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Amara Diouf NXGNGOAL

Amara Diouf, la stellina da record: esordio a 15 anni col Senegal

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Non solo Lamine Yamal, capace di esordire con la Spagna a 16 anni e 57 giorni, prendendosi il record che spettava al compagno di squadra Gavi: il weekend delle nazionali ci ha regalato un'altra impresa di precocità.

Stiamo parlando di Amara Diouf, uno dei talenti più brillanti del nuovo corso del Senegal: nato a Pikine il 7 giugno 2008, ha collezionato il primo gettone con la maglia dei 'Leoni della Teranga' in occasione del match di qualificazione alla Coppa d'Africa pareggiato contro il Ruanda.

Diouf è subentrato al minuto 71 al posto di Sabaly, mettendo a segno il primato di giocatore più giovane a disputare una partita tra le fila del Senegal: una pietra miliare raggiunta a soli 15 anni e 94 giorni.

  • CHI E' AMARA DIOUF

    Diouf è il classico giocatore in grado di spaziare su più fronti, in questo caso dell'attacco: che si tratti di incidere sulla fascia sinistra o destra - o in posizione leggermente più arretrata sulla trequarti - non fa davvero differenza.

    Tra i maggiori punti di forza troviamo la tecnica di base e il controllo del pallone, oltre alla velocità che lo rende una spina nel fianco per i difensori avversari. Sa tagliare bene il campo per andare alla conclusione, spesso tentata anche a costo di non creare grattacapi ai portieri.

    Proprio questo è uno degli aspetti da migliorare, assieme al campo decisionale che, ad un'età così giovane, non può che essere ancora grezzo: il dribbling è uno strumento di cui Diouf si serve spesso, forse troppo, col risultato di tanti palloni persi negli uno contro uno in posizioni potenzialmente pericolose per l'attivazione delle ripartenze avversarie.

    Il tempo è, chiaramente, tutto dalla sua parte: Diouf dovrà lavorare per migliorarsi costantemente fino, chissà, a diventare uno dei nuovi crack del calcio africano, figlio di una generazione di talenti in continua evoluzione.

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  • Amara Diouf & Abdou Fall, Senegal, May 2023Backpagepix

    L'EXPLOIT IN COPPA D'AFRICA UNDER 17

    Lo scorso maggio, il Senegal ha festeggiato la conquista della prima Coppa d'Africa Under 17, sulla scia di quella vinta dalla nazionale maggiore a inizio 2022: il grande protagonista della competizione è stato proprio Amara Diouf.

    Il classe 2008 ha deliziato la platea algerina mettendo a segno cinque goal in sei apparizioni, score valsogli l'assegnazione della Scarpa d'Oro in qualità di miglior bomber del torneo.

    Diouf è entrato nel tabellino dei marcatori in occasione dei match contro i padroni di casa e la Somalia, entrambi vinti durante la fase a gironi chiusa al primo posto; i goal, precisamente due, sono arrivati anche ai quarti nel 5-0 inflitto al Sudafrica, mentre in semifinale e all'ultimo atto è rimasto a secco.

    Ciò non gli ha impedito di superare il ruolino di un certo Victor Osimhen che, nell'edizione disputata nel 2015 in Niger, si laureò capocannoniere con quattro reti all'attivo: quanto fatto però non bastò alla Nigeria per andare oltre il quarto posto conclusivo, maturato in seguito al k.o. nella finalina persa contro la Guinea.

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  • LA CHANCE TRA I GRANDI

    La prima presenza con il Senegal era nell'aria: da tempo si vociferava di un esordio imminente di Diouf, opportunità regalatagli dal c.t. Cissé sfruttando una circostanza più che favorevole.

    I 'Leoni della Teranga', infatti, si sono qualificati in netto anticipo alla Coppa d'Africa che andrà in scena in Costa d'Avorio dal 13 gennaio all'11 febbraio 2024: quale miglior occasione, dunque, per lanciare l'astro nascente del calcio locale?

    Diouf ha fatto il proprio ingresso in campo al 71' dell'incontro pareggiato per 1-1 contro il Ruanda: per lui anche una chance di bagnare il debutto con un goal, ma il tiro è stato neutralizzato dal portiere.

    "Una prima di molte presenze per il giovane, che ha sicuramente impressionato in una Senegal costellato di stelle, atteso in Costa d'Avorio come campione in carica della Coppa d'Africa" ha dichiarato la CAF con un comunicato.

  • Sadio Mane Senegal 2021 Afcon championsGetty Images

    SULLE ORME DI MANE'

    Diouf milita nella Generation Foot, ovvero la celebre accademia senegalese che in passato vide crescere altri giocatori fattisi poi un nome all'estero: Papiss Cissé, Ismaila Sarr e, soprattutto, Sadio Mané.

    Proprio un confronto con l'attaccante dell'Al-Nassr è stato avanzato da Talla Fall, direttore del marketing e membro fondatore di Generation Foot.

    "Se continua così, Diouf raggiungerà il livello di Mané. Da solo, Sadio ha fatto la differenza qui da noi, consentendoci quasi di conquistare la promozione prima della partenza verso Metz. Amara è dello stesso calibro, è ancora più esigente con se stesso. Sadio è più altruista, lui è più goleador".

    Amara Diouf è oggi una delle migliori promesse della Generation Foot, ma avrebbe potuto essere una pepita della scuola calcio rivale, la Diambars, se solo non fosse stato scartato perché troppo piccolo. Una palla al balzo colta grazie ai 9 goal realizzati al torneo Danone Foot in Francia nel 2017, biglietto da visita che ha fatto innamorare di Diouf i dirigenti della Generation Foot.

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  • IN ATTACCO GRAZIE... AL PAPA'

    Se Amara Diouf è uno dei giocatori più in vista dell'intero panorama calcistico africano, il merito è da ascrivere anche a papà Ady: fu proprio lui ad indirizzarlo verso una carriera da attaccante, dopo averlo convinto a lasciare il ruolo di portiere.

    "Gli dissi che il suo posto era davanti per segnare goal come facevo io", ha raccontato Ady Diouf ad una tv senegalese.

    Una scelta più che lungimirante, dettata anche dall'orgoglio per la possibilità che il figlio seguisse le sue orme: Diouf senior ha avuto una carriera modesta come punta, prima in patria in club popolari come l'AS Pikine e i Sonacos de Diourbel e poi all'estero, tra Mauritania, Qatar e Tunisia.

    E' stato proprio nella squadra allestita in seguito dal padre che Amara si è messo in bella mostra, facendosi scoprire per le qualità che sembrano quelle di un predestinato. Il viatico migliore per raccogliere, tra qualche anno, la pesante eredità lasciata da Mané.

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