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Andrea Compagno Steaua BucarestGetty

Da Palermo alla Nazionale, passando per la Romania: la storia di Andrea Compagno

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La notizia è nota: grazie ai suoi goal Andrea Compagno ha ricevuto la chiamata di Roberto Mancini. Sì: la Nazionale italiana. Il giusto premio per un giocatore che si è davvero fatto da solo.

Allo Steaua Bucarest da agosto 2022, all'inizio di marzo ha già segnato 17 goal stagionali tra SuperLiga (alcuni con la maglia del Craiova) e Conference League.

In Italia ha trovato poca fortuna nel calcio: complice una serie di infortuni ha giocato nelle categorie minori, poi la scelta di cambiare Paese e l'esplosione.

  • CHI É ANDREA COMPAGNO

    Palermitano classe 1996, cresciuto in rosanero, nel 2011 approda nelle giovanili del Catania, che gli permette di crescere fino a gennaio del 2015, quando passa in prestito al Due Torri, in Serie D. Un anno dopo passa al Torino, che lo aggrega alla Primavera.

    Segue una serie di esperienze in Serie D al Pinerolo, al Borgosesia e alla Nuorese: è il 2018 e Compagno prende una decisione importante, quella di lasciare il calcio italiano per giocare in quello sammarinese, al Tre Fiori.

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  • LA SVOLTA A SAN MARINO E LA ROMANIA

    Con il Tre FIori esordisce in Europa League, giocando un turno preliminare contro il Klaksvik, segnando pure: a metà del 2020, dopo aver fatto registrare numeri importanti (37 reti in 41 gare complessive) si trasferisce in Romania, al Craiova.

    “È una scelta che volevo fare, poi tra il volere e il farlo accadere ne passa: non dipende solo da te. A San Marino il destino ha voluto che il genero del preparatore dei portieri al Tre Fiori, che fa l’agente, mi abbia notato”, racconta a GOAL Italia. “Molti italiani non hanno questa propensione ad andare all’estero e lasciare la propria comfort zone: anche perché andare all’estero non significa solo andare in Inghilterra. Di solito vai in questi Paesi in cui facendo uno o due anni belli ti si apre un mondo: volevo questa sfida perché l’avevo sempre ritenuta una via più percorribile, forse per istinto. Sono passato per la Serie D italiana e dico sempre che è un labirinto: è difficile partire da lì e arrivare nelle categorie che sogni da bambino, in Serie B o Serie A”, aggiunge Andrea Compagno.

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  • DAL CRAIOVA ALLO STEAUA

    Al Craiova Andrea Compagno esplode definitivamente, in un calcio molto distante da quello italiano, come racconta a GOAL.

    “Alla fine ci ho preso. Era una cosa che volevo: c’è stata l’opportunità di andare al Craiova, una società ambiziosa che stava ripartendo. Si trovava in Serie B dopo due promozioni consecutive: avevo sempre pensato che vincendo in Serie B e andando in doppia cifra mi si sarebbe aperto un mondo. Adesso si chiama Steaua, ma poteva essere qualcos’altro. Non pensavo che sarebbe arrivato già quest’anno, così all’improvviso”, racconta a GOAL Italia.

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  • I GOAL E LA NAZIONALE

    Come detto, Compagno dopo essere diventato il miglior marcatore italiano nella storia della massima serie in Romania è uno dei migliori attaccanti italiani al mondo, e questo gli è valsa la chiamata in Nazionale, arrivata a inizio marzo 2023. Dopo un lunghissimo percorso che lo ha visto maturare in tanti aspetti della sua vita.

    “A me la forza l'ha data il periodo in cui prendevo 400 euro, che sono andato a vivere con la mia ragazza e andavamo a fare la spesa con la calcolatrice per capire se ci entravamo. Queste cose mi hanno dato la forza. Sono pragmatico: nel calcio ci sono i famosi treni che passano, ma se semini bene, se ti sacrifichi, se dai la massima dedizione per avere qualcosa alla fine ti arriva. Presto o tardi, in un modo o in un altro arriva la strada giusta. Semplicemente: non mi reputo lo stesso giocatore che ero in Italia. Ho avuto un problema alle ginocchia che poi ho risolto: sono un giocatore diverso e, anzi, per questo motivo non biasimo né il Catania né il Torino per non avermi dato un’opportunità. La mia maturità calcistica è arrivata dopo”, racconta a GOAL.

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