Cosa è successo tra Weah e la Juventus: l'affare saltato col Nottingham, il Marsiglia e le accuse dell'agente a un dirigente bianconero

Nelle ultime ore l'agente di Timothy Weah, Badou Sambague, ha sferrato un durissimo attacco nei confronti di un dirigente della Juventus tramite una nota pubblicata da 'Tuttojuve' e Sportitalia':

"La Juve è un club fantastico. Il reparto sportivo è gestito da tre persone: due hanno classe, un altro è ancora alla ricerca di se stesso. Due cercano soluzioni, uno crea problemi.E non possiamo permettercelo. Tim Weah, sempre professionale, è stato escluso durante il Mondiale. Oggi, per vendetta, pretende una fortuna e aspetta un’offerta dalla Premier League che non arriverà e non verrà mai approvata da noi. Questi sono metodi antiquati".

Sambague non ha fatto nomi ma i tre dirigenti citati dovrebbero essere Comolli, Modesto e Chiellini.

Tutto nasce dall'accordo chiuso dalla Juventus qualche settimana fa col Nottingham Forest e saltato per il 'no' di Weah.

I bianconeri avevano concordato la cessione dell'americano e di Mbangula agli inglesi per circa 20 milioni di euro complessivi.

I due giocatori però si sono messi di traverso rifiutando la destinazione e facendo saltare l'affare, che avrebbe accelerato anche il mercato in entrata della Juventus.

Mbangula intanto è stato ceduto al Werder Brema mentre Weah ha raggiunto il ritiro della Juventus mettendosi agli ordini di Tudor.

L'americano ha capito di essere ormai fuori dal progetto, ma vuole essere lui a scegliere la prossima destinazione, individuata nel Marsiglia di Roberto De Zerbi.

Al momento però manca l'accordo tra i club dato che i francesi offrono 15 milioni, ovvero la stessa cifra messa sul piatto dal Nottingham Forest, ma la Juventus adesso ne chiede 20 per cedere Weah.

La sensazione è che, alla fine, una soluzione che vada bene a tutti si troverà.

Anche perché la Juventus ha bisogno di cedere per finanziare il mercato in entrata ed acquistare un altro esterno destro dopo Joao Mario.

L'agente di Weah, d'altronde, ha lasciato un spiraglio aperto: "Non sono abituato a parlare apertamente, ma non farlo oggi equivarrebbe ad accettare una mancanza di rispetto inaccettabile e totale. La classe non si compra per un manager, questo è certo, ma è sempre stata parte della storia della Juventus. Una persona la sta minando. Vediamo”.