Il calcio è in lutto: Andreas Brehme è morto all'età di 63 anni

Terzino destro in grado di ottenere ottimi risultati anche come mediano, Brehme conobbe la svolta della carriera quando Giovanni Trapattoni ebbe l'intuizione di spostarlo sulla corsia mancina durante il soggiorno all'Inter, con cui vinse il famoso 'Scudetto dei record' nella stagione 1988/89 dopo i trionfi al Bayern Monaco.

Con la squadra nerazzurra conquistò anche una Supercoppa italiana e una Coppa UEFA, quest'ultima ai danni della Roma nella finale tutta italiana del 1990/91.

Nel 1992 si trasferì in Spagna al Real Saragozza, per poi chiudere la carriera in patria tra le fila del Kaiserslautern, con cui vinse in maniera incredibile una Bundesliga da neopromosso.

Il nome di Brehme è strettamente legato al terzo titolo mondiale vinto dalla Germania nel 1990, ovvero l'edizione ospitata dall'Italia: suo il calcio di rigore che piegò l'Argentina nella finalissima disputata allo Stadio Olimpico di Roma, rivincita dello scontro andato in scena in Messico quattro anni prima. In totale le reti furono tre, comprese quella rifilata all'Olanda agli ottavi e quella all'Inghilterra in semifinale. La super prestazione nella rassegna iridata gli valse il terzo posto nella classifica del Pallone d'Oro.

Nel 1992 si laureò invece vice-campione d'Europa, in seguito al k.o. nell'ultimo atto contro la sorprendente Danimarca.

Decisamente diverso l'esito della breve carriera da allenatore, che vide Brehme guidare dapprima il Kaiserslautern e poi l'Unterhaching, per poi svolgere il ruolo di vice del mentore Trapattoni allo Stoccarda nella stagione 2005/06.

Inter e Bayern Monaco hanno espresso il loro cordoglio per la scomparsa di Brehme, unitamente all'ex compagno di squadra Walter Zenga, con cui condivise quattro stagioni in nerazzurro.