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Cagliari TorinoGetty Images

Dal primo posto al crollo: il Torino di Vanoli è stato solo una bella illusione?

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Sembra passata una vita, ma era il 13 settembre. Un mese e otto giorni fa. Paolo Vanoli veniva premiato Coach of the Month per il mese di agosto e il Torino di lì a poco si sarebbe trovato primo da solo in classifica, davanti all'Inter, al Napoli, al Milan, alla Juventus, a tutte le altre.

Forse sì, era davvero una vita fa. Perché nel frattempo, il mondo si è ribaltato. Così come si è ribaltata la classifica di una squadra che non sa più vincere. O meglio: da qualche tempo sa soltanto perdere.

Il ko in rimonta contro il Cagliari, avversaria che fino a questo momento aveva conquistato i tre punti soltanto una volta, rispedisce la squadra nel solito incubo delle passate stagioni: la mediocrità. Né carne né pesce, né Europa né zona retrocessione. Dando di nuovo la sensazione di aver vissuto un'illusione bella quanto fugace.

  • PORTE APERTE. A TUTTI

    Clamoroso, il crollo del Torino dalla fine di settembre a oggi. Specialmente per quel che di buono si era visto nelle prime giornate di campionato, compreso il brillante esordio a San Siro contro il Milan e quella vittoria incredibilmente sfumata nei minuti di recupero nonostante un doppio vantaggio.

    Se nei primi cinque turni il Torino non ha perso neppure una volta, collezionando tre vittorie e due pareggi e portandosi da solo in vetta alla classifica, il crollo si è materializzato in maniera esplosiva: tre sconfitte di fila contro Lazio, Inter e Cagliari. Fanno quattro contando anche quella in Coppa Italia contro un Empoli imbottito di giovani, con conseguente eliminazione.

    Il primo scricchiolio si è avvertito proprio in quel metà settimana contro i toscani, vincenti per 2-1 all'Olimpico Grande Torino. Da quel momento il Toro ha concesso tre goal alla Lazio, altri tre all'Inter, altri tre al Cagliari. Diventando la quarta peggior difesa del campionato, in compagnia del Venezia.

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  • SOLO UN'ILLUSIONE?

    E dunque, qual è il vero Torino? Quello che vinceva e divertiva pure, o quello che da qualche tempo si è completamente smarrito?

    Le note incoraggianti tra agosto e settembre si sono susseguite: la bella prova contro il Milan, ma anche lo splendido successo contro l'Atalanta, anche se decisivo in quell'occasione si è rivelato il rigore parato nel finale da Milinkovic-Savic a Pasalic. Bella a livello di gioco offensivo anche la vittoria di Verona, pur favorita dall'espulsione nel primo tempo di Dawidowicz.

    Il Torino, però, non ha mai davvero trovato continuità. A Venezia ha vinto nel finale una partita da 0-0 grazie a un episodio, ovvero l'incornata vincente di Saul Coco. Così come 0-0 è finita la sfida della verità contro il Lecce, nella quale sono stati i giallorossi a spadroneggiare in campo e a sfiorare la vittoria.

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  • GLI ERRORI INDIVIDUALI

    A tutto ciò, come sempre, si aggiungono gli errori individuali. Saul Coco ha determinato la sconfitta della Unipol Domus con l'autorete decisiva, ma il suo rendimento era già calato nelle precedenti partite nonostante lo splendido goal segnato contro la Lazio. 9 giorni fa era stato invece Maripan a commettere la sciocchezza della serata, lasciando il Toro in inferiorità numerica in casa dell'Inter già dopo una ventina di minuti: un peccato mortale.

    Il risultato è sotto gli occhi di tutti. E i dati pure, riportati da Opta: tre sconfitte di fila, il che non accadeva da due anni, con almeno tre goal concessi tutte le volte, e questo invece non succedeva dal novembre del 2020.

    "In fase difensiva concediamo troppo - ha detto Vanoli in conferenza stampa dopo la partita di Cagliari - Dobbiamo migliorare. E imparare a marcare l'avversario".

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  • QUALE FUTURO SENZA ZAPATA?

    Visto che i guai non arrivano mai da soli, ecco che da un paio di settimane sul Torino ha cominciato a piovere sul bagnato. Senza Duvan Zapata, la squadra di Vanoli dovrà giocare il resto della stagione con quel che ha: ovvero con Sanabria, a segno a Cagliari, e con l'altrettanto positivo Adams di inizio stagione, oltre a un Vlasic finalmente libero da problemi fisici.

    Si andrà avanti così, tra un possibile rinforzo offensivo a gennaio e una fase difensiva da registrare in fretta. Vanoli ha aperto alla possibilità, sostenendo che "non sono una persona che picchia la testa contro il muro quando le cose non vanno bene" ma precisando al contempo che "anche con una difesa a quattro bisogna saper marcare".

    Che giochi a tre oppure a quattro, il Torino ha bisogno di svoltare in fretta. L'anticipo di venerdì contro il Como, formazione che lo segue in classifica, è l'occasione buona: altrimenti la crisi diventerà nerissima. Anche perché la classifica parla già di nono posto: proprio come l'anno scorso e quasi come le due stagioni precedenti (decima piazza).

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