“Non stiamo collezionando i giocatori di talento, stiamo costruendo una squadra. Le coppe le vincono i gruppi, non i singoli.”
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che Thomas Tuchel intendesse mantenere la sua politica di convocazioni – piuttosto impopolare – a pochi mesi dal Mondiale, queste parole, pronunciate prima dell’amichevole vinta contro il Galles, hanno chiarito ogni cosa.
Fino a oggi, la gestione del tecnico tedesco alla guida dell’Inghilterra è stata segnata da scelte discutibili su chi meriti un posto in nazionale: diversi giocatori in grande forma sono stati esclusi, mentre elementi come Jordan Henderson e Ruben Loftus-Cheek sono stati richiamati a sorpresa dopo lunghi periodi lontano dal giro della nazionale.
“Questo è il calcio internazionale,” ha spiegato Tuchel. “Ma non fraintendete: non sto dicendo che con gli altri non si possa costruire una squadra. Noi abbiamo creato un gruppo con i giocatori disponibili, e hanno fatto bene, quindi continuiamo con loro. Nessuno ha detto che non si possa fare altrettanto – o anche meglio – con altri nomi.”
La decisione di Tuchel di confermare in blocco la squadra che lo aveva convinto nella finestra di settembre ha però generato nuove polemiche. Alcuni dei nomi più altisonanti del calcio inglese sono rimasti fuori dalle convocazioni di ottobre, quando mancano ormai pochissime partite alla chiusura del girone di qualificazione. Salvo disastri, l’Inghilterra sarà al via del Mondiale in Nord America la prossima estate.
“Per ora restiamo fedeli alle nostre scelte,” ha ribadito l’ex tecnico di Chelsea e Bayern. “La nostra linea, per quanto radicale possa sembrare, è che non selezioniamo i più talentuosi, ma coloro che hanno il collante e la coesione per formare la squadra migliore. Dobbiamo arrivare al Mondiale come il miglior gruppo possibile. Saremo degli outsider, perché non vinciamo da decenni e affronteremo nazionali abituate a trionfare. Se non arriviamo uniti come squadra, non avremo alcuna possibilità.”
Un messaggio forte e chiaro ai “più talentuosi” del calcio inglese, da Bellingham a Palmer e oltre: il talento da solo non basta. GOAL ha analizzato gli otto giocatori inglesi più a rischio in vista del prossimo Mondiale.








