Pubblicità
Pubblicità
David Kaua - NXGNCEE Cup - GOAL

David Kauã, gemma del Palmeiras con Messi idolo: chi è il NXGN Best Player della CEE Cup 2023

Pubblicità

Visione, organizzazione, programmazione e soprattutto l’incredibile capacità di scovare e formare talenti di livello mondiale. Il Palmeiras continua a raccogliere i frutti di un lavoro eccellente dentro e fuori dal campo. Il Verdão colleziona un successo dopo l’altro sul rettangolo verde di gioco grazie ai gioielli cresciuti e sbocciati a San Paolo.

Qualcuno fa le fortune della formazione paulista, altri hanno salutato e lasciato la propria casa e il proprio Paese per realizzare il sogno europeo a suon di milioni. La naturale conseguenza e i frutti di un lavoro fatto in maniera oculata e sapiente.

Proprio come accaduto un anno fa, il Verdão ha portato a casa la CEE Cup dopo aver conquistato in patria la prestigiosa Copinha. A Praga, la formazione brasiliana ha alzato al cielo per la quarta volta di fila il trofeo del prestigioso torneo internazionale riservato agli Under 19.

Un trionfo che porta la firma di David Kauã Ramos, tra i più attesi alla vigilia della competizione e vincitore del premio NXGN CEE Cup 2023 Best Player of the Tournament.

Il numero 10 ha trascinato a suon di giocate deliziose e colpi d’altissimo livello il Palmeiras fino al successo, arrivato grazie al 2-1 sullo Slavia Praga, nel ‘remake’ della finale dell’edizione 2022.

Un percorso praticamente perfetto da parte di David Kauã, capace di realizzare un goal olimpico nel 5-2 sul West Ham, nella gara d’esordio della fase a gironi.

Il brasiliano ha disegnato una traiettoria perfetta ed è andato in rete direttamente da calcio d’angolo con il suo mancino, beffando il portiere degli Hammers con una parabola meravigliosa terminata direttamente in fondo al sacco.

La fotografia di un torneo giocato ad altissimo livello da parte del classe 2005, che eredita il premio NXGN CEE Cup Best Player dal suo compagno e grande amico Thalys, altro astro nascente del florido vivaio del Verdão.

“Da quando sono arrivato al Palmeiras abbiamo stretto un legame fortissimo. Per me è come se fosse un fratello - ha raccontato David Kauã a GOAL -. Col passare del tempo, il nostro rapporto è diventato sempre più forte. Condividiamo momenti spensierati fuori mentre e in campo c’è un’intesa incredibile. Ci capiamo con un semplice sguardo”.
  • GLI ESORDI E LE FIGURE DI RIFERIMENTO

    Nato a Bandeirantes, nello Stato del Mato Grosso do Sul, David Kauã Ramos approccia al ‘futebol’ all’età di 11 anni, quando entra a far parte delle giovanili del Laranja Mecanica. Poi passerà all’União Bandeirantes e al Gremio Ourinhos, prima di trasferirsi all’età di 15 anni al Resende, club di Rio de Janeiro.

    È lì che il Palmeiras lo scova, decide di portarlo nel proprio vivaio e puntare su di lui. Il talento cristallino non passa inosservato agli occhi degli scout del Verdão, che non hanno alcun dubbio: per il classe 2005 è il momento di trasferirsi a San Paolo.

    Un percorso in cui David Kauã è legato a due figure di riferimento: il padre e Richard Pabon, direttore internazionale del Palmeiras.

    "Sin da quando ero bambino, credo fortemente che certe persone siano nelle nostre vite per una ragione. Mi considero incredibilmente fortunato ad aver avuto persone come Richard Pabon e, soprattutto, mio padre al mio fianco. Hanno sempre creduto in me e, insieme alla guida divina, sono stati la base della mia carriera”.

    Legami indissolubili che per il giovane 18enne rappresentano certezze della propria esistenza:

    “Mio padre, che di mestiere ha sempre fatto l’operaio in una fabbrica, è stato la forza trainante del mio percorso. La sua dedizione per la mia crescita non ha mai conosciuto limiti. Pioggia o sole, nei giorni feriali o nei fine settimana, era sempre al mio fianco. Il suo impegno per la mia formazione e la sua presenza fissa ai miei allenamenti sono stati impressionanti. È il mio pilastro, la mia ispirazione costante e il motivo per cui persevero nelle sfide. Non riesco esprimere abbastanza gratitudine nei suoi confronti per i sacrifici fatti per me”.

