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Paris Saint-Germain v FC Bayern München - UEFA Champions League 2025/26 League Phase MD4Getty Images Sport

"Mi fa incazz***": Chevalier dice di essere stato "dipinto come un fascista per un like involontario"

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  • Chavelier scatena l'indignazione sui social media

    Poche ore prima dello scontro tra il PSG e il Lione, Chevalier si è svegliato in mezzo a una tempesta mediatica. Uno screenshot che circolava sui social media mostrava che il giovane portiere avesse messo "mi piace" a un post dell'ex deputato Julien Aubert, suggerendo il suo sostegno al Rassemblement National, un partito di estrema destra da tempo accusato di xenofobia. In pochi minuti, i social media si sono infiammati con i tifosi che lo accusavano di allinearsi con la politica estremista e altri che lo difendevano come vittima della cultura del cancellare.

    La polemica non poteva arrivare in un momento peggiore. Chevalier, ancora alle prese con la conquista del pubblico parigino dopo aver sostituito Gianluigi Donnarumma, si è ritrovato dipinto come un simbolo politico piuttosto che come un atleta. In un club caratterizzato dalla sua identità multiculturale, la reazione è stata immediata: i tifosi del Collectif Ultras Paris, noti per la loro posizione antirazzista, hanno condannato il gesto, mentre altri hanno chiesto il suo licenziamento.

    La dirigenza del PSG ha cercato rapidamente di allentare la tensione, concentrando l'attenzione sulla partita contro il Lione. Ma il clamore aveva già scosso lo spogliatoio e oscurato la partita stessa.

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    "Mi fa incazza**" - Chevalier rompe il silenzio

    Verso le 4 del mattino, Chevalier, esausto e furioso, ha pubblicato un post su Instagram per chiarire la situazione.

    "Ho visto cosa si diceva su di me riguardo al fatto che avessi messo un like a un post su Instagram con una posizione politica che ovviamente non condivido" ha scritto. "Non sto cercando di convincervi, ma è scoraggiante sapere che, scorrendo la pagina e mettendo inconsapevolmente un like a un post, ti viene comunicato che la tua immagine è stata completamente rovinata per un'azione accidentale. Mi fa arrabbiare. Il danno è fatto e il dado è tratto. Avete cercato di dipingermi come un fascista, e non avete preso di mira solo me, ma tutta la mia famiglia".

    Il portiere ha poi espresso la sua frustrazione per essere stato ridotto a una caricatura politica:

    "Non mi metterò mai nella posizione di vittima, ma il limite è stato superato, e di molto. Inoltre, alcune persone stanno usando questo episodio per giustificare le mie mediocri prestazioni sportive, pur non avendo alcuna comprensione del ruolo del portiere. Sono le stesse persone dell'inizio e sembrano divertirsi. Comunque. Volevo scusarmi per il disagio causato, perché in fin dei conti sono io il responsabile. Ho sempre cercato di essere una brava persona nella mia vita quotidiana e in campo, e continuerò a farlo. Non mi capita spesso di parlare apertamente, ma oggi era necessario perché il mondo in cui viviamo sta andando alla deriva.

    "Non avrei mai pensato che un giorno avrei dovuto spiegarmi su questa questione completamente assurda sui social media".

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  • Il post di Chevalier trasforma l'indignazione politica in tensione razziale

    Man mano che la notizia si diffondeva, le reazioni negative hanno assunto una piega ancora più sgradevole. Chevalier è stato bersagliato da insulti personali online e i suoi account sono stati inondati di messaggi di odio. Paradossalmente, il politico di estrema destra Eric Ciotti è venuto in sua difesa, denunciando il "razzismo anti-bianchi" e definendo gli attacchi "intollerabili".

    Questo inaspettato sostegno non ha fatto altro che alimentare ulteriormente la polemica, alimentando il dibattito sui doppi standard, l'opportunismo politico e la tossica intersezione tra sport e ideologia. La vicenda ha finito per riguardare meno il calcio e più le fratture sociali della Francia, mettendo in luce come gli atleti operino oggi in uno spazio in cui la neutralità stessa è politicizzata.

    Molti tifosi, tuttavia, hanno esortato alla moderazione. Commentatori di spicco hanno ricordato al pubblico che "un like non è un manifesto" e che ciò che conta è l'intenzione. Tuttavia, in un'epoca di screenshot e indignazione istantanea, le sfumature spesso arrivano troppo tardi.

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    La serata a Lione peggiora per Chevalier

    Sul campo, la serata non è stata più clemente con Chevalier. Durante la vittoria per 3-2 del PSG sul Lione, è stato responsabile di due goal: uno su contropiede di Afonso Moreira e un altro su pallonetto di Ainsley Maitland-Niles, errori che hanno riacceso i dubbi sulla sua forma. Nonostante abbia effettuato diversi interventi decisivi, la sua prestazione incostante non ha fatto altro che aumentare la pressione.

    I compagni di squadra come Lucas Hernandez lo hanno pubblicamente sostenuto, insistendo sul fatto che la colpa era da attribuire a errori difensivi e non solo a errori del portiere. Ma i titoli dei giornali erano già cambiati e la crisi d'immagine di Chevalier era diventata una sottotrama determinante della stagione del PSG.

    Ora, mentre il PSG si prepara alle partite contro Le Havre, Monaco, Rennes e Tottenham in Champions League, Chevalier deve affrontare una prova molto più difficile di qualsiasi altra abbia mai affrontato tra i pali. Deve riconquistare la fiducia non solo nelle sue capacità di portiere, ma anche nella sua integrità come professionista.

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