Roma new stadiumTwitter

Goal Economy - Lo sponsor, la Champions: così cresce la Roma

Bellinazzo

Poche ore prima di scendere in campo ad Anfield Road per la semifinale Champions contro il Liverpool, la Roma ha sigillato il più importante contratto di sponsorizzazione della sua storia. Per ironia della sorte il nuovo main sponsor giallorosso è l’ex partner del Barcellona sconfitto nel turno precedente: Qatar Airways. L’accordo è “uno dei più importanti raggiunti da un club italiano”, come spiega in una nota il club di James Pallotta che dal 2013, dopo l’addio a Wind, aveva rinunciato ad avere uno sponsor di maglia non ritenendo congrue le offerte economiche ricevute nel frattempo. Wind pagava circa 6 milioni a stagione. Qatar Airways in qualità di Main Global Partner verserà nelle casse giallorosse tra i 12 e i 15 milioni a stagione (con i bonus) per i prossimi tre anni, fino al 2020/21. Qatar Airways che debutterà sulle maglie della Roma nella sfida con I Reds sarà il settimo sponsor nei 90 anni di storia del de club. L’interesse per la Roma è collegato anche al deal con cui Qatar Airways ha comprato il 49% di Meridiana lo scorso settembre con la nascita della compagnia aerea Air Italy pronta a far decollare gli aerei con la nuova livrea.


Dopo l’addio a Wind, la Roma aveva rinunciato ad avere uno sponsor di maglia, non ritenendo congrue le offerte economiche ricevute nel frattempo


Il main sponsor è un altro fondamentale tassello nella strategia di un club che da anni lavora per evolversi in una global sports entertainment company, puntando sulla contestuale crescita tecnica della squadra e della struttura aziendale, che oggi annovera dipartimenti specializzati e oltre 300 dipendenti. “La Sport Industry evolve rapidamente - sottolinea l’amministratore delegato Gandini - e i club di calcio  sono delle formidabili piattaforme per creare contenuti, per affermare l’identità di un marchio su cui si concentra la passione di milioni di tifosi e per veicolare i brand dei nostri sponsor. In quest’ottica abbiamo potenziato la media house di Trigoria, che ha in RomaTv e in Roma Radio due fiori all’occhiello, con più di 60 professionisti impegnati quotidianamente. Il costo della rosa poi può essere sforbiciato, ma non oltre una certa misura se si vuole restare competitivi”.

James Pallotta Mauro Baldissoni RomaGetty Images

In effetti, la As Roma brucia ancora cassa. Tra il 2012 e il 2017 si sono accumulati 233 milioni di deficit (una media di circa 40 all’anno) che sono costati le sanzioni Uefa nell’ambito di un severo settlement agreement. La Roma sconta in questa stagione l’ultimo anno di penalizzazioni. I giudici contabili di Nyon dovranno pronunciarsi tra qualche settimana sul mancato raggiungimento del break even triennale al 30 giugno 2017. Lo sforamento è stato di una decina di milioni.


La necessità di mantenere un alto livello della squadra per poter ambire a traguardi importanti ha creato uno squilibrio strutturale tra il costo della rosa, rispetto al fatturato ricorrente


La necessità di mantenere un alto livello della squadra per poter ambire a traguardi importanti ha creato uno squilibrio strutturale tra il costo della rosa (al 30 giugno 2017, 145 milioni di ingaggi e 58 di ammortamenti), rispetto al fatturato ricorrente (stadio, diritti tv nazionali e area commerciale) inferiore ai 150 milioni. Solo le presenze in Champions e la capacità di generare plusvalenze (150 milioni solo nelle ultime tre stagioni) hanno tenuto il club in piedi. Con l’apporto di entusiasmo e risorse del presidente Pallotta e dei soci Usa che dopo l’aumento di capitale del 2014 da 100 milioni si apprestano ad effettuarne un altro da 115 milioni.

Eusebio Di Francesco Antonio Conte Roma ChelseaGetty

Per rimettere in equilibrio i conti si stanno sperimentando nuove iniziative che stanno generando maggiori entrate: i tifosi che frequentano lo stadio sono in aumento del 15%, le partnership del 20% e sul fronte retail e licensing il giro d’affari ha registrato un incoraggiante +15 per cento.  Si sta intensificando il presidio sui social network e l’engagement con i tifosi, anche attraverso la modernizzazione degli store giallorossi nella Capitale sempre più interattivi e fonti di “esperienze” per i supporter, soprattutto per i Millennials per i quali la As Roma ha deciso tra le prime in Italia di abbracciare gli e-sports, arruolando campioni del calcio virtuale. Ma si stanno studiando anche interventi per intercettare e portare allo stadio i 9 milioni di turisti stranieri che visitano la Città Eterna ogni anno.


Le nuove iniziative stanno generando maggiori entrate: i tifosi che frequentano lo stadio sono in aumento del 15%, le partnership del 20% e sul fronte retail e licensing il giro d’affari ha registrato un incoraggiante +15%


Per la Roma del futuro prossimo lo sblocco dei cantieri del nuovo stadio da 52/55mila posti sarà determinante. Dal punto di vista amministrativo, dopo l’ok politico del sindaco Virginia Raggi e quello della Conferenza regionale dei servizi, si stanno recependo le ultime prescrizioni imposte lo scorso dicembre e confluite nella variante urbanistica che l’Assemblea capitolina deve ora ratificare. La Giunta regionale dovrà poi emettere un atto che sostituirà ogni “permesso a costruire”, mentre dovranno essere espletate inoltre delle gare europee per i segmenti di lavori pubblici che accanto alle opere private andranno a comporre a Tor di Valle l’area del nuovo stadio, il business park e le strutture commerciali. Per i cantieri, attesi al via entro la fine dell’anno, si prospetta un impegno di circa due anni e mezzo. Il traguardo della società giallorossa è quello di debuttare nella stagione 2020/21. Più o meno a sette anni di distanza dalla presentazione del primo progetto.

Roma new stadiumTwitter

Nei prossimi due mesi sarà assemblato un project financing da circa 800 milioni, una parte in equity e una a debito (intorno al 70%). Queste somme sono destinate allo stadio e alle sue “pertinenze” (dal museo alla “nuova Trigoria” per gli allenamenti). Goldman Sachs raccoglierà le adesioni dei finanziatori e una quota sarà sottoscritta dal Credito sportivo. La società veicolo che ha in pancia lo stadio, come la As Roma, è controllata (al 78% il club) dalla Neep Roma Holding di Pallotta e dei soci Usa. Realizzato lo stadio sarà stipulata una convenzione tra le due realtà. La As Roma pagherà alla società veicolo un affitto analogo a quello che versa al Coni per l’Olimpico, 2,8 milioni all’anno, ma potrà beneficiare di ricavi extra che oggi non incamera: dal food and beverage ai parcheggi, dal museo allo store ufficiale. La As Roma si farà carico di una sessantina di milioni per gli interventi pubblici connessi all’impianto confermati  dopo la riduzione delle cubature commerciali e la contrazione delle misure compensative. Mentre il costo complessivo di tutte le nuove opere che sorgeranno a Tor di Valle si aggirerà sul miliardo e mezzo.

Pubblicità