Il Brasile ha vissuto la peggiore campagna di qualificazione di sempre per i Mondiali del 2026, finendo quinto nella classifica CONMEBOL con soli 28 punti in 18 partite. La Selecao ha perso sia in casa che in trasferta contro la rivale Argentina. E la sconfitta per 4-1 all'Estadio Monumental è costata il posto all'allenatore Dorival Junior. Inoltre è stata battuta anche da Uruguay, Colombia, Paraguay e Bolivia. Ma le speranze per la fase finale del 2026 rimangono alte, con Carlo Ancelotti ora alla guida della nazionale più vincente della storia.
Il fatto è che il Brasile si è comunque qualificato agevolmente, finendo davanti al Paraguay per differenza reti e assicurandosi un posto automatico tra le prime sei. Ci sono anche delle analogie con il percorso verso la Corea del Sud e il Giappone nel 2002, quando il Brasile raccolse solo 30 punti nelle qualificazioni, ma riuscì comunque a conquistare la sua quinta Coppa del Mondo vincendo tutte e sette le partite del torneo e segnando 18 goal.
Allora, la potenza di fuoco fornita da Ronaldo, Ronaldinho e Rivaldo si rivelò eccessiva per qualsiasi avversario. Il commissario tecnico Luis Felipe Scolari era invidiato da tutti i colleghi per la qualità offensiva a sua disposizione. E la prossima estate, quando il torneo si svolgerà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico, Ancelotti potrebbe trovarsi nella stessa posizione.
Questa versione del Brasile non ha un solo giocatore che possa eguagliare i tre R in termini di brillantezza individuale, ma ha probabilmente una rosa ancora più forte in attacco. Ne è stata data prova venerdì nella partita amichevole vinta per 5-0 contro la Corea del Sud, con il giovane prodigio del Chelsea Estevao Willian e Rodrygo che hanno segnato due goal ciascuno prima che Vinicius Jr si unisse alla festa.
In difesa ci sono ancora dei difetti da correggere, ma se Ancelotti riuscirà a trovare il giusto equilibrio in attacco, questi potrebbero diventare irrilevanti. Il fattore paura del Brasile sta lentamente tornando, così come lo stile "joga bonito" che lo ha contraddistinto così spesso nel corso degli anni.






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