    David Kauã racconta a GOAL un aneddoto scalfito indelebilmente nella sua anima:

    “Un ricordo che rimane impresso nel mio cuore è di una serata piovosa in cui mi allenavo da solo. Nonostante l'acquazzone, mio padre iniziò a giocare con me, con i suoi stivali da lavoro incrostati di fango. Mentre la pioggia si intensificava, ridevamo e ci allenavamo: in quel momento ho provato un sentimento fortissimo. Momenti come questi (la vittoria della CEE Cup, ndr) che mi ricordano le battaglie che abbiamo affrontato insieme e le vittorie che ci aspettano. La dedizione di mio padre mi ha insegnato che l'amore e il sacrificio possono spingerti ad altezze inimmaginabili. Accetta le sfide, impegnati e ricorda che ogni fase del viaggio è una testimonianza della tua crescita”.

    Nel percorso David Kauã ha incontrato al Palmeiras Richard Pabon, un’altra figura fondamentale nel cammino ricco di ostacoli:

    “Prima della CEE Cup abbiamo parlato in hotel a San Paolo mentre prendeva un caffè. Non solo mi ha dato consigli tattici, ma mi ha anche motivato sottolineando l’importanza della CEE Cup per il Palmeiras. Le sue parole mi hanno caricato e siamo riusciti a conquistare il trofeo per la quarta volta. Ho davvero un debito di gratitudine con lui per avermi messo sulla retta via”.

  • Pubblicità
  • David Kaua Palmeiras CEE Cup 2023CEE Cup - Svatopluk Samler

    DAVID KAUÃ, UN ‘8’ E UN ’10'

    Libero di agire tra le linee e creare superiorità numerica grazie alla sua capacità di dribbling e al mancino educatissimo. David Kauã ha ricoperto il ruolo di trequartista centrale nel 4-2-3-1 con cui il Palmeiras di Gilmey Aymberê ha conquistato l’undicesima edizione della CEE Cup.

    Fulcro della manovra offensiva, il classe 2005 ha le idee chiare su quello che considera il suo ruolo ideale per esprimere le sue enormi qualità:

    “Mi sento più a mio agio quando gioco da numero 8 o numero 10. Queste posizioni mi consentono di mostrare i miei punti di forza nel creare occasioni da goal e gestire la manovra offensiva. Mi piace toccare molto spesso la palla, orchestrare le giocate e calciare in porta. Come trequartista, il mio approccio ruota attorno ad un mix di visione, creatività e qualità tecnica. Sono orgoglioso di avere un profondo feeling in campo con i miei compagni di squadra, che mi permette di sapere dove si trovano e servirli”.

    Il numero 10 del Palmeiras è uno specialista dei calci da fermo, come dimostra il goal olimpico realizzato nella gara d’esordio della CEE Cup contro il West Ham con il mancino direttamente all’incrocio dal calcio d’angolo:

    "Calci piazzati e calci d’angolo? Li affronto con la massima dedizione. Credo che queste situazioni offrano preziose opportunità per segnare goal importanti. Dedico molto tempo agli allenamenti dei calci da fermo per affinare la mia tecnica e la precisione nell'esecuzione. Il goal olimpico alla CEE Cup è stato un momento memorabile, una testimonianza delle ore di allenamento investite".

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • IL VIVAIO DEL PALMEIRAS E I MODELLI

    David Kauã Ramos è solo l’ultimo gioiello della generazione di talenti cresciuti nel Palmeiras. La gemma più preziosa è rappresentata senza dubbio da Endrick, ma sono tanti i gioielli cresciuti nel vivaio del Verdão.

    “Ho avuto modo di ammirare da vicino Endrick - racconta a GOAL il 18enne -, un giocatore che è passato dalle nostre giovanili al Real Madrid. Ho avuto l'opportunità di giocare al suo fianco lo scorso anno e seguire da vicino il suo percorso dalle giovanili alla prima squadra ha alimentato le mie ambizione nel seguire una cammino simile nella mia carriera”.

    Il prossimo gioiello delle Merengues non è l’unico:

    “Il Palmeiras continua a produrre talenti straordinari. Tra questi, ho tratto ispirazione da giocatori come Danilo e Gabriel Menino, che hanno avuto un profondo impatto su di me, soprattutto perché gioco nel loro stesso ruolo. Le loro grandi qualità li hanno resi i punti di riferimento per il centrocampo non solo nel Palmeiras ma anche nell’intero movimento calcistico brasiliano”.

  • DAVID KAUÃ, UN BRASILIANO CON MESSI COME IDOLO

    Un numero 10 brasiliano che ha come idolo uno dei due più grandi argentini di sempre, Lionel Messi. Non certamente un’usanza comune tra in casa verdeoro.David Kauã spiega a GOAL i motivi che lo spingono a studiare la ‘Pulga’:

    “Sono sempre stato affascinato dalle giocate di Lionel Messi. La sua capacità di sfondare le difese, la sua visione di gioco impeccabile in campo e la sua padronanza dei calci di punizione con quel sinistro magico: non c'è da meravigliarsi che sia il mio idolo. Da bambino, passavo ore a guardare i video delle giocate di Messi, prima di ritrovarmi a emulare le sue mosse in campo”.

