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Almeyda SevillaGetty

Almeyda sta rilanciando il Siviglia: dalla partenza shock alla goleada rifilata al Barcellona campione in carica

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Domenica pomeriggio da sogno quella vissuta dal Siviglia: al 'Sanchez Pizjuan' è andata in scena una vera e propria mattanza al cospetto di un avversario non proprio banale.

Gli andalusi hanno travolto il Barcellona con un perentorio 4-1, punteggio larghissimo e impronosticabile alla vigilia: nemmeno per Matias Almeyda, già idolo incontrastato dei tifosi a quasi quattro mesi dalla nomina a tecnico della squadra.

Al netto di una partenza complicata, con l'argentino alla guida, il Siviglia ha fatto registrare una serie di risultati utile per scalare posizioni nella classifica della Liga: ora si trova a ridosso della zona Champions e sogna di migliorarsi ulteriormente per tornare ai fasti di un tempo.

  • PARTENZA NEGATIVA

    Eppure il cammino di Almeyda in quel di Siviglia non era iniziato nel migliore dei modi: alla prima giornata di Liga era arrivata una cocente sconfitta subita nel finale sul campo dell'Athletic Bilbao, trascinato da Navarro con la rete del definitivo 3-2.

    Nemmeno l'esordio casalingo era andato come sperato: biancorossi messi k.o. dal Getafe di Bordalas e con zero punti nei primi due turni, bottino cancellato dai successivi impegni che hanno sancito la rinascita andalusa.

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  • QUATTRO VITTORIE NELLE ULTIME SEI

    Almeyda ha dovuto attendere fino alla terza giornata per festeggiare la prima vittoria ufficiale al timone del Siviglia, artefice di un convincente 0-2 a Girona poco prima della sosta di settembre.

    Dopo il 2-2 interno contro l'Elche sono arrivati nove punti sui dodici disponibili, frutto dei successi su Alaves, Rayo Vallecano e Barcellona, intermezzati dallo scivolone casalingo per mano del Villarreal.

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  • SOGNO CHAMPIONS

    Con tredici punti conquistati, il Siviglia di Almeyda può legittimamente sognare in grande: sono appena due le lunghezze di distanza dal quarto posto occupato dal Betis, ovvero l'ultimo (a meno dell'aggiunta del quinto a seconda del rendimento delle spagnole in Europa) per staccare il pass per la competizione più prestigiosa.

    Un'impresa tutt'altro che impossibile, visto il vantaggio di potersi dedicare quasi esclusivamente (l'unica eccezione è rappresentata dalla Coppa del Re) al campionato: l'assenza dalle coppe, come spesso accade anche altrove, può trasformarsi in qualcosa di positivo anche per Almeyda.

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  • LA GRANDE CHANCE DOPO LA GAVETTA

    Una sfida, quella andalusa, che non crea preoccupazione a uno come Almeyda, abituato da sempre alla pura lotta per risollevarsi dai momenti più bui: che si tratti di sfera personale o lavorativa, il classe 1973 è sempre riuscito ad avere la meglio.

    Basti pensare a quando, nel 2011, appese gli scarpini al chiodo per 'rimediare' alla prima storica retrocessione del suo River Plate nella nuova veste di allenatore; o a quando, dodici anni più tardi, spezzò il dominio dell'Olympiacos vincendo il double campionato-coppa nazionale in Grecia alla guida dell'AEK Atene.

    Considerata la caratura del club e il contesto di uno dei campionati migliori al mondo, il Siviglia può essere - a ragione - considerato l'apice di una carriera da allenatore che, molto probabilmente, deve ancora mettere in mostra il proprio lato migliore.

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