimaneva un personaggio enigmatico. Iniesta aveva chiaramente ragione quando diceva che il francese aveva "il genio nei piedi", ma era sempre difficile capire cosa gli passasse per la testa. Il presidente del club Laporta ha difeso ripetutamente Dembélé in pubblico, insistendo sul fatto che meritava un "trattamento speciale" perché era un giocatore di grande talento. Tuttavia, nonostante gli fossero state date innumerevoli possibilità di dimostrare il suo valore, Dembélé ha di fatto voltato le spalle al Barcellona passando al PSG nell'estate del 2023. "Mi fa male perché penso che qui ci siamo presi molta cura di lui", ha ammesso l'allora allenatore Xavi.

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  • dembele barcelona(C)Getty Images

    "MI PIACCIONO I GIOCATORI BRAVI, MA PREFERISCO QUELLI CHE SI IMPEGNANO"

    Per il Barcellona, l'acquisto di Dembélé si è rivelato un affare disastroso anche dal punto di vista finanziario. Alla fine, infatti, i blaugrana hanno pagato al Dortmund la cifra astronomica di 148 milioni di euro per l'attaccante francese, recuperando poi solo la metà dei 50 milioni di euro incassati dalla clausola rescissoria pagata dal PSG, poiché il giocatore aveva diritto agli altri 25 milioni di euro in base ai termini dell'accordo. Il Barça aveva anche cercato di convincere Dembélé a prolungare il contratto prima della sua partenza, ma senza successo.

    "Mi piacciono i giocatori bravi, ma preferisco quelli che si impegnano", ha dichiarato Enric Masip, consigliere di Laporta, in un'intervista a SPORT. "Dembélé aveva già dimostrato la sua mancanza di riconoscimento quando non ha rinnovato il contratto. È molto facile baciare lo stemma quando si segna un goal. È legittimo voler guadagnare di più, ma non dici una cosa oggi e un'altra domani. Quindi, preferisco giocare con un ragazzo delle giovanili o con Raphinha, che dà il massimo in ogni allenamento, piuttosto che con qualcuno che ti offre una prestazione da nove e il giorno dopo una da tre."

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    IL PUNTO DI SVOLTA DELLA SUA CARRIERA

    All'epoca, tuttavia, si pensava che il Barça avesse fatto bene a separarsi da un giocatore così frustrante e incostante. La natura della partenza di Dembélé fu sicuramente dolorosa, ma l'opinione comune in Catalogna era che l'attaccante francese sarebbe presto diventato un problema per il PSG. Ma le cose non andarono propriamente così.

    Ci fu un episodio, all'inizio dell'avventura sulla panchina parigina di Luis Enrique, che fece pensare che le cose stavano per andare in quel senso: lo scorso settembre, infatti, Dembélé venne escluso dai convocati per la partita di Champions League contro l'Arsenal del 1° ottobre.

    Il tecnico spagnolo si era rifiutato di spiegare con precisione perché Dembele fosse stato escluso, affermando solo che "se qualcuno non rispetta le aspettative della squadra, significa che non è pronto per giocare". Tutto sembrava molto simile al comportamento poco professionale che aveva caratterizzato la permanenza di Dembélé al Barcellona, e si era persino parlato della possibilità che il litigio potesse segnare la fine della sua carriera ai massimi livelli.

    Come si è scoperto poi, invece, quello è stato un punto di svolta per il suo futuro.

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    IL CAMBIO DI RUOLO: IL FALSO 9 DEL PSG

    Dembélé ha ritrovato la forma verso la fine di dicembre. Dall'inizio del 2025, però, è stato semplicemente magnifico. Nessun giocatore dei principali cinque campionati europei è stato direttamente coinvolto in più goal rispetto a Dembélé (31), che ne ha segnati 25, un bottino davvero notevole per un giocatore che in sei stagioni in Spagna ha totalizzato solo 24 reti.

    Un cambio di posizione "geniale" si è rivelato fondamentale per la sua trasformazione, tant'è che persino Luis Enrique è rimasto sorpreso di quanto abbia funzionato bene per il PSG spostare Dembélé in un ruolo centrale.

    "Mentre la scorsa stagione lo vedevamo partire da ala, ora lo vediamo agire più come un numero 9, ed è qualcosa di cui tutti beneficiamo e di cui siamo tutti contenti", ha detto il tecnico spagnolo a RMC Sport."Ma ciò che sorprende è il suo movimento costante nell'area di rigore. È sempre dove deve essere, quindi è in grado di ricevere la palla e segnare con un tocco".

    Il risultato finale è che i goal di Mbappé non sono mancati affatto in questa stagione, ma l'ex capocannoniere dei parigini si è detto felice per il suo amico.

    "Sono il suo tifoso numero uno", ha detto l'attaccante del Real Madrid in un'intervista a L'Equipe. "Conosco le sue qualità da quando avevamo 14 anni. Penso anche che abbia fatto un salto di qualità dal punto di vista mentale, il che significa che è più rilassato sotto porta. È un fuoriclasse!".

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    FORTE CANDIDATO PER IL PALLONE D'ORO

    Per il Pallone d'Oro 2025 il nome di Dembélé è tra i più caldi. È già stato nominato Giocatore dell'anno della Ligue 1 dopo aver portato il PSG alla conquista del titolo e questo sabato avrà la possibilità di aiutare i parigini a vincere la prima Champions League della loro storia.

    Come ha subito sottolineato Luis Enrique, Dembélé ha tratto enormi benefici dall'essere circondato da giocatori davvero eccezionali, ma, come ha dimostrato il 28enne sia ad Anfield contro il Liverpool che all'Emirates Stadium contro l'Arsenal, ora è lui il top-player indiscusso del PSG.

    "Quando giocavo alla PlayStation da bambino, Ousmane era il tipo di giocatore che sceglievi quando avevi bisogno di qualcuno che cambiasse il gioco", ha detto l'allenatore. "Bisognerebbe chiedergli cosa ha mangiato a Natale, perché se già l'anno scorso era bravo, nel 2025 è ancora meglio. E ha un atteggiamento impeccabile".

    Che vinca o meno il Pallone d'Oro, sembra che Dembélé abbia finalmente trovato la giusta strada: ora è finalmente il campione che tutti attendevano.

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