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Leaonardo Bonucci Juventus 2022-23Getty Images

Bonucci: "Sogno la Champions League da allenatore della Juventus, non chiamerei Allegri per un caffè"

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Leonardo Bonucci ha lasciato il calcio da pochissimi giorni. Lo ha fatto indossando la maglia del Fenerbahçe, ultimo step di una carriera che lo ha visto alzare trofei su trofei: in primis con le maglie di Juventus e Nazionale.

Con l'annuncio dell'addio ancora stampato nella mente, il centrale campione d'Europa nel 2021 ha rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina.

Una chiacchierata serena, nella quale Bonucci ha ripercorso i momenti belli e duri della carriera, ammesso qualche scelta azzardata, parlato del rapporto con Massimiliano Allegri e svelato il proprio sogno: vincere la Champions League da allenatore della Juventus.

  • COSA NON RIFAREBBE

    "La lite con Allegri in Juve-Palermo: una reazione istintiva che potevo gestire meglio. Le scelte invece sono state conseguenze di situazioni vissute che mi hanno migliorato come calciatore e uomo. In questi giorni ho avuto la riprova di essermi comportato in modo giusto nel gruppo. La parte più bella sono i messaggi privati dei compagni.

    Ho fatto una carriera bella da antipatico, però non ho mai messo una maschera. Sono sempre stato me stesso e, quando ho sbagliato, ho pagato le conseguenze".

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  • L'ADDIO ALLA JUVENTUS

    "Una cicatrice che fa ancora male. Mi sarebbe piaciuto un finale diverso, però forse non è ancora arrivato. Dopo la rabbia iniziale ho riflettuto, ci siamo confrontati e rinunciare all’azione legale è stata la cosa giusta, perché per me la Juve è sempre stata tutto, da quando giocavo a pallone in camera con mio fratello. L’amore resta intatto".

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  • IL RAPPORTO CON ALLEGRI

    "Ci siamo parlati l’ultima volta a Udine, maggio 2023. Ognuno si comporta come meglio crede. Per ciò che abbiamo vissuto insieme, pur nei contrasti, penso che si potesse gestire tutto diversamente, anche il non volermi più in rosa. Se dovessi incontrarlo al bar lo saluterei, ma non lo chiamerei io per un caffè".

  • LA STAGIONE DELLA JUVENTUS

    "Quando giochi per la Juve non ti puoi accontentare del piazzamento in Champions. La rosa di oggi può competere con chi è arrivato davanti, anche con l’Inter che ha fatto un percorso incredibile. Il valore c’è, nei momenti di difficoltà non è stata tenuta alta l’attenzione".

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  • UN RITORNO A TORINO

    "Il mio sogno è alzare la Champions da tecnico della Juventus visto che non ci sono riuscito da giocatore. Se Giorgio (Chiellini, ndr) dovesse essere l’a.d. il rapporto sarebbe doppio, professionale e d’amicizia... Prima però tutti e due abbiamo un percorso da fare".

  • SU THIAGO MOTTA

    "È diretto e ha personalità: mi piace tantissimo. Ha tutte le carte in regola per adeguare la Juve al calcio moderno e per fare molto bene, ma gli va dato il tempo. Io l’ho apprezzato in Nazionale, fu molto importante a Euro 2012: dopo il pari con la Spagna nel girone parlò per la prima volta e ci disse: “Se continuiamo così con questo spirito andremo in finale con la Spagna”. Ha idee chiare".

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