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Cuadrado PisaGetty Images

I retroscena di Cuadrado sull'addio alla Juventus: "Allegri mi voleva tenere, poi è cambiata la dirigenza. Cardiff unico rimpianto"

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Domani c'è Juventus-Inter e chi conosce bene questa partita è Juan Cuadrado, che ha giocato il derby d'Italia con entrambe le maglie anche se ovviamente la maggior parte con quella bianconera. 


Il colombiano, che adesso gioca nel Pisa dopo la stagione con l'Atalanta, ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui svela anche nel dettaglio cosa è successo quando è andato via dalla Juventus e i motivi per cui il club bianconero ha deciso di non rinnovargli il contratto. 

Poi si sofferma anche sul prossimo Juve-Inter confrontando le due squadre. 

  • "L'INTER LA SQUADRA A CUI HO FATTO PIÙ MALE"

    "La Juve è la Juve, si è rinforzata con giocatori forti, ma l’Inter è la più forte. Anche se l’anno scorso non ha vinto nulla", così ha parlato delle due squadre e non si è sbilanciato sul pronostico: "Che vinca il migliore".

    Proprio ricordando i derby d'Italia che ha giocato, Cuadrado ha aggiunto: "Ai nerazzurri ho segnato sei gol. Non c’è altra squadra a cui ho fatto più male, è vero. In più, è sempre successo qualcosa: Perisic, Handanovic… ma voglio ricordare il gol di controbalzo realizzato all’Allianz nel 2017 da fuori area". 

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  • "ALLEGRI VOLEVA TENERMI"

    Cuadrado ha raccontato nel dettaglio l'addio alla Juventus: "L’infortunio di De Sciglio aveva aumentato le mie chance, Allegri voleva tenermi. Da parte mia non c’erano dubbi: sarei rimasto. Poi la dirigenza è cambiata, l’allenatore è andato via e io sono rimasto in attesa. Mentre aspettavo una chiamata, lessi sui social che l’avventura con la Juve era finita. Avrei preferito una parola o un messaggio privato. Ci sono rimasto male, è stato molto triste. Ma il calcio è così. I tifosi sono e saranno sempre nel mio cuore". 

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  • "CONTE NON SI ERA LASCIATO BENE, C'ERANO PROBLEMI"

    L'ex bianconero racconta anche la trattativa che lo ha portato alla Juventus e l'intreccio con Antonio Conte, che all'epoca era il tecnico del Chelsea, squadra che deteneva il cartellino di Cuadrado: "Conte non si era lasciato benissimo con la Juve, quindi ci furono alcuni problemi, non voleva lasciarmi andare. Mi cercarono anche altre squadre, soprattutto all’estero, ma quando seppi della Juve dissi al mio agente che avrei voluto vestire solo bianconero". 

  • GIOIE E RIMPIANTI A TORINO

    "Sono diventato un tifoso bianconero. Mia madre vive ancora lì, i miei figli sono nati a Torino. Lucas ha sei anni, Lucia nove. Ho vissuto otto stagioni magici, ho vinto cinque scudetti e diverse coppe. Rispetto al Cuadrado di Firenze ero più completo e soprattutto più maturo. L’unico rimpianto resta la finale di Champions persa a Cardiff". 

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