Leonesse in cerca di rivincita: cosa serve all'Inghilterra per battere la Spagna in finale a Euro 2025

L'Inghilterra ha avuto un percorso incredibilmente impegnativo fino alla finale, con i tempi supplementari disputati sia ai quarti di finale che in semifinale, e domenica dovrà affrontare la sfida più difficile. Se ai quarti e in semifinale con l'Italia c'è stato equilibrio, in finale sarà la Spagna a dettare il ritmo, costringendo l'Inghilterra a pressare e lottare per riconquistare il pallone, con momenti in cui le campionesse in carica dovranno sicuramente chiudersi in difesa e subire la pressione avversaria.

Sarà quindi una partita che richiederà molta energia e tanto impegno, motivo per cui sarebbe saggio da parte di Wiegman modificare la formazione titolare. L'Inghilterra ha schierato lo stesso trio di centrocampiste dalla seconda partita della fase a gironi, ed è proprio quella zona del campo che avrà bisogno di freschezza per tenere testa a Patri Guijarro, Alexia Putellas e Aitana Bonmati. Non sono da escludere novità anche in difesa e in attacco, dove servirà grande freschezza e lucidità per contenere la Spagna.

Per battere la Spagna, l'Inghilterra dovrà difendere bene. La fase difensiva è stato il grande punto debole delle Leonesse durante Euro 2025, in particolare sulla sinistra, dove manca una terzino di ruolo.

Wiegman ha affrontato in parte questo problema nel corso del torneo, scambiando Jess Carter e Alex Greenwood prima di sostituire la prima con Esme Morgan nell'ultima partita. Tuttavia, sembra che un cambiamento più radicale, come il passaggio definitivo al 3-5-2, avrebbe forse risolto qualche problema in più.

Mariona Caldentey giocherà probabilmente sulla corsia mancina, e questa sarà una soluzione intrigante. Caldentey avrà infatti il compito di togliere i riferimenti alla difesa spagnola con i suoi inserimenti. Supportate dall'approccio offensivo di Ona Batlle dalla fascia destra, le Leonesse dovranno essere pressoché perfette nelle retrovii per provare ad avere la meglio sulla Spagna.

Ma non basta difendersi per fermare la Spagna. Sarà fondamentale anche che le ali tornino per dare una mano, ma forse il compito più importante spetterà al pacchetto di centrocampo. In quella zona del campo non c'è trio migliore di quello spagnolo, con Guijarro, Putellas e Bonmati, tutte giocatrici di livello mondiale e, cosa fondamentale, affiatate grazie agli anni passati insieme al Barcellona.

Come ha dimostrato la Germania mercoledì, però, è più difficile per loro essere efficaci quando mancano gli sbocchi in mezzo al campo. Anche in questo caso, una formazione 3-5-2 aiuterebbe sicuramente l'Inghilterra a creare maggiore densità in mezzo al campo. Tuttavia, questa è una strada percorribile anche con il 4-3-3, ovvero il modulo impiegato da Wiegman sino a questo punto del torneo. Per farlo, però, serviranno grande abnegazione e sacrificio.

La Roja ha incassato meno goal di tutti nel torneo mantenendo la porta inviolata in tre occasioni. La Spagna è anche la nazionale che ha subito il minor numero di tiri in porta nel corso di tutto l'Europeo Sembra tutto perfetto, vero? Ma questo è un esempio di come i numeri non raccontino tutta la storia.

La difesa della Spagna è piuttosto lenta. Un dettaglio non di poco conto emerso anche nelle ultime uscite, in particolare nella recente vittoria per 6-2 contro il Belgio nella fase a gironi, ma anche durante la Nations League, dove non ha mai mantenuto la porta inviolata, ma soprattutto in occasione della pesante sconfitta per 4-2 contro il Brasile nella semifinale olimpica dello scorso anno.

La Spagna, a causa del proprio approccio e della propria filosofia di gioco, soffre tantissimo in fase di transizione, ovvero la tipologia di giocata con la quale l'Inghilterra può effettivamente fare male alla Roja. Per le inglesi sarà fondamentale mettere nelle condizioni calciatrici come Lauren Hemp di trovare gli spazi necessari per inserirsi e fare male alla formazione spagnola.

Quando l'Inghilterra avrà le sue occasioni, sarà fondamentale mettere alla prova Cata Coll nella porta della Spagna. La 24enne è capace di grandi cose - dopotutto non si diventa il portiere numero uno della Spagna e del Barcellona per caso - ma ha anche dei punti deboli. Che si tratti del posizionamento, di un tiro che avrebbe dovuto parare o di una respinta che finisce sui piedi di un'avversaria, non è un segreto che Coll abbia anche qualche lacuna. Per questo motivo, l'Inghilterra deve tirare in porta con continuità per mettere impensierire costantemente Cata Coll.

Non è qualcosa che le Leonesse hanno fatto molto durante la fase a eliminazione diretta. La svedese Jennifer Falk ha effettuato solo due parate in 120 minuti di gioco nei quarti di finale, mentre l'italiana Laura Giuliani ne ha dovute fare quattro nello stesso lasso di tempo in semifinale. L'Inghilterra non può permettersi di tirare in porta in media una volta ogni 40 minuti se vuole confermarsi campione d'Europa.

Una delle critiche più pesanti che si possono muovere alla Wiegman dopo la campagna inglese agli Europei 2025 non riguarda l'impatto delle subentrate, che sono state determinanti nel percorso che ha portato alla finale, ma piuttosto il poco tempo concesso alle giocatrici entrate in campo per lasciare il segno. Le Leonesse hanno aspettato troppo e, a volte, hanno lasciato tutto al caso nelle ultime due partite, cosa che non si può ritenere sostenibile. Non si dovrebbe fare affidamento su fughe miracolose come queste.

Wiegman in occasione della finale non potrà fare cambi troppo tardivi. Ha a disposizione una rosa incredibilmente profonda e deve dare spazio a Chloe Kelly, Michelle Agyemang, Beth Mead o chiunque altro sia in grado di incidere nella partita più difficile e importante della loro carriera. Cambi troppo tardivi potrebbero costare caro.