    Proprio i calci da fermo rappresentano il pallino del classe 2005:

    "Un aspetto di Messi che mi ha sempre affascinato è la sua abilità nel tirare i calci di punizione. La sua capacità di piegare e curvare la palla con precisione è a dir poco ipnotizzante. Ho trascorso una quantità non ben precisata di ore sul campo di allenamento provando ad affinare la mia tecnica e tentando di replicare quegli incredibili calci di punizione che Messi trasforma senza sforzo in goal".

    Una questione tecnica ma non solo:

    “Ciò che veramente mi colpisce di Messi è sua incredibile dedizione ed etica del lavoro. È una testimonianza del fatto che mentre il talento può portarti lontano, è la ricerca incessante del miglioramento che fa la differenza. L'umiltà di Messi, la sua sportività e il suo profondo amore per il calcio sono qualità che ammiro profondamente e cerco di emulare nel mio percorso.

    I Mondiali col Brasile e quel sogno di Lionel…

    “Il sogno di Messi di vincere una medaglia d'oro olimpica e alla fine conquistare una Coppa del Mondo per il suo Paese è qualcosa che mi unisce profondamente a lui. Come giocatore, rappresentare la mia nazione nei più grandi palcoscenici e provare a vincere per la mia nazione è un sogno che alimenta ogni mio sacrificio. Mi alleno instancabilmente, spingendomi oltre i miei limiti e incanalando lo spirito dell'inesorabile ricerca dell'eccellenza di Messi”.

  • Pubblicità
    Pubblicità
  • OBIETTIVI E SOGNI

    18 anni compiuti, una carriera promettente davanti e qualche obiettivo già raggiunto, nonostante la giovane età.

    L’arrivo al Palmeiras ha rappresentato la realizzazione di un sogno per David Kauã Ramos, come lui stesso racconta a GOAL:

    “Uno degli traguardi più importanti finora è giocare per una squadra prestigiosa come il Palmeiras. Non era solo il mio sogno, ma anche della mia famiglia. Arrivare in prima squadra e indossare la maglia del Palmeiras è motivo di immenso orgoglio e soddisfazione per tutti noi”.

    Come dicevamo, quest’anno il Verdão si è confermato campione della Copinha in patria, un trofeo prestigioso e molto ambito:

    “Partecipare alla Copinha è sempre stato un mio obiettivo personale. Ricordo vividamente di aver guardato il torneo ogni anno e di aver immaginato me stesso su quel campo, gareggiando ai massimi livelli. Quest'anno quel sogno si è trasformato in realtà. Ho avuto il privilegio non solo di giocare la Copinha, ma anche di avere mio padre accanto allo stadio, che mi guardava dal vivo, piuttosto che attraverso la tv. Quel momento ha racchiuso anni di duro lavoro, sacrificio e sostegno incrollabile, rendendolo un risultato incredibilmente emozionante e apprezzato”.

    Ora, però, David Kauã non vuole fermarsi. Il classe 2005 ha già messo nel mirino nuovi traguardi:

    “Guardando avanti, aspiro ad affermarmi ulteriormente come parte integrante del Palmeiras. Voglio contribuire non solo sul campo ma anche nel contesto più ampio ai successi del club. Inoltre, punto a raggiungere obiettivi sempre più importanti nella mia carriera calcistica. Rappresentare la nazionale del mio Paese è un sogno che tengo stretto e mi impegno a lavorare instancabilmente per raggiungere questo”.

    18 anni ma le idee molto chiare:

    “Il mio obiettivo è lasciare un'eredità duratura nel mondo del calcio, che rifletta non solo i miei successi personali ma anche gli sforzi di coloro che mi hanno sostenuto”.

    David Kauã lavora e sogna in grande:

    "Prima di tutto voglio arrivare in prima squadra al Palmeiras. Poi due traguardi ho ben fissi dentro di me e mi spingono giorno dopo giorno. Il primo è la Champions League e il fascino di competere contro i migliori club di tutta Europa. Ma le mie ambizioni vanno ben oltre le competizioni per club: l’apice dei miei sogni è alzare il trofeo della Coppa del Mondo, rappresentando il mio paese sulla scena mondiale”.

    Obiettivi ben fissati, spirito di sacrificio e talento. Gli ingredienti giusti per una carriera che si preannuncia splendente e ricca di soddisfazioni.